I numeri dei Mondiali 2023 danno la dimensione del gioco dell'Italia

Fonte: Stefano Ballotta - PiriNumbers
I numeri dei Mondiali 2023 danno la dimensione del gioco dell'Italia
© foto di FIBA

(di Stefano Ballotta - PiriNumbers). Campionati del Mondo appena conclusi; tantissimi commenti, articoli, opinioni, voti. E anche tanta propaganda, trionfalismi, depressioni e divisioni tra i tifosi come mai nella storia delle Nazionali Italiane di qualsiasi sport. Qui di seguito troverete dati (non negoziabili) che riguardano il Mondiale in generale con un occhio attento sull’Italia con lo scopo di consentire un bilancio tecnico onesto (qualunque esso sia) anziché effimeri slogan basati sul nulla.

CLASSIFICA / CLASSIFICHE
I primi numeri riguardano una tabella che riassume le prime 10 classificate nelle ultime 6 manifestazioni FIBA (Europei, Mondiali e Olimpiadi)

Spagna e Italia sono le uniche 2 squadre Europee che si sono sempre qualificate e che sono sempre arrivate nelle prime 10. La Spagna ha vinto 3 titoli, è vero, ma, sulla base di questi numeri, ha senso tutto questo pessimismo e scarsa considerazione verso i giocatori Italiani?
Ricordo anche che l’Italia ha ottenuto questi risultati in maniera autoctona ed etica, senza “comprarsi” uno straniero decisivo a discapito dei propri giovani. Ogni riferimento alla Spagna e a Lorenzo Brown è chiaro e voluto.

RITMO DI GIOCO
Questo mondiale si è giocato a ritmi altissimi per il basket Europeo e con una chiara identità tra le squadre composte in prevalenza da giocatori NBA e quelle Europee (con qualche innesto NBA). La tabella ne da evidenza.

Il link tra ritmo di gioco e giocatori NBA nel roster è chiaro e non ci sono altre spiegazioni da dare se non alcune conferme:
- 84 possessi degli USA ai mondiali
- 83 possessi (sui 40 minuti) il dato medio della stagione NBA 2022/2023.
- 74 i possessi delle squadre Europee durante il mondiale
- 74 i possessi delle squadre Europee nello scorso Campionato Europeo
- 70 possessi delle 18 squadre nella Eurolega 2022/2023
- 1 sola partita di Eurolega sulle 306 è stata disputata a + di 80 possessi Curiosità, gli 84 possessi giocati dagli USA sono una media tra quelli giocati la scorsa stagione dai GSW di Kerr (coach) e quelli dei Miami Heat di Spoelstra (vice).

PERCENTUALI AL TIRO
Come già si era visto durante gli Europei dello scorso anno, e in parte anche in Eurolega, la strategia difensivistica del “prenderne uno in meno” sta lasciando spazio ad un basket più offensivo e quindi più gradevole e spettacolare. Si è avuta conferma che attaccare bene paga dividendi e le più forti sono anche quelle che tirano e attaccano meglio e non quelle che hanno concesso meno.

Nella tabella sono ordinate le squadre per percentuali al tiro dal campo; si crea una soglia del 45% dove si dividono esattamente 16 squadre sopra e 16 sotto a questo valore. L’evidenza , come per i possessi, non richiede tante spiegazioni: 8 delle prime 10 squadre classificate, sono anche tra le prime 10 per percentuali al tiro. Ne restano fuori la Slovenia (la squadra che in assoluto ha tirato meno dal campo e più dalla lunetta) e soprattutto l’ITALIA, tra le ultimissime e unica tra le prime 10 a tirare sotto al 45%. Percentuale dell’Italia che la colloca nel “terzo mondo cestistico” e ciò è determinato dalla combinazione di 2 fattori legati al tiro da 3 punti:
- L’elevato numero di tiri (nessuna ha tirato di più)
- La percentuale inferiore al 30% (solo 5 squadre hanno fatto peggio)

RATING OFFENSIVO
Anche quando andiamo a verificare l’efficacia offensiva ci troviamo nella stessa situazione: le squadre ai primi posti sono quelle che hanno attaccato meglio. Ai primi 9 posti del rating offensivo troviamo tutte le prime della classifica ad eccezione, come sempre, dell’ITALIA, che si trova al 19esimo posto in compagnia del Giappone.

Nella tabella sono ordinate le squadre in base al rating offensivo; da rilevare il declino di SPAGNA e ITALIA rispetto agli Europei scorsi. Se per la Spagna la spiegazione si chiama Lorenzo Brown, per l’Italia la situazione è più complessa e comunque pesa la partita con gli USA dove ha segnato 63 punti con oltre 80 possessi a disposizione. L’ITALIA è anche stata l’unica tra le prime 10 a chiudere con un bilancio negativo tra punti fatti e punti subiti. 634 fatti 646 subiti.

LA PANCHINA
Il contributo in punti dalla panchina vede i due estremi nel 47% della Spagna e del 27% del Canada. Non è un caso quindi se nello scontro diretto decisivo tra le due squadre, Scariolo che ha ruotato 11 giocatori ottenendo 38 punti dalla panchina contro gli 8 del Canada con praticamente solo 7 giocatori in rotazione.
L’ITALIA in questa statistica si pone nei pressi del Canada con il 32% dei punti dalla panchina e rotazioni sostanzialmente ridotte a 8 nelle partite decisive e contributo in punti dai soli Ricci e Datome. In ogni caso, quintetto o panchina, a livello individuale, non ci sono italiani nei primi 10 in NESSUNA statistica offensiva.

ASSIST, PALLE PERSE e RECUPERATE
Queste 3 statistiche sono sempre passate in silenzio ma hanno rappresentato il punto di forza di questo gruppo. Basterebbe ricordare che agli ultimi Europei, l’Italia (stessi giocatori e coach) è stata di gran lunga la migliore per recuperi e palle perse ed unica con rapporto Recuperi / Perse in positivo.
Questo ha sempre significato poter correre in contropiede, realizzare canestri facili e avere più tiri a disposizione dell’avversario a parità di possessi.

In questi Mondiali si è vista un’altra Italia. Meno assist, meno circolazione di palla, meno recuperi e più palle perse. Perdendo queste armi, l’ITALIA ha avuto necessità di guadagnarsi ogni canestro a difesa schierata, aggrappandosi al tiro da 3 punti non come arma tattica ma per necessità. E questo non ha pagato.
A margine di ciò è impressionante la prestazione di Pajola che ha chiuso con un incredibile rapporto di 32-4 tra Assist e Perse. Lo stesso giocatore che però ha segnato solo 4 canestri da 2 punti in otto partite (18 minuti di media) e mai andato in lunetta in 5 delle 8 partite.

RIMBALZI
Si parlato molto e troppo della mancanza di un centro di stazza nell’ITALIA ma poi, nella sostanza, l’unica partita vinta contro squadre sotto al ventesimo posto del ranking, è stata proprio contro un vero centro d’area dominante.
L’ITALIA ha catturato il 30% dei rimbalzi offensivi disponibili (ovvero dei tiri dal campo sbagliati). Percentuale non distante a quelle di squadre meglio classificate. La differenza l’ha fatta la percentuale di realizzazione di queste seconde opzioni.

Nella tabella si possono fare valutazioni sulla Lettonia che ha preso pochissimi rimbalzi offensivi, (addirittura 2 in meno della Spagna giocando 120 minuti di più) e ha un bilancio tra RO presi e concessi di -39.

QUINDI?
Anche se a qualcuno non piaceranno, questi sono i numeri fondamentali offensivi dell’Italia, e non si sbaglia a definire questi Mondiali come il punto più basso toccato da questo gruppo in termini di qualità di gioco. Nulla di incredibile, alcuni invecchiano, altri erano fuori forma e le amichevoli avevano illuso qualcuno.
OBIETTIVO? Quello vero, malcelato per non creare delusioni era qualificarsi per le Olimpiadi per evitare un torneo di qualificazione che si annuncia drammatico. La partita con gli USA strapersa senza combattere, senza idee e giocando al loro ritmo, ha messo la pietra tombale. E poi, non nascondiamolo, avrebbe fatto anche differenza “essere tra le prime 8” da quinta classificata (e terza squadra Europea) piuttosto che ottava. Tutto fatto passare sotto traccia ma su cui riflettere. Niente assurdi trionfalismi, niente grandi imprese anche per non abbattere l’autostima dei giocatori: come si fa dire a Melli e Fontecchio che dopo un quinto posto alle Olimpiadi hanno fatto una grande impresa non facendosi eliminare da Filippine, Portorico, Angola e Rep. Domenicana?
PROSPETTIVE Teniamoci il secondo tempo con la Serbia, dimentichiamo il resto senza depressioni perché restiamo comunque sempre al top in Europa e nel Mondo, cosa da non dare per scontata.
Ma, in vista del preolimpico, qualcosa va cambiato, va creato un ambiente sereno e professionale attorno alla Nazionale. Bisogna averne cura e volergli bene senza farsi venire idee balzane o poco etiche come l’acquisto di stranieri dominanti che toglieranno minuti e responsabilità ai nostri.
Si pensi a Tonut e Ricci che in sole 4 settimane tra amichevoli e Mondiali hanno giocato più minuti delle 32 settimane di Eurolega, giocando bene, prendendosi responsabilità come non fanno mai nelle loro squadre e dimostrandosi al livello di altri presunti top players.
La strada da intraprendere mi pare chiara e non riguarda solo l’Italia ma pure la Spagna che produce tanti talenti ma poi li disperde presentandosi ai Mondiali con 3 over 35, un tecnico Italiano e rimpiangendo uno straniero assente.