Il Senato manda la riforma Spadafora dello Sport su un binario morto

Il Senato manda la riforma Spadafora dello Sport su un binario morto

Nella giornata del 5 maggio il Senato ha approvato il DDL 2144 (Conversione in legge del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19) in cui ha rinviato l'entrata in vigore della riforma dello Sport dell'ex ministro Spadafora al 2024/25, grazie a un emendamento.

Le conseguenze più importanti è che sono congelate sia la cancellazione del vincolo sportivo che l’introduzione della contribuzione obbligatoria per i lavoratori sportivi con compensi superiori sopra i 10 mila euro. Ovvero i due principali caposaldi della riforma che erano stati fonte di grande preoccupazione per tante società sportive.

Chiarissima quindi l'intenzione politica della maggioranza di governo attuale di affossare lentamente la legge e riportare tutto allo stato delle cose odierno. Molti temono che con l'abolizione del vincolo sportivo i costi per formare giovani atleti, nel calcio o nella pallacanestro come in tutti gli sport, non vengano poi recuperati dalle società sportive che così alla lunga sarebbero costrette a non impegnarsi sul fronte della formazione e dell'addestramento.

Anche per i cosiddetti collaboratori sportivi, l'introduzione della contribuzione obbligatoria avrebbe generato costi definiti insostenibili per le società sportive dilettantistiche.

Nell'edizione del 6 maggio, Il Sole 24 Ore mette in rilievo che per le associazioni sportive dilettantistiche (Asd) salta la previsione del patrimonio minimo per l'acquisto della personalità giuridica, e ciò crea un ostacolo per le associazioni se vorranno diventare Ets. Sul punto - si legge - è bene evidenziare che seppur l'operatività della Riforma dello sport sia stata differita per consentire eventuali decreti correttivi, lo scenario prospettato potrebbe rimanere invariato. Occorrerà perciò un intervento di raccordo tra le disposizioni del Cts e quelle della Riforma dello sport .