Il nuovo coach della Serbia Alimpijevic: «Un naturalizzato? No fino a quando ci sarò io»

Il nuovo coach della Serbia Alimpijevic: «Un naturalizzato? No fino a quando ci sarò io»

Dusan Alimpijevic, attuale allenatore del Beşiktaş, ha raggiunto un traguardo storico nella sua carriera: è stato nominato nuovo commissario tecnico della nazionale serba di pallacanestro, succedendo a Svetislav Pesic. Dopo aver guidato il club turco alla vittoria contro Onvo Büyükçekmece, Alimpijevic è volato a Belgrado per presentarsi ufficialmente alla stampa nel suo nuovo doppio ruolo. “Sentire questa pressione è un privilegio che pochi possono permettersi,” ha dichiarato. “Non avrò più tempo libero, e anche se lo avessi, dovrei pianificarlo con estrema precisione. Quante ore dedicherò al Beşiktaş, quante alla nazionale? Un allenatore può desiderare qualcosa di più? Sono orgoglioso di me stesso,” ha aggiunto, abbracciando la sfida con entusiasmo e disciplina.

Alimpijevic ha mostrato grande rispetto per la tradizione cestistica serba, ricordando con umiltà i suoi predecessori. “Quando penso a chi ha ricoperto questo incarico prima di me, mi sento ancora più orgoglioso. So quanto il basket significhi per questo Paese. Ringrazio il presidente Covic e il consiglio direttivo per avermi ritenuto degno di questo ruolo,” ha affermato, consapevole del peso storico e culturale della sua nomina.
Interrogato sulle possibili modifiche tattiche, ha sottolineato l’importanza dell’adattabilità: “Abbiamo studiato le caratteristiche più rilevanti del basket moderno, e sono cambiate radicalmente rispetto all’anno scorso. Sarebbe assurdo dire che giocheremo in un certo modo, perché non sappiamo ancora chi avremo a disposizione.”

Infine, Alimpijevic ha chiarito la sua posizione sull’utilizzo di giocatori naturalizzati: Uno straniero… no, non finché sarò io l’allenatore. Sappiamo chi siamo come Paese, e non saremmo ciò che siamo se ne avessimo uno,” ha dichiarato con fermezza. La sua visione per la nazionale serba è chiara: valorizzare il talento locale, mantenere l’identità cestistica nazionale e affrontare ogni sfida con flessibilità e orgoglio. Un nuovo capitolo si apre per la Serbia, sotto la guida di un tecnico ambizioso e profondamente legato alle radici del basket balcanico.