Matteo Spagnolo: “Se nella pallacanestro non rischi non migliorerai mai”

Matteo Spagnolo: “Se nella pallacanestro non rischi non migliorerai mai”
© foto di Costantini/Ciamillo

Fermo per tutta la primavera e l'estate per lo strappo muscolare alla coscia destra e l’operazione di pulizia al metatarso sinistro. Matteo Spagnolo è consapevole che la forzata rinuncia al Preolimpico con al Nazionale azzurra non ne rallenterà il percorso di crescita. Di questo e altro ha parlato nell'intervista concessa a Massimiliano Bogni de Il Foglio Sportivo. Alcune delle sue dichiarazioni.

Un percorso di crescita. “Sin da quando ho accettato l’offerta delle giovanili del Real Madrid, mi ambiento in maniera abbastanza rapida. Al Real, un club che cerca i migliori prospetti in giro per il mondo, avere la possibilità di allenarsi in mezzo a chi è forte quanto te o anche di più stimola tanto. Aiuta tanto il tuo sviluppo come giocatore. Sono sempre abituato a viaggiare parecchio e a vivere in tutto il mondo. Ho fatto gli step giusti. Prima a Cremona giocavo una gara a settimana, a Trento due, adesso parecchie volte tre. Ora ho scoperto la Bundesliga, un campionato nuovo per me, e ho unito la mia prima esperienza in Eurolega.”

The process. “La vita di un giocatore di basket è tutto un processo di apprendimento: se uno non rischia, le cose non arriveranno mai. Ho deciso di rischiare. Ed è un motivo per il quale magari ho qualche palla persa in più rispetto a uno che gioca senza attaccare il ferro. Preferisco perdere più palloni e provarci che fare un passo indietro e non fare nulla di produttivo: se sono consapevole di lavorare nel modo giusto giorno dopo giorno sul mio fisico e sul mio gioco, ho voglia di far vedere che ciò su cui sto lavorando porta i suoi frutti."

Esperienza all'estero. “Aiuta tanto perché mette sotto una luce diversa. Non dico da zero, però ricominci da un punto più basso di quello che hai raggiunto in Italia. Anche nel momento in cui sono andato a Madrid ho resettato, senza pensare di essere il più forte come ero alla Stella Azzurra. L’argomento va di società in società: ci sono alcune come l’Alba Berlino che hanno più pazienza, non cercano risultati immediati e puntano più sullo sviluppo a lungo termine; ce ne sono altre che cercano di vincere con più urgenza, di raggiungere subito obiettivi concreti a livello di vittorie. Ti metti tanto in discussione: non sto dicendo che non potrei mai tornare in Italia a giocare, ma userò gli anni all’estero per giocare al meglio le carte."

Belli e brutti ricordi. “Ricordo meglio le partite andate peggio. Non mi faranno dire a fine carriera Tornerei indietro, aggiusterei queste cose e giocherei bene, ma penso di essermi sviluppato grazie a situazioni non scontate. Andare a Madrid quando alla Stella Azzurra avevo tutto. A Cremona ed esordire da pro con gente di 30 e passa anni. In Eurolega contro i miei idoli e pensarli come avversari. Ripensandoci, gara-4 contro Tortona dei playoff Lba 2023 mi rimarrà tanto nel cuore. La ricordo non per aver sbagliato i liberi ma per l’apprezzamento del pubblico, della società di Trento, dell’Italia in generale. Nella bruttezza di aver sbagliato i tiri, è stato bello vedere una reazione del genere. Mi ha aiutato a smettere di pensare male a quel momento."