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– APU UDINE – Coach Boniciolli “Dalla squadra allo staff, abbiamo tutto per far bene”

È ricominciata la stagione della Apu Old Wild West Udine che il 21 Luglio ha iniziato la preparazione della nuova stagione agli ordini di coach Matteo Boniciolli (dal 6 Giugno nuovo head coach) che abbiamo intervistato in esclusiva per Pianetabasket
11.08.2020 13:05 di Emiliano Latino   vedi letture
Fonte: PIANETA BASKET
ESCLUSIVA PB – APU UDINE – Coach Boniciolli “Dalla squadra allo staff, abbiamo tutto per far bene”
© foto di Apu Old Wild West Udine

Tra passato, presente e futuro, il veterano del parquet classe 1962, ci racconta questa nuova esperienza in maglia bianconera senza nascondere le ambizioni di una società che vuol puntare in alto e che ha allestito un roster di assoluto valore.

Coach Boniciolli inizia nelle giovanili dell'Inter 1904 a Trieste per poi passare, dopo varie esperienze, a curare il vivaio della Stefanel Trieste, che ha Bogdan Tanjević sulla panchina della prima squadra. Accanto al tecnico slavo, Boniciolli fa tutta la trafila, fino ad arrivare secondo al campionato italiano juniores nel 1991 con in squadra, tra gli altri, Gregor Fučka ed Alessandro De Pol.

Archiviata un'esperienza negativa a Porto Torres, in serie B, ed alcuni incarichi con il settore squadre nazionali, tra cui l'oro europeo di Parigi 1999, debutta, in Serie A2, come coach con la Snaidero Udine, nella stagione 1999-2000, conquistando al primo tentativo la promozione in serie A1.

Nel 2000-01, sempre alla guida della Snaidero Udine, da matricola in serie A1 raggiunge il settimo posto e la qualificazione ai play-off, arrivando a contendere alla Scavolini Pesaro, il passaggio alle semifinali, perdendo 2-3.

Il 2001 vede la sua consacrazione: in estate viene invece chiamato dalla Fortitudo Bologna per il ruolo di capo allenatore. Nella sua prima stagione, dopo un avvio positivo, arriva alla finale scudetto, perdendo con la Benetton Basket Treviso. Nella seconda stagione, sempre con l'Aquila bolognese, inizia male e dopo poche giornate viene sostituito dal croato Jasmin Repeša.

Successivamente è nella panchina della Pallacanestro Messina, del Teramo Basket e dell'Air Avellino (dal 2006), sempre in serie A1, con un passaggio intermedio al Telindus Ostenda, nella prima divisione belga, dove raggiunge la finale, in Coppa del Belgio, e la semifinale, in campionato.

Confermato all'Air nel campionato 2007-08, conquista per la prima volta la Coppa Italia, vincendo la Final Eight contro la Virtus Bologna per 73-67. Al termine della stagione regolare viene votato da una giuria composta da giornalisti specializzati, allenatori, general manager e capitani delle squadre come miglior allenatore di Serie A, succedendo a Simone Pianigiani.

Al termine delle semifinali play-off rassegna, in una conferenza stampa, le sue dimissioni dall'incarico di genenal manager e di allenatore dell'Air Avellino malgrado, nel corso della stagione, avesse firmato la proroga del contratto che lo avrebbe legato ad Avellino per altri due anni.

Dal 10 novembre 2008 è il nuovo allenatore della Virtus Pallacanestro Bologna al posto dell'esonerato Renato Pasquali.

Il 26 aprile 2009 entra nella storia delle V nere riportando al successo in Europa la squadra bolognese vincendo l'EuroChallenge 2009 nella finale in casa contro i francesi dello Cholet Basket. In passato solo Messina era riuscito a vincere con la Virtus un trofeo europeo.

Il 14 dicembre 2009 diventa il nuovo allenatore della Virtus Roma, sostituendo Ferdinando Gentile. La stagione si conclude con l'eliminazione ai quarti di finale per mano della Juvecaserta Basket. La stagione 2010-2011 vede Boniciolli guidare i suoi alle Top 16 di Eurolega, ma l'11 gennaio 2011 il suo contratto viene rescisso consensualmente.

Nella successiva stagione raggiunge la panchina del BK Astana, società con la quale firma un accordo biennale. Alla guida della squadra vince, consecutivamente, due campionati kazaki e tre Coppe del Kazakistan, conseguendo altresì il titolo di miglior allenatore del Campionato kazako. Nella stagione 2012-2013 raggiunge i playoff della VTB United League, venendo nominato fra le "10 stelle" della competizione. Risolve consensualmente il rapporto con la compagine kazaka nel dicembre 2013.

Il 5 maggio 2012 firma un contratto biennale come capo-allenatore della nazionale del Kazakistan. Ottiene la qualificazione al FIBA Asia Championship 2013, nell'ambito del quale, dopo un avvio positivo (record di 3-0 al termine del turno preliminare; di 2-3 all'esito del secondo turno), cede ai quarti di finale contro le Filippine, Paese ospitante.

Il 19 febbraio 2015 firma un contratto come capo-allenatore con la Fortitudo Bologna che ritrova dopo le stagioni 2001-02 e, prima dell'esonero, 2002-03, subentrando a Claudio Vandoni. Il 13 giugno 2015 ottiene la promozione in Serie A2, vincendo sul campo di Forlì la finale contro la Mens Sana Siena. Nella stagione successiva raggiunge la finale playoff per la promozione in Serie A, perdendo 2-3 contro Brescia. Nella stagione 2016-2017 siede sempre sulla panchina della Fortitudo e viene eliminato, dopo una semifinale emozionante, alla quinta partita contro Trieste.

Il 30 novembre 2017 è uscita nelle librerie (editore Absolutely Free) la sua biografia Non è mai finita scritta con Giorgio Burreddu e Alessandra Giardini.

Il 26 marzo 2018, lascia la panchina della Fortitudo per motivi di salute.

L'8 gennaio 2019, torna in Serie A, prendendo il posto di Massimo Galli sulla panchina della VL Pesaro, con cui non rinnoverà a termine stagione.

Nel giugno del 2020 torna dopo quasi vent'anni sulla panchina dell'Amici Pallacanestro Udinese prendendo il posto di Alessandro Ramagli.

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1999/2020, da Udine a Udine, com’è cambiato coach Boniciolli dopo 20 anni?

“Intanto ho perso tutti i capelli e preso tanti kg (ride): 20 anni di alto livello da head coach mi hanno insegnato molto e seguendo Obradović ho capito che non ci si può mai sedere, si continua a studiare per migliorarsi. Ho la presunzione di pensare che 20 anni dopo ci sia qualcosa in più in termini di competenze avendo anche mantenuto la stessa energia e la stessa passione.”

Qual è il suo giudizio sulla nuova stagione post emergenza Covid e come cambierà la pallacanestro italiana?

“E’ tutto molto complicato, il fatto stesso che si sia arrivati, dopo diversi mesi di discussione, a due gironi di cui uno dispari, testimonia che la situazione non è semplice: che i principali campionati italiani, maschili e femminili, ripartano ad Ottobre e Novembre, è un'evidenza che fa pensare a problemi ancora irrisolti per altro comprensibili. Si pensi alle prospettive legate alla capienza degli impianti- Bisogna ripartire affinchè non rimanga tutto lettera morta.”

Un suo giudizio sulla composizione dei gironi di A2 (ancora provvisori)?

“Considerando che ancora non sono stati definiti i gironi, lascio in sospeso ogni giudizio. Parlando con Martelossi negli scorsi giorni ricordavamo gli anni in cui in A2 ci scontravamo con squadre del calibro della Virtus Bologna, Trieste, Treviso, Verona, poi me ne andai a Pesaro e negli States- Il livello del campionato si era abbassato, ma adesso, nonostante la crisi economica del paese, mi sembra che ci siano molte realtà ambiziose.”

Pellegrino, Dominique Johnson, Giuri, Italiano, Mobio oltre ai vari Antonutti e Nobile, la società le ha messo a disposizione un roster di assoluto livello: quali sono gli obiettivi?

“Mi fa piacere sottolineare la sinergia con la società tutta, una condivisione a 360 gradi nella costruzione della squadra: abbiamo deciso di allestire un roster con i veterani come Antonutti e Giuri, un gruppo di giocatori italiani dal buon rendimento come Pellegrino e Nobile, un giocatore che vivrà una stagione molto importante con Amato, che non ha ancora capito bene le proprie possibilità e in questo senso mi piacerebbe che definisse il suo posto del mondo. Senza parlare dei giovani interessanti quali sono Mobio e De Angeli e la scelta della guardia di assoluto livello che Dominique Johnson rappresenta a pieno tondo. Ho sempre scelto gli americani in funzione degli italiani, quest’anno ho scelto lui come punto di riferimento importante, perché ha già fatto campionati di assoluto livello dimostrando di poter essere la nostra punta di diamante. Abbiamo anche ingaggiato il classe 2001 John Paul Onyekachi Agbara, ala piccola di 202 cm, proveniente dal settore giovanile di Roberto Castellano, che da Febbraio in avanti, diventerà una pedina molto importante per noi.  Adesso siamo impegnati a sondare il mercato dei lunghi, abbiamo un obiettivo, ma non è facile da perseguire.”

Qualche nome?

“Nomi no, abbiamo un nome come prima scelta, ma abbiamo alternative di pari livello: dobbiamo scegliere tra un giocatore che possa giocare da 4 e da 5 oppure un 5 puro. Tenga presente che la prima cosa che abbiamo fatto con la società è stata quella di creare una struttura tecnica molto solida con quattro allenatori professionisti: oltre a me possiamo contare su Alberto Martelossi, Simone Lilli, Luigi Sepulcri (già con me negli anni passati) e Carlo Finetti. Questa è la base. Non si può costruire pensando di risparmiare sugli allenatori. Inoltre, per la prima volta nella storia della pallacanestro udinese, grazie all’appoggio della società e del Comune di Udine, abbiamo allestito la sala pesi all’interno del PalaCarnera, che ci permetterà di evitare i vari spostamenti anche in condizioni climatiche difficili. Sono sempre stato convinto che bisogna ingaggiare giocatori forti insieme a staff tecnici di alto livello, per lavorare h 24 per il bene della squadra.”