App e digitale nel basket: sono tutte opportunità, ma da coltivare bene

Giorgio Gandolfi
Giorgio Gandolfi

La trasformazione della società e la continua evoluzione della comunicazione messe in relazione al mondo della pallacanestro sono state oggetto di trattazione - serrata, critica quanto esaustiva - da parte di Giorgio Gandolfi sulle colonne de La Provincia di Cremona. Dove oggi è stato pubblicata la quarta puntata, che abbiamo trascritto integralmente per i nostri lettori.

"Ultimo appuntamento per capire come gestire al meglio una società di pallacanestro, fuori dal campo. L'app . Va di moda, quindi dobbiamo averla, ma c'è una strategia digitale dietro? Serve solo come contatto con i clienti o deve avere altri scopi?

Il contatto diretto con i clienti che la scaricano è un aspetto basilare e chi la scarica deve essere premiato, come mi hanno insegnato, fornendogli contenuti esclusivi, non gli stessi del sito della società, come anche offerte di biglietti, sconti e partecipazione ad eventi, e inoltre, la app deve essere aggiornata continuamente.

Sulla base di una precisa strategia digitale, l'app deve essere vista come un importante mezzo di marketing, sia per la società, che per i partner e che va a comunicare direttamente con le persone.

Digitale. Le società che investono nel digitale lo vedono come un costo, ma in realtà, dovrebbe essere un investimento e non adeguarsi pedissequamente a quanto fanno gli altri.

Come detto all'inizio, ho condiviso questi pensieri sparsi spinto esclusivamente dalla grandissima passione e amore per il basket, che è stato ed è tuttora la mia vita. Sono certo che dopo questi articoli riceverò commenti autoreferenziati, altri piccati dal fatto che: "Sono anni che facciamo tutte (sicuri?) queste cose". Mi sono sbagliato su tutto?

Giorgio Gandolfi.

Qui la terza puntata: Il peso dei 'clienti' delle società: come sfruttare bene i social (link).

Qui la seconda puntata "Sponsor o clienti? Pensare fuori dagli schemi per il basket e i partner" (link).

Qui la prima puntata "Serve competenza per battere l'autorefenzialità nel basket italiano" (link).