LBA - Un profilo di Milos Teodosic, il Van Gogh di Bologna

Fonte: La Provincia di Cremona - Giorgio Gandolfi
LBA - Un profilo di Milos Teodosic, il Van Gogh di Bologna

(di Giorgio Gandolfi). Ettore Messina, quando lo allenava al Cska Mosca, lo chiamava il "Vincent Van Gogh" del parquet, per come pennellava assist incredibili, od anche "il Pete Maravich" europeo per la sua incredibile inventiva con la palla in mano. E Milos Teodosic, il play della Virtus Bologna, che delizia i tifosi virtussini, ma direi in generale, gli amanti del basket, sta tenendo fede alla sua fama.

Dopo tanti anni di assenza di grandi giocatori, senza dubbio è stato il colpo di mercato più sensazionale in assoluto, oltre a Sergio Rodriguez di Milano.

Dopo aver inizato a giocare nel Fmp Zeleznik di Belgrado e dopo una veloce apparizione al Borac Cacak, inizia la sua scalata all'empireo del basket con l'Olimpiakos Pireo, dove vince il suo primo trofeo, quello come miglior giocatore dell'Eurolega nel 2010, come anche viene eletto miglior giocatore Fiba Europa.

Passa poi al Cska Mosca, dove vince un'Eurolega e si aggiudica anche il trofeo di miglior giocatore delle Final Four, oltre ad essere scelto per tre volte nel primo quintetto dei migliori della stagione. Una giuria formata dagli allenatori Nba lo indica come il miglior giocatore al mondo al di fuori della lega professionistica Usa e Teodosic, dopo una corte serrata da parte dei Memphis Grizzlies quando aveva 26 anni nel 2017 sbarca finalmente nella Nba, giocando con i Los Angeles Clippers.

Inizia subito a strabiliare i tifosi dei Clippers con i suoi assist, ma una fascite plantare lo assilla a lungo e non gli permette di mostrare in pieno la sua enorme classe ed i Clippers lo tagliano dopo un anno e mezzo. «Forse avrei dovuto andare in Nba qualche anno fa», ha detto in un'intervista, «ma prima volevo vincere un'Eurolega».

Tornato in Europa, fornito com'è dal dio del basket di un'incredibile visione di gioco, in due mesi a Bologna ha già fatto vedere alcune perle del suo repertorio, tra cui i 9 punti nel supplementare contro Trieste, gli 11 assist contro Cantù o l'ultimo tiro decisivo sulla sirena in Eurocup contro Monaco.

Sposato con lelisaveta Orasanin, attrice di tv e film in Serbia, è tifoso delle squadre di calcio della Stella Rossa, del Milan e del Liverpool. Il suo numero di maglia è sempre stato il 4 (ad eccezione di Bologna in cui ha il 44), sia a livello di club, che in nazionale - con cui ha vinto una medaglia d'argento all'Olimpiade di Rio de Janeiro, una al mondiale ed una ad un europeo - in onore del giocatore da lui maggiormente ammirato, Dejan Bodiroga, un altro a cui non mancava l'estro nel gioco.

E a chi gli ha chiesto perché gli piace smazzare assist ha risposto: «Per far felici due persone».