Acqua S.Bernardo Cantù, obiettivi Brienza: "Salvezza senza perdere ambizione"

Acqua S.Bernardo Cantù, obiettivi Brienza: "Salvezza senza perdere ambizione"
© foto di Gilardi/Ciamillo

Coach Nicola Brienza ha parlato della promozione in Serie A dell’Acqua S.Bernardo Cantù assieme ad Andrea De Nicolao. Le loro parole riferite in un articolo su Il Foglio: “Un traguardo che sa di liberazione: era da tempo che il club ci provava e c'era grande attesa. Una marea che ci spinge senza tregua: noi siamo soltanto l'ultimo tassello. Siamo riusciti a mettere insieme un bel percorso. Duro, impegnativo, fra alti e bassi. Poi è subentrata la famosa resilienza, quella capacità di mettersi tutto alle spalle e arrivare ai playoff nelle condizioni ideali per realizzare la cavalcata. Aiutare il club verso questo obiettivo per me era un grande stimolo, ma anche una grande responsabilità: prima avevo sempre giocato per fare bene, stavolta serviva pure vincere sempre. Una dimensione di vertice che qui non conoscevo. Adesso in Serie A l’obiettivo resta la salvezza. Ma non vogliamo perdere l'ambizione. Abbiamo fame, entusiasmo e un gruppo di giocatori che sa sfruttare l'energia positiva dell'ambiente che li circonda. Sarà un mix esplosivo”.

“Sono molto contento della squadra che abbiamo costruito. L'obiettivo resta la salvezza. Ma non vogliamo perdere l'ambizione: il mio basket parte da una precisa identità difensiva, dall'indirizzare il talento dei miei ragazzi e dalla consapevolezza che ogni anno il livello si alza. Abbiamo staff e giocatori pronti a questa sfida, un trampolino congeniale per la propria carriera. Ho la fortuna di entrare in palestra, notare i loro occhi che ti guardano fissi e non vedono l'ora di mettersi a lavorare per migliorarsi. Qualcosa che ti riempie di soddisfazione. E tra questi ragazzi, alcuni hanno trovato esperienze professionali di spicco: sono dei punti di riferimento per tutti noi”.

Un riferimento in squadra sarà Andrea De Nicolao: “In un roster vincente c'è sempre un elemento esperto che possa trascinare gli altri nei momenti più complicati. E questi si superano con maggiore fluidità se c'è chi ti aiuta a creare la giusta alchimia all'interno della squadra. Siamo tutti cestisti di livello, non c'è niente da insegnare a nessuno: dare una mano al gruppo ad affermare la propria personalità però è essenziale. La salvezza? Bisogna imparare a godersela, un aspetto molto sottovalutato nello sport. E poi sono proprio i periodi no quelli da cui ripartire e sognare in grande: mai abbattersi, mai smettere di combattere. L'anno scorso avevamo vissuto un calo verso febbraio-marzo. Mi ha davvero colpito come i tifosi siano venuti a parlare con noi in modo costruttivo, facendoci capire che la città ci avrebbe dato il suo supporto incondizionato. Un episodio che ci ha dato una grossa carica. E l'abbiamo trasmessa sul campo”.