Varese tra colpi e flop, l'analisi su questa prima parte di stagione

17.12.2025 12:10 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Varese tra colpi e flop, l'analisi su questa prima parte di stagione
© foto di Arioli/Ciamillo

Il primo terzo della stagione 2025/26 consegna un bilancio chiaro del mercato della Openjobmetis Varese: tre sì convinti, tre sì con riserva e due bocciature senza appello. Partendo dall’ossatura dei confermati Librizzi, Assui e Alviti, la società ha corretto in corsa gli errori iniziali legati a Moody e Freeman, intervenendo con decisione attraverso gli innesti di Stewart e Iroegbu, che hanno cambiato volto alla squadra. Resta ora da capire se e quando arriverà il sostituto dell’ex Venezia, ormai verso i saluti, un tassello che potrebbe completare definitivamente il roster e chiarire le ambizioni stagionali.

Tra i colpi riusciti spicca senza dubbio Olivier Nkamhoua, probabilmente l’acquisto più azzeccato: anticipato rispetto all’esplosione a Eurobasket 2025 e difeso dagli assalti di Partizan e Fenerbahce, il finlandese sta producendo numeri solidi (16,8 punti, 6,8 rimbalzi, 1,8 assist e 1,4 stoppate), nonostante un 24% dall’arco e una leggera flessione fisiologica dopo un’estate senza soste tra Summer League e Nazionale. Ike Iroegbu ha portato cambi di ritmo e leadership inattesa, viaggiando a 18,9 punti e 4,4 assist, mentre Stewart si è rivelato una scoperta preziosa: energia, atletismo e fame agonistica hanno spazzato via in poche partite lo scetticismo iniziale sull’ex Amburgo.

Nel gruppo dei “sì con riserva” rientrano Moore, Renfro e Ladurner. Moore, pensato come sesto uomo, è diventato titolare grazie alla sua versatilità, incidendo più come rimbalzista e creatore di gioco che come realizzatore, pur restando incostante al tiro da tre. Renfro paga l’avvio condizionato dall’infortunio: il suo contributo è più oscuro che appariscente, ma spesso utile, anche se la convivenza con Nkamhoua nel doppio lungo resta da affinare. Ladurner, invece, ha trovato poco spazio, pur mostrando segnali incoraggianti a Brescia. Bocciature nette per Moody e Freeman: il primo è apparso semplicemente inadatto al sistema, il secondo non ha mai dato segnali di affidabilità, rendendo la scommessa ormai persa. Sullo sfondo, Horowitz guarda al G League Showcase di Orlando più come investimento futuro che come soluzione immediata, con un occhio già rivolto all’estate 2026.