LBF A1 Techfind: dal campionato alla Nazionale senior

La pausa per gli ultimi due impegni del girone di qualificazione europeo, è una buona occasione per un paio di riflessioni sul campionato, tv, ecc.
05.02.2023 10:33 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
LBF A1 Techfind: dal campionato alla Nazionale senior

La diciannovesima giornata della serie A1 LBF Techfind ha confermato i valori della classifica: Schio, Venezia e Bologna fanno il loro campionato, con Sassari che prova ad esser pronta ad approfittare di un passo falso della seconda e terza, Geas, Ragusa e Campobasso che si contendono le posizioni a ridosso per una griglia accettabile nei play off, San Martino di Lupari che resiste ed un gruppo di tre squadre, Faenza, Crema (in grande crescita) e Moncalieri che sembrano aver staccato la zona pericolosa della classifica così come Lucca (nella foto Miccoli e Natali) che con la vittoria nel derby su Valdarno respira. Brescia e Valdarno devono fare qualcosa di più se vogliono confermare la serie. Qui risultati e classifica.

Ora pausa per gli impegni della Nazionale senior che sarà chiamata a due partite, in Lussemburgo e Svizzera, per chiudere un girone che l’ha già portata agli Europei di Israele-Slovenia dal 15 al 25 giugno: il 9 febbraio la sfida in Lussemburgo (ore 19.00), domenica 12 l’ultimo impegno a Friburgo, in casa della Svizzera (ore 17.00).

L’Italia si presenta a questi appuntamenti con questa rosa:

#0 Jasmine Keys (1997, 1.87, A, Famila Schio, 21, 103)
#2 Matilde Villa (2004, 1.70, P, Umana Reyer Venezia, 1, 4)
#3 Nicole Romeo (1989, 1.70, P, Iveco Eirene Ragusa, 30, 230)
#4 Martina Bestagno (1990, 1.89, C, Famila Schio, 51, 273)
#8 Costanza Verona (1999, 1.70, P, Famila Schio, 8, 69)
#9 Cecilia Zandalasini (1996, 1.86, A, Segafredo Zanetti Bologna, 65, 700)
#11 Francesca Pan (1997, 1.85, G-A, Umana Reyer Venezia, 15, 111)
#12 Valeria Trucco (1999, 1.86, A, Geas Sesto San Giovanni, 8, 15)
#19 Martina Fassina (1999, 1.82, G, Umana Reyer Venezia, 8, 66)
#21 Silvia Pastrello (2001, 1.76, G, Fila San Martino di Lupari, 4, 11)
#22 Olbis Andrè (1998, 1.92, C, Segafredo Zanetti Bologna, 40, 270)
#23 Laura Spreafico (1991, 1.82, A, Gernika Bizkaia - Spagna, 32, 104)
#24 Ilaria Panzera (2002, 1.80, G, Geas Sesto San Giovanni, 2, 1)
#30 Beatrice Attura (1990, 1.70, P, Iveco Eirene Ragusa, 14, 67)

Atlete a disposizione
#00 Elisa Policari (1997, 1.81, P, E-Work Faenza, 2, 2)
#1 Francesca Pasa (2000, P, 1.75, Segafredo Zanetti Bologna, 1, 2)
#5 Anna Togliani (1998, 1.70, P-G, Magnolia Basket Campobasso, 0, 0)
#6 Ilaria Milazzo (1994, 1.65, P, Fila San Martino di Lupari, 0, 0)
#7 Gaia Gorini (1992, 1.81, P, Geas Sesto San Giovanni, 89, 307)
#10 Giulia Natali (2002, 1.77, G, Gesam Gas+Luce Lucca, 2, 6)
#13 Caterina Gilli (2002, 1.85, A, Gesam Gas+Luce Lucca, 0, 0)
#14 Sara Ronchi (2003, 1.84, G, Delser Libertas Basket Udine, 0, 0)
#16 Carlotta Zanardi (2005, 1.82, P, Brixia Brescia, 0, 0)

Vanno sottolineate le assenze di Mariella Santucci e Lorela Cubaj dell’Umana Reyer Venezia, alle prese – stranamente – con lo stesso problema molto fastidioso e che una volta recuperate alla causa orogranata, dovrebbero tornare senza dubbio anche in azzurro vista la qualità e l’importanza della loro presenza nel roster.

Siamo contenti della presenza di Anna Togliani, sia pure come riserva a casa per la prima volta, della conferma di Giulia Natali, di Silvia Pastrello e del ritorno di Gaia Gorini: tutte loro insieme a Costanza Verona ed altre 7 fanno parte della collezione di interviste di pianetabasket.com che trovate qui.

E viva il rientro di Francesca Pan dopo un anno e mezzo di calvario. Obiettivo di questa Nazionale è quello di onorare gli impegni perché dai risultati delle due gare della Nazionale – anche nei punteggi – dipende la qualificazione di qualcun altro e dunque l’Italia da qualificata non può permettersi un impegno che non sia al di sopra di ogni sospetto. Ma non è questo il problema di questa squadra.

“Giunto al finire della mia vita di peccatore, mentre canuto senesco come il mondo, nell’attesa di perdermi nell’abisso senza fondo della divinità silenziosa e deserta, partecipando della luce inconversevole delle intelligenze angeliche, trattenuto ormai col mio corpo greve e malato in questa cella” ( sì è una parte dell’incipit de Il Nome della Rosa di Umberto Eco) ho deciso che nulla più o quasi può essere nascosto alle orecchie ed agli occhi dei lettori, o perlomeno di quelli che si interessano alla palla a spicchi al femminile. Il problema principale per esempio adesso sarebbe cercare di mantenere almeno la Nazionale al di fuori dei veleni del palazzo, della modestia tecnica di un campionato dove tutti gli addetti ai lavori accreditano sconfitte imbarazzanti per “un passo avanti nonostante tutto”, di un servizio Tv nel quale ci fosse una volta che funziona tutto: il punteggio, il tempo, i nomi, le inquadrature, le telecamere che una volta sono tre, una volta sono due, a volte sembra una (secondo me in cinque campi) e se non è una, l'altra o le altre vengono usate in modo da dare l'impressione è che sia una col risultato di uno spettacolo così diverso a campo a campo (fatte salve le specifiche tecniche di ogni location) e trascurato e  che ci si domanda perché dovrebbe attirare altri se non quel minimo pubblico di appassionati o addetti ai lavori se già a chi comanda non importa nulla di offrire un prodotto omogeneo ed il più possibile livellato verso l'alto? Un campionato, un mondo proprio come quello reale - guai a chi dice che lo sport è un'isola felice al di fuori della società civile -  delle manovre di chi prima assegna poi toglie finali di Coppa Italia senza spiegare, dei calendari fatti male, malissimo per cui se Zandalasini e Ciavarella avessero vicino persone capaci di consigliarle meglio avrebbero potuto esprimere le loro ragioni in modo così sostanzioso da trovare tutti dalla loro parte senza i distinguo che ci sono stati. La WNBA, gli impegni di Coppa, l'estate, le Nazionali: lo sappiamo quali sono gli ostacoli ad un calendario che sia normale. Perchè all'inizio della stagione qualcuno non ci pensa ed sbatte un pungo forte sul tavolo e dice :Basta!?

Perchè va bene a tutti così in realtà, ognuno ha da guadagnarci qualcosina. Quindi almeno dopo silenzio, un sano silenzio di vergogna. Perchè se non va bene basta non sedersi al tavolo del basket. Facile. Tutto il resto è fanfaronate, buffonate, millanterie, menzogne sapendo di mentire. Dunque un danno a tutte, tutti. Come il teatrino che potrebbe andare in scena questa estate al momento di fare i gruppi delle due Nazionali giovanili più grandi, U20 ed U19: chi dei due staff avrà più peso politico per poter scegliere liberamente e normalmente? Sarà da tutti considerato più importante il Mondiale U19 per la crescita delle nostre ragazze rispetto al pur onorevole Europeo U20 nel quale magari una medaglia la possiamo vincere ma che in termini di futuro tecnico per le giocatrici è meno decisivo?

Se lo staff tecnico e quello dirigenziale riusciranno sempre a tenere questa Nazionale e quelle giovanili   fuori da queste solite melme delle quali tocca occuparsi ogni volta e ogni volta che mostrano una gestione non attenta al benessere ed alla reale crescita del movimento femminile, allora le ragazze potranno darci qualche soddisfazione.