Queste Olimpiadi di Tokyo 2020 non s'hanno da fare?

Queste Olimpiadi di Tokyo 2020 non s'hanno da fare?

Le incrollabili certezze del governo nipponico e del CIO possono venire giù da un momento all'altro. E le Olimpiadi di Tokyo 2020 (23 luglio-­8 agosto) e quindi la Paralimpiade (24 agosto­-5 settembre), già rinviate da un anno all'altro, potrebbero essere cancellate.

E' quanto si desume dalle dichiarazioni di Taro Kono, ministro delle riforme amministrative del governo giapponese: "Siamo lontani da qualsiasi certezza, tutto può succede­re: serve un piano alternativo". 

Una crepa che squarcia la diga idilliaca che si stava cercando di proteggere. Ma la pandemia sta avendo un riflusso molto importante in Giappone, con lo stato di emergenza che la scorsa settimana è stato proclamato per quattro prefetture (Tokyo, Chiba, Kanagawa e Saitama), ed è stato esteso a undici (su 47).

L'effetto positivo (se si può dire) dell'inizio delle vaccinazioni è ancora lontano da venire, con le categorie a rischio che hanno la precedenza sugli atleti, e la validità nel tempo della protezione, non ancora certa. Il più anziano dirigente del CIO, Dick Pound, la settimana scorsa aveva espresso la necessità che tutti quelli coinvolti nei giochi la facciano in tempo utile, seguendo anche tutte le altre prescrizioni del caso.

La data limite, quella entro la quale si deve dare ufficialmente il via alla kermesse sportiva per eccellenza è fra meno di due mesi. Il 25 marzo, infatti, la fiaccola olimpica come da tradizione dovrebbe cominciare il suo percorso dalla Grecia verso Tokyo.

Diversi tornei pre-olimpici di qualificazione, programmati nel periodo appena trascorso, sono stati rinviati e ricalendarizzati a marzo.

Dulcis in fundo, in questo momento il sistema sanitario nipponico è vicino al collasso. La partenza dei campionati di baseball, calcio e rugby, sarebbe prevista per oggi tuttavia si è deciso per uno slittamento di cinque settimane dopo 62 casi di positività in sei squadre. L'incertezza regna sovrana.