NBA - Il vero affare fatto dai Clippers è stato lasciare andare via Paul George

NBA - Il vero affare fatto dai Clippers è stato lasciare andare via Paul George

Il Paul George che aveva giocato con gli Oklahoma City Thunder nel 2018-19 è stato senza dubbio la sua migliore versione. Era un difensore magistrale ma anche creatore offensivo e regista di tutto il mondo. Quel George ha concluso la stagione come membro della prima squadra All-Defensive, è stato premiato come All-NBA, è stato selezionato come All-Star e si è classificato terzo sia nella votazione per l'MVP che per il Defensive Player of the Year. Era assolutamente un giocatore per cui valeva la pena spingere tutte le tue fiches al centro del tavolo. Inoltre era il prezzo da pagare per poter accogliere nel roster Kawhi Leonard, che veniva dall'impresa appena fatta con Toronto. 

Ma la storia dell'ex Pacer non è stata di successo in California, perché minata da una serie di infortuni che non gli hanno mai permesso di confermare le sue capacità con continuità e gli insuccessi della franchigia, che intorno la coppia aveva costruito le chances di poter finalmente vincere un titolo da contrapporre ai cugini di Los Angeles. Alla fine della passata stagione, come successo ad altre franchigie, c'era da discutere un rinnovo che l'attuale CBA avrebbe consentito essere spropositato rispetto al rendimento offerto in questi anni.

Come sappiamo, George ha rinunciato ai 48,8 milioni del suo ultimo anno di contratto e se ne è andato ai Sixers. Non sapremo mai con esattezza se i Clippers si siano tirati indietro cartella medica alla mano e se sia stato proprio il CBA a bloccare il prolungamento. Un salario simile a quello che il giocatore ha ricevuto a Philaldephia avrebbe ingessato per anni le capacità di operare sul mercato della franchigia esponendola al secondo livello di luxury tax e quindi dovendo rinunciare a giocatori per mitigare il collasso tecnico/finanziario. Esattamente quello che sta succedendo ora a Philadelphia dove il contratto di George fa il paio con quello di Embiid. Dei problemi fisici di George non ne parla nessuno, ma visto l'andamento della stagione in cui è andato in campo appena 41 volte con i peggiori risultati degli ultimi suoi dieci anni di carriera, e con la squadra non ha raggiunto i playoff, si può dire che ai Clippers hanno indovinato tutto.