Carlo Fabbricatore e la rilevanza relativa delle statistiche

Carlo Fabbricatore e la rilevanza relativa delle statistiche

(di Carlo Fabbricatore). Gran parte dei giovani appassionati di Basketball si nutrono di statistiche: sono la vera “bibbia” da cui abbeverarsi per conoscere i giocatori e il gioco? Un grandissimo allenatore jugoslavo tanti anni fa mi disse:”quando tiri o fai canestro oppure non fai canestro”.

La morale è che tutti quando tirano hanno il cinquanta per cento di probabilità di segnare, ma la percentuale di tiro viene alterata da troppi fattori per essere attendibile: quando tiro (inizio o fine partita) in che condizione (all’ultimo secondo dopo che tutti hanno rifiutato il tiro) e potrei continuare all’infinito.

I rimbalzi? Dipende se sono rimbalzi catturati a fine partita, in momenti importanti, in forma dinamica, … quindi oltre al numero è importante la qualità. Se tutta la squadra lavora in difesa di chi è il merito del rimbalzo?

Gli assist, altra voce da rivalutare in toto. Se passi la palla a un giocatore a 10 metri dal canestro e questo tira facendo canestro è un assist? Ma per piacere! La qualità di un playmaker si valuta considerando il numero di assist oppure la capacità di fare giocare i compagni? Storicamente ci sono campi dove gli assist sono … facili.

Un fallo speso in favore di un compagno in quale statistica compare? Un aiuto difensivo? Una azione difensiva che provoca una palla recuperata da parte di un compagno? Spesso un giocatore viene osannato o criticato in funzione delle sue statistiche ma siamo sicuri che riflettano la reale efficienza dell’atleta? Quante volte ho riscontrato che i tiri venivano presi quando i buoi erano scappati dalla stalla, i rimbalzi erano stai catturati quando non contava più nulla, gli assist erano stati attribuiti in modo leggero, …

Non parlatemi di algoritmi che leggono le statistiche altrimenti potete giocare alla Playstation. Questa esasperazione della lettura dei numeri non serve per capire le qualità di un giocatore. Come diceva uno dei più grandi allenatori/manager della NBA, Red Auerbach: “Io non credo nelle statistiche. Ci sono troppi fattori che non possono essere misurati. Non si può misurare il cuore di un giocatore di pallacanestro.”

Non ditemi che è “roba per vecchi”. Non fatevi condizionare dalle statistiche specialmente da quelle dei giocatori della NBA. Negli USA le regole del gioco sono diverse e il tempo di gara è più lungo quindi non è possibile equiparare i numeri in questione. La Pallacanestro sarà anche l’antenato del Basketball ma le chiavi di lettura per valutare un giocatore sono sempre le stesse: l’abnegazione alla causa, la capacità di stare in un gruppo, la voglia di anteporre il bene comune al proprio. La pallacanestro non è stata inventata oggi o ieri ma molti anni fa e il profilo dei giocatori che fanno diventare una squadra vincente è sempre lo stesso.

P.S. se siete convinti che i centri moderni siano i primi che abbiano giocato lontano da canestro vi siete persi Cosic, Sabonis e tanti altri che hanno deliziato il nostro gioco. Il playmaker è il giocatore che imprime il giusto ritmo alla squadra non quello che cerca sempre 1VS1 a priori. Sono sempre esistite le guardie tiratrici o i 4 atipici. Il Club Veci Brontoloni del Basketball qualcosa può ancora insegnare: la storia passata aiuta a capire quella presente.

Carletto Fabbricatore