ItalBasket Down, Mauro Dessì: "Un gruppo eccezionale, è la vittoria di tutto il movimento"
(di ALBERTO GARAU). È un bilancio denso di emozione e consapevolezza quello tracciato da Mauro Dessì, assistente storico di Giuliano Bufacchi nella Nazionale Italiana Fisdir di basket per atleti con Sindrome di Down, dopo il quarto oro Europeo vinto a Ferrara. Complice l'assenza di Bufacchi nella prima giornata di gare, il tecnico dell'Atletico AIPD Oristano ha diretto gli azzurri insieme a Francesca D’Erasmo nel debutto contro la Finlandia, vinto da Cesca e compagni con il punteggio di 51-18. Dessì, uno dei protagonisti della nascita della Nazionale nel 2017 – anno in cui ben tre atleti (Antonello Spiga, Fulvio Silesu e Lorenzo Puliga) dei sei convocati per il primo Europeo vestivano e vestono tuttora la maglia dell’Atletico AIPD – racconta con orgoglio e lucidità l’esperienza vissuta a Ferrara.
"La prima considerazione è questa, che così a mente fredda, rivedendo le immagini, ripensando a quanto è accaduto a Ferrara, credo che sia stata da parte della Nazionale una partecipazione straordinaria, ripensando al gioco, ripensando a quello che la squadra ha saputo fare in campo, ma ripensando anche a quanto il gruppo dei ragazzi è riuscito a vivere fuori dal campo. Abbiamo portato a Ferrara un gruppo di straordinaria efficienza sportiva e di gruppo, di vita autonoma, un gruppo capace di stare dentro quella che è la vita di una Nazionale che parte e vive con esperienza come quella di Ferrara, davvero un team eccezionale sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista dell'autonomia."
Una squadra affiatata, cresciuta non solo tecnicamente, ma anche umanamente, capace di rappresentare con dignità e passione un movimento in continua espansione. Una crescita evidente agli occhi del tecnico di Villaurbana, che non nasconde la soddisfazione per il percorso intrapreso.
"È un gruppo che ha rivelato e ci ha dimostrato come man mano che stanno passando gli anni la Nazionale sta crescendo e questo è molto gratificante sia per noi dello staff, per chi porta avanti questo lavoro, ma credo sia molto gratificante per tutto il movimento. Finita la partita ho avuto modo di dichiarare che è stata la vittoria della Nazionale, ma credo sia stata la vittoria di tutto il movimento che in questi anni sta crescendo e questo è molto incoraggiante, molto confortante rispetto a un futuro dove si pensava che forse lo sport di squadra non era una sfida possibile, invece lo sta dimostrando, anche attraverso i risultati, ma ancora di più attraverso quello che riesce a mostrare al mondo. Al di là di quelli che sono i numeri, è stato molto bello che le altre nazioni ci abbiano apprezzato per quello che siamo capaci di regalare anche come esperienza, come qualcosa che possa essere davvero una sfida possibile."
Dessì sottolinea con forza il valore del lavoro di squadra, non solo quello della Nazionale, ma anche quello che ogni giorno si costruisce nei club, nelle palestre, grazie all'impegno di allenatori, dirigenti e famiglie.
"Certamente c'è dietro un lavoro di staff, di federazione, di Nazionale, ma c'è tutto un lavoro di club nelle varie squadre dove i coach lavorano settimanalmente, ci danno la possibilità di avere tanta scelta, che il movimento italiano può offrire, ma sono anche il frutto di tanto lavoro e hanno giocato e vinto per tanti compagni che permettono loro di giocare nelle squadre di club, per cui è la vittoria della Nazionale, la vittoria del movimento, la vittoria di tanti ragazzi che si spendono ogni giorno, si allenano col sogno della Nazionale, ma anche col piacere di giocare a pallacanestro, perché alla fine la Nazionale non sarà un punto d'arrivo per tutti, ma il potersi confrontare, il potersi giocare, il potersi allenare, il potersi essere protagonisti nei propri club è una sfida possibile per tutti."
Alberto Garau