Kuminga, tendinite al ginocchio e voci di addio. Kerr: out vs Rockets ma rientro “veloce”
Teorie del complotto ovunque attorno a Jonathan Kuminga: l’ala dei Warriors ha saltato sei gare consecutive per tendinite al ginocchio, e il silenzio ha alimentato speculazioni su uno “strappo” con il gruppo dopo la rimozione dal quintetto nella stessa partita lasciata a metà contro gli Spurs. Steve Kerr ha però fornito un aggiornamento incoraggiante: Kuminga ha fatto 3‑contro‑3 e poi ha partecipato al full practice di martedì, con ulteriore ramp‑up previsto; resta confermata l’assenza per la settima gara di fila contro i Rockets, mentre il giocatore ha detto che tornerà “presto”, senza indicare una data.
Il caso si è colorato di mistero: prima la richiesta di “chiedere direttamente a lui” sul rientro, poi il rifiuto di fornire dettagli e infine la promessa di un ritorno imminente.Nel frattempo, la timeline ufficiale parla di day‑to‑day da quasi due settimane, coincisa con l’uscita dal quintetto nonostante un avvio di stagione promettente; il contesto, però, suggerisce cautela medica più che fratture insanabili, con lo staff che gestisce carico e sintomi per evitare ricadute. Sul fronte mercato, la saga potrebbe sfociare in un’uscita entro la deadline di febbraio, ma l’ipotesi di “sitting out” volontario non regge dal punto di vista strategico.
Se l’obiettivo fosse massimizzare il valore in ottica trade, la strada migliore resta il campo: minuti, produzione e continuità per convincere i front office; a oggi, l’indicazione che filtra è di un rientro progressivo appena il ginocchio risponde, con ruolo e gerarchie da ridefinire alla ripresa. Dopo Houston, i Warriors avranno qualche giorno libero e i riflettori si sposteranno sullo status di Kuminga per la gara di sabato contro i Pelicans.
Un suo rientro accelererebbe la valutazione tecnica e dissiperebbe parte del rumore di fondo: tra gestione fisica, comunicazione e mercato, la prossima settimana dirà molto sul futuro immediato del 23enne in maglia Golden State.