WNBA - Il colpo di reni delle Mercury piega Minnesota e vale la finale

Per la prima volta dal 2021, le Phoenix Mercury tornano a giocarsi un titolo WNBA. In una serie in cui non erano favorite, contro le Minnesota Lynx prime teste di serie, le Mercury hanno sovvertito i pronostici con una vittoria per 86–81, chiudendo il confronto sul 3–1. Ciò che rende memorabile questa impresa non è solo il risultato, ma il modo in cui è maturato: sotto di 13 punti all’inizio del quarto periodo contro la squadra più forte della lega, Phoenix ha reagito con un parziale di 31–13, trasformando lo scetticismo in certezza. Con questo successo, le Mercury conquistano la sesta finale della loro storia, mantenendo vivo il sogno del primo titolo dal 2014. La resilienza è il marchio di fabbrica di questa squadra, e domenica sera è emersa in tutta la sua forza.
Le Mercury sono diventate la prima franchigia nella storia dei playoff WNBA a rimontare più volte uno svantaggio di 14 punti e vincere. DeWanna Bonner, soprannominata “Big Shot”, ha onorato il suo nome segnando tre triple e 11 punti nell’ultimo quarto, quasi eguagliando da sola i 13 punti totali delle Lynx nel periodo. Minnesota ha sofferto l’assenza di Phee Collier, fuori per infortunio dopo un fallo controverso in Gara 4, e nonostante i 31 punti di Kayla McBride, non è bastato. Davanti a 16.919 spettatori in delirio, Alyssa Thomas ha firmato 23 punti e 10 assist, Satou Sabally ha aggiunto 21 e 6, mentre Bonner ha chiuso con 13 punti, 11 dei quali nel momento decisivo. Ora Phoenix attende: martedì si gioca Gara 5 tra Las Vegas Aces e Indiana Fever, e venerdì inizieranno le Finals. Se passa Indiana, si gioca in Arizona; se vince Las Vegas, le Mercury porteranno la loro resilienza in trasferta.