LBA - Sassari, delusione e autocritica per Sardara dopo l'uscita dalla Coppa Italia

LBA - Sassari, delusione e autocritica per Sardara dopo l'uscita dalla Coppa Italia

Una squadra pimpante per tutto l'ultimo periodo, le attese in una Coppa Italia che tante soddisfazioni ha dato alla storia del club sono naufragate nei 40+5 minuti di supplementare contro la Carpegna Prosciutto Pesaro. Stefano Sardara sulla Nuova Sardegna spiega i sentimenti del momento ad Andrea Sini.

Delusione. La giusta dose di delusione, perché negli ultimi dieci anni abbiamo quasi sempre preso parte a questa manifestazione e ci teniamo molto. Uscire al primo turno non piace a nessuno.

Autocritica. Le colpe vanno suddivise tra tutti: ci sono responsabilità della società, dello staff tecnico e dei giocatori. D'altro canto, sono d'accordo anche con quello che ha detto Pozzecco: un ko non cambia le potenzialità e le ambizioni.

Espulsione del Poz. Di sicuro è successo qualcosa che ci fa male nell'ottica del percorso che ha intrapreso da quando è con noi. Gli manca solo migliorare ancora su quel lato del suo carattere per completare il percorso. Il contributo del direttore d'orchestra conta quanto quello degli attori. Senza farla tanto lunga, Gianmarco deve imparare a gestire certi momenti con più professionalità. Ma in generale non sono preoccupato.

Forma mentis. L'esperienza di questi anni ci insegna che la Dinamo ha fatto bene ogni volta che è arrivata agli appuntamenti importanti con la leggerezza di chi era lì per caso, o di passaggio, come piace dire ai nostri tifosi. Su questo facciamo mea culpa: è una forma mentis che non devi perdere neanche quando sei la Milano della situazione, per affrontare e preparare le gare nel modo giusto. Poi puoi anche perdere, e ci sta. Soprattutto quando gli avversari sono in grande serata.

Arbitri. L'arbitraggio non mi è piaciuto, affatto. Se penso a una scelta sbagliata in particolare mi viene in mente il fallo tecnico che ha tolto dalla partita Justin Robison. Questo solo per dire che non abbiamo certamente perso per colpa degli arbitri.