Mondiali 2019 - Italia, questi ragazzi ci hanno autorizzato a sognare

Mondiali 2019 - Italia, questi ragazzi ci hanno autorizzato a sognare

(di Werther Pedrazzi). Oggi l’Italbasket ha schiacciato l’Angola (92-61), passando il girone, conquistando la qualificazione al Torneo preolimpico, aspettando domani il giudizio degli dei del basket serbi. Prima di mettersi in viaggio verso la Wuhan Gymnasium,  arena da 13.000 posti in quella Wuhan che viene chiamata “le tre città”, che sorge alla confluenza del fiume Azzurro (visto mai che fosse d’auspicio?) con il fiume Han, attraversati dal “Primo ponte”, capolavoro ingegneristico di 1670 metri, a due piani, automobilistico e ferroviario. E anche i ragazzi di Meo Sacchetti il loro piccolo ponte verso il futuro sembrano averlo gettato.

Speranze.

Vediamole.

A differenza della gara con le Filippine, contro l’Angola l’inizio è stato in salita (0-4) nel segno di Yanick Moreira (15 punti + 8 rimbalzi per l’ex Virtus Bologna), prima che Daniel Hackett mettesse la tripla, dopo due errori consecutivi nella stessa azione: sintomo di personalità, coraggio e autorità. Nonostante anche il gelo ai tiri liberi (2/6 iniziale) dovuto all’inconsueta ora (9.30) antelucana. E da li in poi il dilatarsi sul campo dell’Italia, partita “Italietta”, che progressivamente sembra gonfiare il petto, fino al +34 del 28’ (68-34) che chiudeva con largo anticipo la partita.

Sensazioni, ispirazioni… di squadra.

Il primo (piccolo) break (16-8) che arriva in conseguenza di 3 recuperi difensivi trasformati in altrettanti contropiedi: matrice collettiva. Come testimoniano, nel primo tempo, anche le 10 palle recuperate che hanno fruttato 13 punti. Il verbo di Meo Sacchetti.

Intanto. Contro l’Angola, il “quadrilatero perfetto” (Hackett, Belinelli, Datome e Gallinari)… è diventato un quintetto.  Basso? Ma velenoso. Con la prestazione di Jeff Brooks (11 punti, 11 rimbalzi, 2 assist e 2 palle recuperate, in 23’). Ecco… Lo abbiamo sentito, e continuiamo a sentire, montare il rimpianto… Ah, ci fosse anche Nik Melli!!! Vero, indiscutibile, Nik manca e mancherà ancora di più a Wuhan… Ma intanto, Jeff Brooks, che cresce in incisiva e autorità, sembra il surrogato perfetto in quel ruolo di ala-forte strutturale nel basket moderno, spina dorsale, di collegamento e coordinamento tra i reparti della squadra.

Si. Abbiamo visto giocatori che si parlano in campo. Aiuti e chiusure in difesa e una circolazione di palla offensiva a tratti spettacolare. Già era soltanto l’Angola, fisicamente spigolosa e poco altro, ma intanto… Un fermo immagine: Brooks recupera una palla a rimbalzo offensivo, esce dall’area in palleggio fino alla linea dei 3 punti, nessuno lo segue perché gli angolani pensano che passerà la palla per ricominciare il gioco, Gigi Datome, il capitano, lo guarda e gli fa segno, tira. Jeff mette la tripla, Gigi lo guarda: hai visto? Dettaglio? Sintomatico. Molto influente.

C’è stato un momento, cruciale, durante il secondo periodo, quando l’Italia per la prima volta ha scollinato oltre i 20 punti (39-17) e l’Angola si è messa a picchiere, spingere e smazzolare, con la benevolenza arbitrale… La partita poteva degenerare… Frangente superato con olimpica calma, tripla di Belinelli e, di nuovo, via andare…

E poi… Due stelle che giocano veramente da Nba, Beli e Gallo, con un valore aggiunto: nello spirito di squadra e nel contesto del gruppo. E’ forse questo il vero capolavoro di mastro Meo Sacchetti?

Belinelli (17 punti, 5 rimbalzi e 1 assist), Gallinari (7 punti, 6 rimbalzi e 2 assist), Hackett (11+5+3 in 18’), Datome (8+1+2): umiltà e dedizione dei nostri campioni. E’ la nostra più grande speranza. Il flash più abbagliate della gara? Assist no-look schiacciato a terra del Gallo che becca Tessitori in taglio sulla linea di fondo. Spettacolare. L’immaginazione al potere.

Nel frattempo crescono anche Abi Abass (11 punti e 3 rimbalzi, in 18’) e soprattutto Amedeo Tessitori (10 punti, 2 rimbalzi e 1 assist, in 10’), quest’ultimo a dimostrazione che le occasioni non fanno soltanto l’uomo ladro… ma aiutano anche i giocatori di basket a migliorarsi. 

Infine, significativo anche tutto l’ultimo periodo giocato con i nostri 4 nobili cavalieri (H-B-D-G) in panca ad applaudire i compagni.

Trascuriamo, volutamente, gli ultimi 16 secondi di partita, con la testata di Leonel Paulo (giustamente espulso) ad Ale Gentile.

Dunque…

 Acquisito e garantito il minimo indispensabile (passaggio della fase a gironi e partecipazione al torneo preolimpico), ora inizia il vero Mondiale per l’Italbasket, l’esplorazione di nuovi confini. Inizia il sogno. E domani, contro la Serbia di coach Djordjevic, dal sogno potremmo risvegliarci bagnati, di sudore e lacrime… Ma intanto, questi ragazzi ci hanno autorizzato a sognare. Non vediamo l’ora che arrivi mercoledì.

Werther Pedrazzi