50 anni di LBA: l'ultimo decennio raccontato da Datome, Hackett, Tonut e Sacchetti

50 anni di LBA: l'ultimo decennio raccontato da Datome, Hackett, Tonut e Sacchetti

Quattro protagonisti d’eccezione raccontano l’ultimo decennio di LBA dal 2010 al 2020 nel format condotto da Mino Taveri e a disposizione da sabato 4 luglio su LBATV. Luigi Datome, al rientro in Italia nella prossima stagione con la maglia dell’Olimpia Milano, racconta l’assalto di Roma allo scudetto del 2013, 30 anni dopo lo scudetto del Banco Roma sul Billy Milano.

Il fuoriclasse sardo, premiato come Mvp di quella stagione, racconta la cavalcata vincente di quella Virtus Roma, nata all’ultimo momento e sbocciata sino a raggiungere una finale insperata, a un passo da un sogno bloccato dalla Montepaschi Siena guidata da Daniel Hackett (nella foto Datome e Hackett intervistati da Edi Dembinski): “Una finale che avrei voluto giocare al PalaEur- racconta Datome - perché sarebbe stata una grande vetrina per tutta la città. E sono sicuro che come sempre in queste occasioni, Roma avrebbe risposto alla grande.

Sulla sua strada Daniel Hackett, giunto a Siena dopo avere appena trascinato l'anno prima Pesaro alla ultima, grande stagione della Victoria Libertas Pesaro capace di raggiungere la semifinale scudetto: “Ricordo soprattutto il pubblico di Pesaro, il ritorno della rivalità storica con Milano, una squadra costruita al meglio. Purtroppo arrivammo a quella semifinale stanchi dopo cinque tiratissime gare con Cantù”.

Da lì, Hackett sarebbe poi passato l’anno dopo a Milano per siglare insieme a Alessandro Gentile il ritorno allo scudetto di Milano dopo 19 anni: “Era già tutto pronto durante l’estate per il mio trasferimento a Milano – racconta Daniel – ma poi non la sono sentita di lasciare Siena. Poi in inverno cambiarono gli scenari e decisi di accettare l’offerta di Milano anche se a malincuore. Fu una finale pazzesca, per me anche difficile perché fu strano ritrovarsi di fronte la squadra dove avevo giocato sino a pochi mesi prima. Di quella stagione mi resta il rammarico dell’infortunio di Gentile che ci condizionò nella serie contro il Maccabi che avrebbe potuto darci la Final Four di Euroleague in programma proprio a Milano”.

A seguirli da lontano Sassari e Venezia che sarebbero stati i protagonisti insieme a Milano del secondo quinquennio. A rappresentare, insieme a Reggio Emilia e Trento (per due volte sfortunate finaliste) le nuova realtà che si affacciavano alla ribalta, con alle spalle progetti solidi ed ambiziosi. Partendo da Brian Sacchetti che racconta il triplete del Banco di Sardegna “giunto forse anche troppo in anticipo rispetto alle attese ,e capace di unire tutta una regione”.

A Monfalcone prima e a Trieste poi scaldava i motori Stefano Tonut che giunto poi a Venezia nel 2014-15 sarebbe poi diventato il simbolo della Reyer e protagonista con Venezia dei due scudetti che hanno intervallato quelli di Milano nel 2016 e 2018. “Due scudetti frutto della programmazione della società e del progetto di Luigi Brugnaro – afferma Tonut – e merito anche di un grande coach come De Raffaele”.

Intanto Hackett e Datome avevano preso altri lidi. Daniel prima ad Atene, poi a Bamberg e infine a Mosca a conquistare la sua prima Euroleague un anno dopo il trionfo di Luigi Datome con il Fanerbahce Istanbul. Per Datome l’ora del ritorno è scoccata, segno che il basket italiano sta tornando grande.