Hornets di fuoco da tre punti e gli Orlando Magic cadono in casa
È una di quelle sere in cui gli Hornets vorrebbero soltanto godersi il viaggio di ritorno, la quarta vittoria esterna della loro stagione con l'aver ritrovato un’identità offensiva credibile. Partenza a razzo, ritmo altissimo fin dalla palla a due e una mano rovente dall’arco: la squadra di Charles Lee mette subito il naso davanti e non lo toglie più, costringendo una Orlando spenta e poco ispirata a inseguire dal primo all’ultimo possesso. Eppure, sulla cartolina che resta della notte di Orlando non c’è solo il 120-105 per Charlotte, ma anche l’immagine che gela tutti: Kon Knueppel che si torce malamente la caviglia destra poco prima dell’intervallo, costretto a lasciare il parquet e a trasformare una vittoria brillante in un successo dal retrogusto amarissimo.
Il match decolla subito a ritmi da playoff: le due squadre corrono, si passano il pallone e accettano volentieri la sfida da tre punti. Dove i Magic però rallentano quasi subito, Charlotte continua a spingere a tavoletta. Knueppel risponde colpo su colpo ai due centri dall’arco di Anthony Black, poi la gara diventa un clinic di tiro pesante: LaMelo Ball orchestra, Tidjane Salaün e Josh Green colpiscono dalla distanza e il primo allungo importante arriva già alla fine del primo quarto, con gli Hornets avanti di 13 sul 25-38. È il tipo di break che cambia il tono della partita: Orlando capisce di non poter permettersi di sbagliare nulla in difesa sul perimetro, dove ogni minima dormita viene punita. Charlotte, forte di un inizio quasi perfetto per percentuali e scelte, gioca con il punteggio e con la fiducia, consapevole di aver messo presto la gara sul binario preferito.
Nel secondo periodo i Magic mostrano finalmente un volto più credibile. Anthony Black continua a spingere dalla cabina di regia e trova appoggi preziosi: Paolo Banchero inizia a farsi sentire vicino al ferro e poi dalla media, mentre Tristan Da Silva apre il campo con il suo tiro da tre, dando respiro a un attacco che fino a quel momento aveva vissuto più di iniziative individuali che di vera fluidità. Orlando limita i danni, gioca con più ordine e rientra negli spogliatoi sotto di nove sul 48-57, dopo un quarto stavolta giocato alla pari. Proprio quando sembra che il Magic abbia trovato la chiave per restare davvero agganciato alla gara, però, arriva l’episodio che potrebbe condizionare il match: Knueppel si pianta male con la caviglia destra su una penetrazione e resta a terra, tra il silenzio dell’arena e i volti preoccupati dei compagni.
Al ritorno dagli spogliatoi, i Magic non riescono a dare continuità alla reazione vista prima della pausa. L’attacco torna lento, prevedibile, e ogni possesso in cui Orlando non attacca con convinzione viene punito da Charlotte dall’altra parte del campo. È qui che salgono di giri le mani calde di Brandon Miller prima e Collin Sexton poi: una vera pioggia di triple che ricaccia indietro ogni timido tentativo di rientro dei padroni di casa e spinge gli Hornets nuovamente al largo, fino al 70-94 alla fine del terzo quarto. L’ultimo periodo è quasi una formalità: Orlando alza bandiera bianca molto presto, incapace di trovare un parziale che possa davvero riaprire la sfida, mentre gli Hornets gestiscono il vantaggio con lucidità, ruotando il roster e controllando ritmo e possessi fino al definitivo 120-105.