Memphis ritrova Morant e stende Milwaukee con un Jackson Jr dominante
A Memphis la notizia del giorno è il rientro di Ja Morant, ma il campo racconta che i Grizzlies, in questa versione, sanno fare molto più che aspettare il loro leader palla in mano. Contro i Milwaukee Bucks finisce 125-104, con una prova collettiva solida e l’ennesima conferma di un dominio tecnico e mentale che dura da tempo: è l’ottava vittoria consecutiva dei Grizzlies sui Bucks, tutte con margini in doppia cifra. Morant, al rientro dopo quattro gare saltate per una distorsione alla caviglia sinistra, firma una pulitissima doppia doppia da 17 punti e 10 assist, ma il volto della serata è soprattutto quello di Jaren Jackson Jr: 24 punti, 9 rimbalzi e 5 stoppate che tengono Memphis sempre un passo avanti.
Il quadro, lato Milwaukee, resta segnato da una grande assenza: Giannis Antetokounmpo è ancora fermo per un problema al polpaccio destro e ha ormai saltato otto partite di fila, lasciando fuori dal tabellino qualcosa come 28,9 punti e 10 rimbalzi di media. Senza il loro faro, i Bucks provano comunque a reggere con il collettivo: AJ Green pareggia il suo massimo stagionale con 20 punti e un notevole 6/11 da tre, Kevin Porter Jr mette insieme 16 punti, 8 rimbalzi e 5 assist, mentre Bobby Portis Jr, Kyle Kuzma e Ryan Rollins chiudono tutti a quota 15 punti. È una produzione offensiva allargata, che però non basta a coprire le lacune difensive e di presenza fisica sotto canestro. Dall’altra parte, Memphis trova in Cam Spencer un altro protagonista inatteso con 19 punti pesanti, perfetto complemento a un Jackson Jr dominante su entrambi i lati del campo. Il risultato è una gara in cui i Grizzlies hanno sempre qualcuno pronto a colmare il vuoto appena Morant si prende una pausa, mentre i Bucks danno l’impressione di dover giocare al limite per restare a contatto.
La partita vive di alti e bassi già nel primo tempo, con entrambe le squadre capaci di costruirsi un vantaggio in doppia cifra. Milwaukee parte meglio, poi è Memphis a prendere il controllo grazie a un Jackson Jr incontenibile: 17 dei suoi 24 punti arrivano già prima dell’intervallo, insieme a rimbalzi, stoppate e quel tipo di presenza che condiziona le scelte offensive dei Bucks. Il parziale che cambia la faccia della gara arriva nel secondo quarto: i Grizzlies piazzano un 35-15 che ribalta completamente il copione. In quei 12 minuti, Morant si accende con 10 punti, trova ritmo dal palleggio e alza l’asticella del pace offensivo, mentre la difesa di Memphis chiude ogni linea di penetrazione e costringe Milwaukee a vivere quasi esclusivamente di soluzioni perimetrali. All’intervallo è 60-50 Grizzlies, con AJ Green unico vero faro dei Bucks già a quota 11 punti.
Dopo la pausa lunga, i Grizzlies allungano fino a +15 a metà del terzo periodo, mantenendo cifre dal campo ben oltre il 50% ma poi non riescono ad amministrare. Il DNA competitivo dei Bucks, nonostante il momento difficile (quattro sconfitte nelle ultime cinque), riporta la partita su margini più sottili: Milwaukee riduce lo scarto fino al 92-83 verso la fine del terzo quarto e poi arriva anche a -7 sul 92-85 in apertura di ultima frazione. È però lì che Memphis chiude definitivamente la porta: un 7-0 immediato rimette il margine sui 14 punti e spegne l’ultima scintilla di speranza ospite. Da quel momento in poi, i Grizzlies controllano ritmo, possessi e tabelloni, continuando a trovare buoni tiri e a proteggere il ferro con Jackson Jr e il resto della frontline.