LBF A1Techfind: Nicole Romeo: fantasia al potere per la Oxygen Roma
foto@Ufficio stampa Oxygen Basket Roma
Nicole Romeo prima di tutto come sta, come va il recupero dall’infortunio?
“Direi bene. Ho sofferto di questo infortunio un pò prima di Campobasso, dell’esordio di campionato, è lì non ho potuto giocare moltissimo. Poi una buona settimana di allenamento prima di Sassari ed è andata meglio almeno per me come recupero. Ed ora ho un’altra settimana piena per sistemare la mia condizione fisica e mentale”.
Lei ha cambiato look in campo: niente più coda di cavallo lunghissima, niente calzamaglia e ginocchiere. E’ un segno di un nuovo capitolo della sua vita?
“Vero. Ho cambiato spesso il mio look ma ultimamente ho sempre avuto quel tipo di immagine ma questa estate ho deciso di cambiare e sì forse c’entra il fatto che si è aperta un’altra fase della mia vita in Europa, altra città, ambiente, società, compagne”.
Il nuovo coach le ha chiesto di cambiare qualcosa nel suo gioco?
“No questo no. Certo il fatto che per me sia tutto nuovo dalle compagne al club all’allenatore significa aver cambiato sistema anche in campo ma le mie caratteristiche sono quelle. Posso giocare da playmaker o da guardia e coach Di Meglio che mi conosce perché lui conosce tutte le giocatrici della A1 femminile, mi chiede di fare le cose che so fare meglio. Il discorso è trovare il modo di incastrarle come le caratteristiche delle mie compagne”.
Siete una squadra così nuova che adesso è difficile fare delle domande, però avete l’esperienza giusta per sapere come vincere le partite punto a punto. Che è successo a Campobasso e Sassari?
“E’ successo che nonostante la nostra esperienza forse non abbiamo fatto le scelte giuste ma soprattutto è successo che i tiri decisivi non sono entrati come può accadere a chiunque a prescindere dal grado di conoscenza ed affiatamento del gruppo".
Una delle sue caratteristiche più abbaglianti è il tiro da 3 dopo un veloce uno contro uno. E’ sempre stato così o ha costruito questo movimento nel tempo?
“Tirare da tre anche da lontano è sempre stata una delle cose che mi è piaciuta di più. Farlo dopo un crossover è stato istintivo ma su entrambe le azioni ci lavoro ogni giorno in palestra per renderle sempre più precise ed “automatiche”. Oltre al fatto di scegliere quando è il momento giusto di tirare o magari finire l’azione con un lay up che è un’altra cosa che mi piace molto”.

Tra le tante cose che dovete costruire come squadra nuova qual è la più urgente secondo lei?
“La difesa. La difesa di squadra assolutamente. Noi possiamo segnare 70 o più punti a partita comodamente ma se poi dietro non facciamo in modo di prenderne uno di meno è inutile tutto il lavoro che siamo capaci di fare in attacco. Dove dobbiamo certamente acquisire maggior fluidità, ma ripeto la difesa di squadra adesso è prioritaria”.
Cosa fa Nicole Romeo fuori dal campo? Ha già visitato un po' Roma?
“Sì che l’ho fatto e devo dire che per adesso il mio luogo preferito è il Colosseo. Ho visto tutta quella zona di notte e sono rimasta davvero colpita. Quanto al resto io sono una persona sociale, amo stare all’aria aperta conoscere gente, luoghi, il cibo del posto nel quale vivo. Mi piace viaggiare”.
Ha già un piano B per quando smetterà di giocare?
“Cominciamo col dire che mi piacerebbe vivere sei mesi in Australia e sei mesi in Europa. Poi prima di venire in Europa a Melbourne ho avviato delle attività, dedicate ai bambini e ragazzi, in diverse scuole, accademie e camp della mia città che comprendono tutti gli aspetti che riguardano il basket: si tratta di promuovere uno stile di vita sano e attivo, in un contesto di inclusione e sviluppo sociale. Ma per ora sono qui e voglio giocare per Roma”.