Coronavirus - Continuiamo a guardare alla Cina senza interessi di bottega

13.03.2020 11:11 di Umberto De Santis Twitter:    vedi letture
Coronavirus - Continuiamo a guardare alla Cina senza interessi di bottega

Il Coronavirus nel mondo della pallacanestro ha già prodotto un danno incalcolabile. Il March Madness della NCAA è stato definitivamente cassato. La palestra dei giovani più in vista o quasi del mondo intero - alla fine Doncic è e rimane un fenomeno - l'occasione per farsi notare dalla NBA o quella di negoziare uno stipendio con le nuove leggi sul dilettantismo, il sogno di ogni adolescente che giochi a basket, le cenerentole che avanzano verso una gloria inimmaginabile, il senso di appartenenza che coagula intere università e le città ove risiedono: sono gli aspetti emotivi più evidenti.

C'è anche quello del quattrino, chiaramente: i budget delle squadre e gli incassi al botteghino che prendono colpi ferali, contratti di sponsorizzazione che andranno decurtati. Ma che rimane sempre l'evento collaterale del Love of the game.

Guardando a cosa è già successo alla NCAA comprendiamo come gli sforzi di tutti si dovrebbero canalizzare verso una ripresa a pieno titolo delle competizioni. Palazzi aperti e non porte chiuse, anche lo slittamento del calendario a date fino a ieri riservate ai primi weekend al mare.

Comprendiamo anche però che un annullamento della stagione 2019-20 sia nella testa e nelle corde di qualche società di pallacanestro. In Italia ma anche nel resto dei campionati nazionali europei. Una decisione affrettata in tal senso sarebbe utile a chi lotta per evitare una retrocessione. Stamani se ne scrive su qualche organo di stampa italiano, come sempre ben imbeccato.

LBA dovrebbe decidere di annullare e ripartire da zero con le 17 squadre di questa stagione. Chissà che ne pensano al piano di sotto, se dovessero concludere il loro campionato di A2 e due formazioni pretendessero la serie A. La follia che ci ha costretto a subìre un campionato a 17 ci porterebbe a 19?

Ancora una volta torniamo a guardare alla Cina, dove tutto è cominciato. Il campionato CBA è stato sospeso il 1° di febbraio; adesso la macchina organizzativa si è rimessa in moto e contano di riprendere gli allenamenti il 22 marzo per tornare alle gare il 2 aprile. Senza gli americani che sono tornati in patria perché - scherzi del destino - potrebbero portare il contagio nel Paese di mezzo.

Qualcuno ne uscirà avvantaggiato, come sempre accade; qualcun'altro meno. Ma sarà come nella casualità degli infortuni. Spirito del gioco salvo, botteghino (che per le squadre italiane è decisivo, come spiegato in molti interventi e conteggi effettuati da tanti esperti) salvo, sponsorizzazioni salve. Perciò, nel momento più buio della diffusione del Covid-19 in Italia, occorre avere pazienza e vista lunga sul medio periodo per tutto il movimento  invece di coltivare interessi personalistici.