A2 - Cento, Di Paolantonio: "Roseto ci chiede un grosso impegno difensivo"

A2 - Cento, Di Paolantonio: "Roseto ci chiede un grosso impegno difensivo"
© foto di Antonio Iachini

In vista della partita contro Roseto, il coach Emanuele Di Paolantonio ha risposto in conferenza stampa alle domande sulle condizioni fisiche della squadra e sulla preparazione della partita di domenica 19 ottobre alla Baltur Arena (ore 18).
Come state dal punto di vista fisico? Berdini ha giocato sul dolore contro Rieti, ma siete riusciti ad allenarvi senza problemi e a preparare come volevate la partita di domenica?
“Sì, al momento Nicola (Berdini) lo abbiamo recuperato. Ha fatto lavoro differenziato martedì, poi ieri e oggi si è allenato, quindi vediamo nei prossimi giorni come starà e come staranno gli altri. Luca (Conti) ha preso un colpo alla mano e una leggera scavigliata questa mattina. Montano anche aveva qualche piccolo acciacco, ma nel complesso ci stiamo allenando tutti bene, quindi speriamo di arrivare al completo domenica.”

- Contro Forlì si è vista tutta la forza del tifo di Cento: quando il palazzetto è esploso, anche la squadra ha cambiato passo. Quanto può essere decisivo avere ancora quella spinta contro Roseto?
“Io l’ho detto più volte: non ho dubbi sul supporto dei nostri tifosi, sia in casa che in trasferta. C’è bisogno che i tifosi degli altri settori supportino la curva per tutti i 40 minuti. Lo dico perché ci credo: i risultati si ottengono tutti insieme, non soltanto quando le cose vanno bene. Con Forlì siamo andati sotto, poi sopra, poi di nuovo punto a punto: può succedere di tutto nel corso di una partita. Ecco perché serve che tutti remino nella stessa direzione per tutti i 40 minuti. Non ho dubbi sui nostri tifosi e spero che domenica ce ne saranno ancora di più a supportarci.”

- Robinson è un giocatore difficile da limitare, miglior assistman del campionato ma anche un grande realizzatore. Cosa dovrete fare per non farlo accendere senza scoprirvi troppo sugli altri?
“Se noi pensiamo che Roseto sia solo Robinson, abbiamo già fatto il primo passo per perdere questa partita. Roseto è il primo attacco del campionato per punti per possesso, la seconda squadra per assist di media, il terzo attacco in generale; sono terzi per percentuale da due e secondi per percentuale da tre punti. Quindi, se ci limitiamo a pensare ad arginare Robinson, sbagliamo partita. Dobbiamo fare la nostra miglior gara difensiva e cercare di trasformare quello che costruiamo dietro in buoni possessi offensivi: questa è l’unica strada che abbiamo per provare a batterli.”

- Cosa temi di più di Roseto: la presenza di giocatori esperti o la solidità e il talento degli americani?
“Entrambe le cose. I due americani sono giocatori navigati, che giocano questo campionato da anni e ne hanno anche vinti diversi. Robinson è un giocatore esperto, ha giocato in prime leghe e quest’anno è in A2, ma è un giocatore di grande talento. Il gruppo degli italiani non ha una sola scommessa dal punto di vista dell’età: sono tutti giocatori con tanti campionati alle spalle. La forza di Roseto è proprio in entrambi questi aspetti.”

- Siamo solo alla sesta giornata, ma si può già parlare di scontro diretto? Ti aspetti una Roseto con l’acqua alla gola?
“Sì, considerando gli obiettivi di partenza sicuramente sì, perché noi vogliamo salvarci e Roseto vuole salvarsi. Ad oggi è uno scontro diretto, poi vedremo cosa succederà nel corso del campionato. Rispetto ad altre partite che abbiamo affrontato, come l’ultima con Rieti o quella prima con Forlì, questa ha un peso specifico un po’ più importante per noi. Dopo questa ne mancheranno altre 31, quindi nel breve cambierà poco, ma sono sicuramente due punti importanti.”

- Al momento sembra che Cento sia troppo dipendente dai due americani. È d’accordo con questa analisi? Come state lavorando per coinvolgere tutti in modo più uniforme durante la partita?
“Io penso che la squadra sia coinvolta durante la partita. Ognuno ha un differente ruolo e una differente responsabilità: c’è chi deve fare più blocchi, chi deve difendere di più, chi deve tirare di più, chi deve far giocare i compagni. Americani o non americani, siamo un team. Quello su cui stiamo lavorando è provare ad alzare le nostre percentuali di tiro quando costruiamo un buon tiro, perché questo sport si chiama pallacanestro e fare canestro, banalmente, aiuta. In un campionato dove gli italiani sono molto importanti, è normale che gli americani debbano essere i giocatori che fanno un po’ la differenza, ma la differenza vera la fa sempre il gruppo, rispettando ruoli e responsabilità di ognuno.”

- Roseto, nonostante il record di 1-4, è una delle squadre che segna di più in questo inizio di stagione. Che tipo di partita vi aspettate e su cosa avete lavorato per limitarla?
“Dovremo essere bravi a limitare il loro enorme talento offensivo, perché Roseto è ad oggi il primo attacco del campionato e lo ha dimostrato in tutte le partite. Ha battuto Fortitudo, è stata a lungo avanti con Pesaro e Cremona, e ha giocato due trasferte solide. Magari hanno qualche peculiarità diversa dal punto di vista difensivo, ma noi dovremo lavorare sui loro punti di forza e cercare di concretizzare un’altra – spero – buona prova difensiva nell’altra metà campo, trasformando il buon lavoro dietro in canestri davanti, come abbiamo fatto con Forlì.”

- Una delle chiavi potrebbe essere cercare di abbassare il ritmo gara?
“Non necessariamente, anzi. Dipende anche dalle nostre caratteristiche, ma pure da quelle di Roseto. Non hanno così tanti possessi in transizione, giocano diverse situazioni di drag, cioè blocchi sulla palla in transizione, ma restano sotto il 10% dei possessi in campo aperto nelle prime cinque partite. Giochiamo in casa e dovremo fare la nostra partita, provando a comandare noi il ritmo.”