Contestazione a Belgrado: Maccabi devastante, Partizan travolto e fischiato dal suo pubblico

La squadra di Kattash passa con un +25 che sa di rapsodia (87-112) nel debutto da incubo di Penarroya sulla panchina serba
Contestazione a Belgrado: Maccabi devastante, Partizan travolto e fischiato dal suo pubblico
© foto di EuroLeague Basketball

A Belgrado si è consumata un’altra serata da tragedia sportiva per il Partizan, travolto in casa da un Maccabi Tel Aviv versione rapsodia cestistica: 87-112 il verdetto finale, un +25 che racconta bene la differenza di energia, idee e fiducia tra le due squadre. Nel debutto di Joan Penarroya sulla panchina serba, i bianconeri si sono ritrovati presto sul ciglio del burrone: partita fuori controllo già prima dell’intervallo e clima da “processo pubblico” sugli spalti, con fischi ripetuti per i propri giocatori, in particolare per Tyrique Jones e Duane Washington, bersagli di un malcontento che ormai sembra inarrestabile.

E dire che l’avvio aveva illuso l’Arena: sospinta dai primi punti in EuroLeague di Cameron Payne, la squadra di casa era scappata fino al +11 sul 28-17, trascinando il pubblico nel solito rumore bianco tipico delle grandi notti di Belgrado. Ma quello è stato, di fatto, l’ultimo momento davvero positivo del Partizan. Il Maccabi ha aggiustato le spaziature, ha trovato ritmo con Roman Sorkin e Marcio Santos e ha chiuso il primo quarto già a contatto (31-30), prima di trasformare la seconda frazione in una lunga marcia trionfale: il parziale di 12-0 che ha portato gli israeliani sul 41-54 ha girato definitivamente l’inerzia, con l’intervallo fissato sul 43-58 e un’Arena che, per una volta, non cantava ma fischiava sonoramente i propri beniamini.

Da lì in poi, è stata pura rapsodia Maccabi e autentica tragedia Partizan. Nel terzo periodo O’Shea Brissett ha aperto il fuoco con due triple consecutive che hanno spinto la differenza oltre i venti punti (43-64), mentre Lonnie Walker – autore di 20 punti con 5/11 dall’arco e 6 assist – ha continuato a martellare da fuori, firmando anche il +30 (51-81) e dando la sensazione che gli ospiti potessero segnare a ogni possesso. Nel complesso, il Maccabi ha avuto cinque giocatori in doppia cifra: oltre a Walker, i 17 punti di Sorkin (6/7 da due), i 14 di un solidissimo T.J. Leaf (7/8 da due, 6 rimbalzi), gli 11 di Brissett e il contributo di Santos, presenza costante sotto canestro. Sul fronte Partizan, i pochi lampi sono arrivati dai 15 punti di Payne (4/6 da tre, 6 assist) e dalle doppie cifre di Sterling Brown, Tyrique Jones e Isaac Bonga, troppo poco però per fermare l’onda gialloblù.

L’ultimo quarto è stato soltanto la lunga coda di un verdetto già scritto, con la curiosità di capire fin dove si sarebbe spinta la squadra di Oded Kattash e fino a che punto si sarebbe spinta la contestazione del pubblico serbo. Il “centello” è arrivata senza troppi fronzoli (65-101) ancora con Leaf, mentre dalle tribune arrivavano applausi ironici agli errori di Washington e fischi fragorosi alle schiacciate di Jones, simboli di una frattura emotiva ormai evidente tra squadra e tifoseria. Il 6-12 in classifica fotografa un Partizan che vede solo il fondo del barile, mentre il Maccabi, salito a 8-10, si rimette seriamente in corsa per la top 10 di Eurolega. Per Penarroya, un esordio da incubo che racconta quanto lavoro ci sia da fare; per Kattash, una vittoria che vale molto più di due punti, perché porta via da Belgrado un +25, fiducia ritrovata e un messaggio chiaro alla concorrenza europea.