NBL - New Zealand Breakers in finale contro i Sydney Kings

Il maggiore torneo oceaniano giunge all'atto conclusivo.
NBL - New Zealand Breakers in finale contro i Sydney Kings

(di Davide Colotti). Niente remake delle scorse Finals NBL: i Sydney Kings difenderanno il titolo, ma Tasmania cede ai New Zealand Breakers. Da testa-coda a testa a testa: l'anno scorso i Kiwi chiudevano ultimi la regular season, e si presentano alla serie decisiva 22/23 da seconda forza del campionato, chiuso dietro ai Kings.

All'ultimo atto vanno dunque le migliori, entrambe spuntandola alla bella in gara 3, non senza fatica. Le finali, al meglio delle 5 partite, inizieranno il 5 marzo dopo la finestra di qualificazioni ai Mondiali asiatici 2023. Già promosse Australia e Nuova Zelanda.


SYDNEY KINGS - CAIRNS TAIPANS 79-64
Se può andare male, allora andrà peggio: questo il destino dei Cairns Taipans nel corso di tutta la post season. Gli arancio-blu della barriera corallina, giunti terzi in campionato, contavano di recuperare il play americano Shannon Scott per la partita da dentro o fuori contro i Kings, sperando che la caviglia di Xavier Cooks, principale minaccia avversaria, dolesse a sufficienza da far accomodare a bordocampo in borghese l'MVP della stagione regolare.
E invece è Scott quello seduto in tuta, mentre un pimpante Cooks corre e salta energicamente per il campo fin dalla palla a due.
Sotto l'occhio vigile dell'ex numero 1 del mondo di tennis Lleyton Hewitt, in tribuna insieme ad altri settemila spettatori, Sydney parte meglio, ma Cairns la ribalta da 11-5 a 11-16, chiudendo il primo quarto sul +6, che sarà il massimo vantaggio ospite nella gara. Al 10' i Taipans sono avanti 26-20, ma con tre titolari (Hogg, McCall e Kuol) già gravati di due falli. Meno di 10'30" sul cronometro e anche Waardenburg riceve la seconda penalità. Coach Adam Forde ha sette giocatori integri, e già deve ritenersi fortunato in virtù della brillantezza del play di scorta Ben Ayre, che segna a ripetizione. Occorre fare di necessità virtù, e i big restano in campo nonostante la minaccia del terzo fallo, che si concretizza sul finire del periodo per Kuol e McCall. Forde è allora costretto a schierare gli infortunati Deng e Djeric, giusto per poter opporre cinque corpi agli avversari. L'intensità inevitabilmente scende, e Sydney ne approfitta costruendo un parziale di 28-13 che ribalta la sfida e porta i campioni uscenti sul +9 alla pausa.
Mollare? In casa Cairns non è mai stata un'opzione, e due triple orange rimettono fiato sul collo avversario al ritorno sul parquet. Sydney prova a ricostruire un margine più rassicurante, ma gli ospiti restano a contatto e la situazione al 30' è di 62-58.
Lo snodo decisivo della gara è nel primo minuto dell'ultima frazione: Waardenburg corregge in tap-in per il -2, subisce fallo offensivo al cambio di fronte e poi si trova in mano la tripla del sorpasso. Il ferro dice no, e nel minuto e mezzo che segue si apre un parziale di 7-0 per Sydney, che domina a rimbalzo.
Non segna più nessuno per 2'30". I 4' di digiuno di Cairns si interrompono con un 1/2 in lunetta di un McCall tanto generoso a giocare con una spalla malconcia quanto pasticcione e impreciso (3/7 ai tiri liberi, 3/17 dal campo con diverse scorribande rivedibili).
Il tap-in di Waardenburg del -2 a inizio periodo resterà l'unico canestro dal campo negli ultimi 10 minuti della stagione di Cairns, che troverà solo altri tre punti in lunetta (17-6 nel quarto). I titoli di coda arrivano con due triple consecutive di Dejan Vasiljevic, tra qualche accenno di rissa. Campo per i rincalzi, chi ce li ha, e Sydney può festeggiare le seconde Finals in due anni.

Sydney Kings: Vasiljevic 15+5r, Cooks 11+11r, Noi 11+11r, Walton Jr 10+9a
Cairns Taipans: Ayre 20, Waardenburg 17+12r


NEW ZEALAND BREAKERS - TASMANIA JACK JUMPERS 92-77
I padroni di casa per tornare alle Finals dopo 7 anni, Tasmania per bissare quelle della scorsa stagione, all'esordio assoluto in NBL.
Pronti via e i Jack Jumpers scappano sul 2-13. I Breakers provano a entrare in partita, ma gli ospiti conservano la doppia cifra di vantaggio. I primi cambi rovesciano i valori in gioco, con il lungo di scorta di New Zealand, il veterano Robert Loe, protagonista della rimonta sotto ambo i tabelloni: 21-25 alla sirena.
Nel secondo periodo accade di tutto e vale la pena raccontarlo: -2 Breakers con tuffo per terra di Loe che produce recupero e assist; pari 25 col decimo punto di Brown Jr; Tasmania non segna più, ottava persa e sesto recupero avversario, 2+1 di Pardon per il sorpasso sul 28-25 da 10-21; altra persa, altro recupero, altri tre punti (tripla di Brantley): 31-25 e parziale di 10-0 nei primi 2' del periodo; squillo di Doyle per il -3 e Tasmania è 6/8 dalla lunga; decima persa per gli ospiti, ottavo recupero per i padroni di casa, Pardon schiaccia il +5 assistito dal "ladro" Le'afa; le maglie difensive dei Breakers si stringono sempre più intorno alla stella tasmaniana Doyle, costretto a difficili equilibrismi e tiri fuori ritmo, e New Zealand aggiorna il massimo vantaggio sul +7. Di lì all'intervallo la gara vive un'oscillazione sinusoidale che porta Tasmania a recuperare i 7 punti di scarto impattando sul 38-38, salvo poi terminare il periodo di nuovo sul -7 con Loe (7+6) ancora protagonista nelle fasi di lotta sotto i tabelloni (49-42).
Terzo quarto: parte bene Tasmania con la tripla del -4, poi un Pardon leonino a rimbalzo offensivo e uno sfortunato autocanestro di Magnay la gettano a -8. L'emorragia non si arresta e i Breakers dilagano toccando il +15 sul 63-48, ma se c'è una cosa che abbiamo imparato nelle prime due stagioni di vita di Tasmania è questa: guai a darla per morta. Infatti la penultima sirena suona sul 67-64, con gli ospiti che recuperano 12 lunghezze in 4 minuti, spinti dall'energia dell'ex trentino Rashard Kelly (suoi 8 punti nel parziale di 16-4).
Quarto quarto: una fiammata per parte nei primi 5', apre un 7-0 dei Breakers, chiude un 7-0 di Tasmania e le squadre restano a contatto. Il quinto di Brantley dovrebbe complicare i piani dei Kiwi, ma il sesto uomo dell'anno, Barry Brown Jr, non è d'accordo e porta i suoi sul +12 col ventottesimo punto personale. Brown continua a macinare punti, Pardon rimbalzi: Tasmania non ne ha più e New Zealand non le fa la carità dalla linea della carità: 24 liberi a bersaglio su 24. C'è campo per le second unit, il +15 finale è ingeneroso, onore delle armi a Tasmania, ma vanno in finale i più forti.

New Zealand Breakers: Brown Jr 32, Pardon 15+14r, Brantley 14+7r, Loe 11+8r in 11'
Tasmania Jack Jumpers: McVeigh 22+7r, Kelly 16, MacDonald 14, Doyle 12

(Davide Colotti).