Tokyo 2020: Italia ai quarti di finale con grandissimo merito

Il quarto periodo con la Nigeria è stato un clinic di calma, lucidità, difesa e lettura offensiva che ci ha portato tra le prime otto del Torneo Olimpico. Ed ora viene il bello
01.08.2021 00:20 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
Tokyo 2020: Italia ai quarti di finale con grandissimo merito

Siamo dove meritiamo di essere, agli ottavi di finale dell’Olimpiade cioè tra le prime otto. Meglio siamo dove questo gruppo ha meritato di essere: la squadra, i 12 giocatori che compongono la rosa. Lo staff tecnico guidato da Meo Sacchetti con Piero Bucchi, Paolo Galbiati e Lele Molin in rigoroso ordine alfabetico. I medici, Sandro Senzameno e Raffaele Cortina, i fisioterapisti Roberto Oggioni e Francesca Cialella; il Team Manager Massimo Valle, l’Addetto Stampa Francesco D’Aniello, l’Addetto ai materiali Andrea Annessa ed unico tra i dirigenti, il capo delegazione, Salvatore Trainotti.

Nessun altro in Federazione merita di appuntarsi al petto questo traguardo che speriamo sia solo il penultimo di questa estate di rinascita della Nazionale maschile. Tutti quelli citati, battendo la Nigeria 80 a 71 – qui il nostro racconto della gara – con un quarto periodo da 24 ad 8, ed una calma davvero olimpica per 40 minuti, devono essere orgogliosi di questo passaggio del turno. Da tempo non eravamo – magari parlo solo per me – così a petto in fuori a parlare della nostra Nazionale come in questi giorni, anche dopo la sconfitta di misura con l’Australia.

A maggior ragione oggi che abbiamo battuto la Nigeria, squadra pericolosa perché capace di folate offensive devastanti col tiro da tre e la sua fisicità molto dinamica. Il primo – il tiro da tre – lo abbiamo subito per tre quarti, la seconda, la fisicità, l’atletismo, un po' tanto di meno. Perché sempre, anche quando siamo andati sotto di 7 con una tripla di Jordan Nwora nonostante una difesa perfetta di Riccardo Moraschini e poi quando abbiamo subito il meno 8, 56-64, col tempo fermo ad inizio quarto periodo, ci siamo fatti prendere dal panico o dall’isteria di voler risolvere subito la partita.

Pajola ha innescato Ricci e Fontecchio, la squadra ha innescato il capitano Melli con tre palloni sotto canestro (delizioso il back door per il 72 a 67) Polonara ha messo una tripla di quelle che danno sostanza e poi Nico Mannion ha sigillato il risultato. E la squadra in difesa ha impedito ai nigeriani di fare il gioco che per 20 minuti, quelli dei due quarti centrali, ci ha messo in difficoltà: rimbalzi e transizione con tiro da tre (11 su 28 alla fine per loro, un notevole 38%). Ecco il tabellino della gara.

Ora ci attende il sorteggio e dire chi è meglio sperare è facile: speriamo non ci capitino subito una tra Stati Uniti, Spagna, Slovenia e forse Francia. Ma andrà bene comunque. Siamo lì dove questo gruppo ha meritato di essere e dobbiamo solo alzarci in piedi e battergli le mani.