Tokyo 2020 - Da campione olimpico Gregg Popovich si sente più leggero

Tokyo 2020 - Da campione olimpico Gregg Popovich si sente più leggero

Puoi essere Gregg Popovich. Puoi aver vinto tutto nella NBA (cinque titoli, tre trofei di Coach of the Year e 1.310 vittorie nella stagione regolare). E puoi trovarti a provare ancora forti emozioni, che già per altri varrebbero una carriera.

Il leggendario allenatore degli Spurs ha appena aggiunto una medaglia d'oro olimpica al suo fantastico record, contro la Francia all'Olimpiade di Tokyo. E anche se notoriamente di poche parole (spesso ironiche) in sala stampa si ritrova a commentare un grande momento.

“Ero congelato, non mi sono mosso, avevo paura nei secondi finali. Ho guardato i giocatori, parlato con gli altri allenatori. Queste partite sono un tipo di esperienza in cui sei fuori dal tuo corpo. Quando la palla è in gioco, non pensiamo più molto. Si superano deelle situazioni terribili: ci chiediamo se non abbiamo saltato un passo, cosa può fare la squadra avversaria, cosa possiamo fare noi. Sono momenti complicati".

I  tiri liberi di Kevin Durant hanno deciso l'esito, a due secondi dalla sirena. “Ho pensato a Jerry Colangelo e Sean Ford (i dirigenti della Nazionale), che fanno questo lavoro da tanto tempo. Per Jerry è stata la sua ultima gara (sarà sostituito da Grant Hill, ndr). Lascerà un segno indimenticabile. Faceva parte della nostra motivazione: vincere per questi due".

Un bel riscatto dopo il Mondiale di Cina 2019 e quel brutto settimo posto. “Ogni titolo è speciale, ogni gruppo lo è. Ma posso essere onesto e dire che non ho mai sentito così tanta responsabilità. Perché giochiamo per così tante persone che guardano il loro paese, e altre nazioni sono coinvolte. La responsabilità era enorme e da qualche anno la sento ogni giorno. Quindi ora mi sento più leggero".