A1 Femminile - Broni, l'analisi di coach Fontana dopo la Piramis Cup

A1 Femminile - Broni, l'analisi di coach Fontana dopo la Piramis Cup

La Della Fiore Broni chiude con due sconfitte la sua partecipazione alla Piramis Cup, andata in scena il 14 e 15 settembre al PalaRuffini di Torino per celebrare i 60 anni della Pallacanestro Torino. Nella semifinale contro la Famila Schio, le biancoverdi hanno ceduto per 81-43; mentre nella finale di consolazione, dopo tre periodi equilibrati, hanno rimediato il secondo ko contro Costa Masnaga (66-77, parziali 19-20, 21-19, 13-16, 13-22). La formazione oltrepadana aveva pochissime rotazioni, viste le previste assenze di Anna Togliani, Elena Castello, Giulia Moroni e l'ala – guardia americana Jaime Nared, il cui arrivo è previsto nelle prossime ore.

L'analisi di coach Alessandro Fontana: "Era la prima volta che giocavamo due partite in due giorni – spiega – un torneo che serviva per alzare l'intensità e capire a che punto del percorso siamo. Contro Schio è stata una partita molto impegnativa dal punto di vista fisico, sia per differenza di talento e roster a disposizione che di centimetri. Dopo una partenza con qualche errore di troppo, nel secondo quarto ho visto cose interessanti, anche se noi abbiamo poche rotazioni e oltretutto di under in ruoli non loro, quindi sono rimasto piacevolmente colpito da come abbiamo interpretato la pallacanestro contro una squadra che manca di due pedine importanti come Dotto e De Shields, ma poteva schierare due-tre nazionali per quintetto. Abbiamo nelle gambe venti minuti ad un certo ritmo, intensità e qualità di gioco. La seconda sfida contro Costa Masnaga è stata caratterizzata dalla grande intensità messa in campo dalle nostre avversarie, con raddoppi che abbiamo pagato ritardando gli ingressi nei giochi. Ci manca il cambio di passo, la qualità, le letture e poi è sopraggiunta un po' di stanchezza. Il primo tempo è stato bruttino, nel terzo quarto, solo nei primi due minuti siamo riusciti a fare bene, poi c'è stato un calo del mordente, dovuto anche al calo delle rotazioni. È stato uno schiaffo che però ci farà bene per capire come adattare il lavoro settimanale".