Mondiali 2023: che bello esserci ma guai a dimenticare

E' ovviamente importante essere presenti alla fase finale di un Mondiale ma non bisogna salire sul carro dei vincitori senza memoria
18.11.2022 00:25 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
Mondiali 2023: che bello esserci ma guai a dimenticare

Questa è una piccola nota perchè la legittima felicità di tutto il mondo del basket italiano per la qualificazione ai prossimi Mondiali del 2023 va goduta fino in fondo e bisogna rendere merito a coloro che se la sono guadagnata. Ma nello stesso tempo bisogna lavorare su questa qualificazione per fare promozione della nostra pallacanestro, convincere i giovani a tornare ad affollare le palestre dei club, migliorare tutto che sappiamo bene non funziona proprio nel movimento.

Non solo un traguardo quindi ma un punto di partenza perchè le cose cambino e non si debba star qui a festeggiare una qualificazione perchè dobbiamo essere in grado di renderla una cosa normale non una rarità. Ed ecco l'altro argomento di questa nota. Mondiali 2019-Olimpiadi 2020-Mondiali 2023: un tris importantissimo che ci riporta agli anni migliori della nostra pallacanestro. Un trend, come scriverebbero quelli bravi, che è iniziato con Meo Sacchetti. E questo nessuno deve dimenticarlo. Perchè salire adesso sul carro di Pozzecco & co è operazione sgradevole e con poca testa.

Sacchetti ci ha riportato ad un Mondiale, Sacchetti ci ha riportato ad un Olimpiade. E sono stati ritorni guadagnati sul campo non con wild card o grazie ad allargamenti del numero di partecipanti. Ora è il turno del Poz, piaccia o non piaccia - il discorso vale per tutti gli allenatori - di dare continuità, di confermare l'Italia anche all'Olimpiade di Parigi 2024. Perchè non possiamo considerare successi andare agli Europei, ci mancherebbe altro.

Se i risultati gli daranno ragione si potrebbe passr sopra anche a certe cose che a Napoli definirebbero da "guitto":* il lembo della camicia fuori dai pantaloni con una regolarità impressionante, i tecnici altrettanto puntuali e certe dichiarazioni che tra lui ed il presidente Petrucci potrebbero risparmiarsi, come ha fatto giustamente notare qui Umberto De Santis, riguardo al fatto che non siamo i soli che non possiamo chiamare i migliori in Nazionale...Tutti atteggiamenti e concetti dei quai Pozz non ha bisogno.

Pur con tutto questo che Pozzecco vada avanti facendo il meglio con quello che di volta in volta avrà a disposizione e stanti i buoni risultati nessuno potrà dirgli nulla. Ma dimenticare da dove e da chi sono partite queste "riqualiificazioni" è un delitto capitale.

*: un attore comico, non di prima fascia che spesso ricorre a piccoli espedienti per cercare di sbarcare il lunario