Urania e Farid Shirvani fanno squadra, il noto personaggio TV e influencer è il brand ambassador dei Wildcats

Urania e Farid Shirvani fanno squadra, il noto personaggio TV e influencer è il brand ambassador dei Wildcats

Una grande novità in arrivo in casa Urania, Farid Shirvani (noto giovane personaggio TV e influencer italiano di origine persiana) sarà il brand ambassador dei Wildcats. Un ruolo completamente inedito nel panorama del basket italiano, una scelta innovativa e coraggiosa che Urania intraprende per far conoscere ancora di più il Mondo Wildcats. Ed a proposito di conoscenza è proprio Farid a raccontarci sia il suo nuovo ruolo che le sue grandi passioni.

Basket da sempre in primo piano nella tua vita, come nasce questo legame con il nostro sport.

“Bologna e basket sono un binomio inscindibile, per cui non puoi da bolognese DOC non essere travolto dalla passione per la palla a spicchi. A Bologna respiri pallacanestro ovunque, non a caso viene chiamata basketcity, con due squadre seguitissime (io tifo per la metà bianconera ovvero la Virtus) e che, spesso, oscurano anche la storica squadra di calcio. Oltre alla passione per il gioco amo proprio il basket perché è uno straordinario sport di squadra. Che ti insegna a vivere in modo sano la competizione, mettendo da parte gli egoismi, cercando sempre attraverso tanti sacrifici di raggiungere insieme grandi obbiettivi. In più il basket tende naturalmente verso l’alto, punta ai massimi traguardi, lavorando insieme, rispettandosi, per provare a pensare in grande”. 

Valori e principi che guidano da sempre anche Urania, quali sono le ragioni che ti hanno portato ad avvicinarti ai Wildcats.

“Di Urania non puoi, prima di tutto, non amarne la storia. Intesa come percorso, crescita, partendo da una piccola realtà cittadina che si consolida che, come ricordavo prima, cerca di pensare in grande e ci riesce. Restando però sempre fedele alle sue origine, alla capacità di restare in contatto con la gente. E realizzando l’impresa, non facile, di trovare una sua collocazione in una città che ha già tantissime attrazioni. oltre tre squadre di grande storia come le due squadra di calcio (Milan ed Inter) e la plurititolata Olimpia nel basket. L’approdo in A2, frutto di questa lunga strada, una società che si è fatta largo rispettando tutti i principi di cui sopra. Valori importanti che fanno di Urania davvero una splendida famiglia”. 

Ed il tuo primo approccio con Urania è stato sicuramente tra i più fortunati, una bellissima vittoria contro la capolista Ravenna.

“E’ stato da subito un bellissimo impatto. Non conoscevo la realtà Urania sino a quella sfida, vinta tra l’altro con Ravenna, primo successo casalingo contro una corazzata del girone. Ho trovato un’atmosfera fantastica, quasi inattesa, che avverti ogni volta che incontri ogni persona del mondo Wildcats: società, staff, giocatori, tifosi”. Ed ho visto tanta partecipazione dei tifosi in un’arena bellissima, che abbina storia e modernità come l’Allianz Cloud. Ex PalaLido che ormai è una mia nuova casa, sto consolidando (come mi ha ricordato il mio amico Tommy Marino) la mia fama di talismano (tante vittorie ed una sola contestata sconfitta interna con Forlì). A questo aggiungo la grande emozione di quando ascolto i tifosi Wildcats che mi dedicano cori e saluti, sensazioni da pelle d’oca”.

Legame che diventa ancora più stretto ed appassionante grazie al tuo nuovo incarico di brand ambassador dei Wildcats.

“Partendo proprio dalle considerazioni di poco fa avverto davvero la sensazione di essere totalmente parte integrante di questa realtà. Credo che il mio ruolo sia davvero quello di ambasciatore di Urania, prima ancora che di brand (contesto importante nel settore marketing) sia proprio questo senso di appartenenza che si trova nel sentirsi parte integrante di questo gruppo. Mi sento in sintonia totale, e farò di tutto per rappresentare, proporre, integrare la conoscenza del mondo Wildcats verso l’esterno. Grazie ad un ruolo conosciuto dalle grandi franchigie NBA ma totalmente nuovo nel panorama cestistico italiano. Sintomo di una società che cresce ed esplora con interesse tanti pianeti trasversali ed esterni al basket”.

NBA altra grande passione, i Toronto Raptors la tua squadra di riferimento, che non ha caso ha il più noto brand ambassador della lega nel celebre Drake.

“Sono un grande fan sia dei Raptors che di Drake. Peccato per l’eliminazione in gara 7 con i Celtics, con gli amici però ad inizio stagione avevo detto che già una semifinale di conference sarebbe stato un traguardo importante. Vista la perdita di Leonard e l’assenza di reali rinforzi dalla panchina, costringendo i vari Lowry, Van Fleet a fare gli straordinari, per arrivare ad una quasi miracolosa gara 7 con Boston. Amo anche la città di Toronto, splendida da ogni punto di vista con un melting pot che funziona perfettamente, rappresentando l’ideale di una città senza confini e barriere. Drake è invece il mio modello di ispirazione quando si parla di “brand ambassador”, lui è proprio una figura totalizzante e completa in tal senso. Mi piacerebbe, anche solo in minima parte avere un impatto di questo genere per Urania, con l’obbiettivo di creare brand awareness, incrementando la conoscenza del marchio. Trascinando anche il mio pubblico, che spesso non è avvezzo al basket, alla conoscenza del pianeta Wildcats”.

Bolognese di nascita ma ormai milanese di adozione, cosa significa per te questo passaggio, vai a rappresentare la città che ti ha adottato.

“E dire che il mio approdo a Milano fu tutt’altro che facile. A Bologna mi trovavo, e mi trovo, benissimo. La mia città, gli amici, il divertimento e le abitudini. La scelta però fu legata allo studio . Mia madre, ma soprattutto mia sorella, avevano intercettato il mio malessere nell’impatto con l’Università a Bologna. Fu proprio quest’ultima, che è come una sorta di piccola mamma dati i 10 anni di differenza di età, a spingermi a studiare a Milano. Il trauma fu intenso ma brevissimo, dopo poche settimane mi innamorai perdutamente di Milano. Sono passati 10 anni e mi sento perfettamente a mio agio come milanese di adozione. Milano sarà la mia città, del presente e del prossimo futuro”.

Non solo basket, cucina e cinema hanno una parte importante nel tuo cuore. Se Urania fosse un piatto o un film quali sarebbero?.

“Scelta non facile ma vado d’istinto. Per la cucina un grande classico, lasagne. Urania è composta da una serie infinita di strati succulenti: carisma, impegno, entusiasmo, passione, lavoro e tanto amore. Strati che, uniti, rappresentano unione e forza. Per il film anche qui un grande simbolo della cinematografia sportiva: “ogni maledetta domenica”. Immagino sempre l’indimenticabile discorso Al Pacino, che parla di responsabilità, di onorare la maglia, di garantire sempre il massimo impegno , e di provare a realizzare ogni impresa, proprio come i Wildcats”.