LBA - Luis Scola: "Conto i punti, non i capelli bianchi"

LBA - Luis Scola: "Conto i punti, non i capelli bianchi"

Leader dei marcatori della serie A a 40 anni con 23,9 punti a partita, Luis Scola, secondo il felice paragone di Sport Week, sta al basket come Zlatan Ibraimovich sta al calcio. Ognuno con il suo illustre palmarès ma soprattutto con la testa dentro lo sport giocato che annulla l'handicap dell'età.

Non c'è segreto.Vale per me e per tutti coloro che fanno sport ad alto livello. Sappiamo cosa bisogna fare per avere una carriera lunga, sentendosi a posto fisicamente e mentalmente. Il problema è che sono cose difficili da mettere in pratica, perché non hanno nulla di divertente.

Allenarsi bene, scaldandosi accuratamente prima e facendosi massaggiare dopo, e più invecchi, più devi lavorare per tenerti in forma. Mangiare bene. Dormire bene e svegliarsi presto, a orari fissi e senza sgarrare.

Per fare tutte queste cose ci vuole tanta forza di volontà. Alcuni ci riescono e altri no.

Devi rubare tanto tempo al resto, se vuoi avere cura di te stesso, e molti, semplicemente, preferiscono impiegare il tempo in modi più piacevoli.

Conti i capelli bianchi? Lo facevo quando hanno iniziato a spuntare i primi, poi mi sono arreso: troppo lavoro.

Dopo 24 anni di carriera: cosa in più. In più ho la conoscenza, e la consapevolezza di cosa ho intorno. Quando ho debuttato nel FerroCarril era il '96. Avevo16 anni.

A quell'età non sai quasi niente, pensi che quello che stai facendo e ciò che ti circonda – i compagni più grandi, i tifosi, le pressioni  sia normale. A 40 anni sei cosciente che invece vivi in una dimensione speciale e ti comporti di conseguenza, stando più attento a tutto. 

L'esperienza mi dice poi che sono vicino alla fine di questa avventura, e perciò è ancora più importante che sia felice, che mi diverta a giocare.

Dopo 24 anni di carriera: cosa in meno. L'energia. Claro, non è più quella di un tempo. 

Ci sono giorni che me ne accorgo appena sveglio. Sento di non avere le forze per allenarmi o giocare come vorrei. 

E so che quello per me non sarà un giorno felice. È una sensazione brutta perché non c'è rimedio. Combatto contro la stanchezza, ma è una battaglia persa. Ma la voglia no, quella non passa. Io tutti i giorni voglio giocare bene, aiutare il coach e i compagni. Ma non tutti i giorni ho l'energia per riuscirci.