FIP - Test e tamponi per tornare in campo: i costi impossibili

FIP - Test e tamponi per tornare in campo: i costi impossibili

La ripartenza della pallacanestro agonistica poggia su due pilastri che al momento non ci sono. Il Governo deve ancora concedere la luce verde per la ripartenza nazionale degli sport di contatto; la FIP sta cercando di avere a disposizione dei protocolli con cui si potrebbe giocare la prossima stagione.

A tutt'oggi vale la prassi che viene utilizzata dal campionato di calcio professionistico: test sierologici per tutti al raduno e tamponi ogni 4 giorni, che diventano 48 ore in caso di partite ufficiali.

Nell'edizione odierna La Prealpina ha fatto una stima dei costi pari a circa 50mila euro per ogni società considerando il periodo da agosto al 31 dicembre, da raddoppiare se nel frattempo dovesse essere esteso fino al termine della stagione.

E se una simile cifra è certamente pesante per le casse di quasi tutte le società di serie A, diventa una spesa davvero impossibile da affrontare per tutti i club dalla serie A2 in giù.

In più non sono quantificati i costi per la sanificazione degli impianti di gioco e permettere alla società ospite di utilizzare gli spogliatoi e le docce prima e dopo la gara.

In queste condizioni non si potrebbe giocare. Cosi, la FIP ha sottoposto una proposta di protocollo al CTS - sempre secondo quanto riferisce La Prealpina -, in modo da snellire le procedure senza perdere in sicurezza. Ora si attende la risposta del Comitato Tecnico Scientifico.