NBA - Nico Mannion racconta la sua avventura a Golden State

NBA - Nico Mannion racconta la sua avventura a Golden State

L'apprendistato per la carriera professionistica non potrebbe avvenire a livello più alto. Nico Mannion si trova a farlo, infatti, a Golden State e come maestro ha davanti a se Stephen Curry, e come coach Steve Kerr. due che la sanno veramente lunga. Dopo più di un mese in maglia Warriors La Gazzetta dello Sport l'ha intervistato.

Migliorarsi. La stagione perfetta per me non è definita dalle statistiche, ma dal sapere di aver lavorato duro, dall'essere migliorato almeno un po' ogni giorno.

Italia. E' casa. Spero di rappresentarla al meglio. Dagli italiani ricevo un supporto incredibile: mi fa sentire che sto facendo le cose nel modo giusto. Tutto questo affetto non passa inosservato: voglio approfittarne per ringraziare tutti. Quando mi chiedono da dove vengo rispondo da Siena.

Vita nella NBA. È completamente diverso da quello a cui sono abituato: prima tornavo a casa dalla famiglia, ora sono solo. Vivo a 5' di macchina dall'arena dove ci alleniamo: col Covid è tutto chiuso, quindi posso solo andare ad allenarmi e poi tornare a casa. Credo sia positivo per me, posso concentrarmi solo sul lavoro senza distrazioni.

Steph Curry. È surreale, tre anni fa ero al suo camp. Ma l'intera esperienza è surreale: divido lo spogliatoio con giocatori a cui mi ispiro fin da bambino. Ammetto che i primi giorni con Steph ero in adorazione. Lui ogni allenamento ha un paio di momenti in cui fa cose straordinarie. Per me è una delle migliori guardie di sempre: voglio imparare il più possibile.

In Nazionale a 17 anni. Ero un liceale tra i professionisti: mi ha aperto gli occhi. Ho imparato tantissimo fuori dal campo, a cominciare dall'importanza di prendermi cura del mio corpo. E dopo quell'esperienza per me il gioco è diventato più facile: credo di aver portato con me tanto di quello che ho imparato.