LBA - Olimpia, Messina "Io bollito? Non è così: abbiamo traguardi da raggiungere"

LBA - Olimpia, Messina "Io bollito? Non è così: abbiamo traguardi da raggiungere"
© foto di SAVINO PAOLELLA

Ettore Messina ha rilasciato una intervista a La Repubblica edizione Bologna nella settimana che precede il match clou del 2 gennaio tra la sua Olimpia Milano e la Virtus Segafredo. Domande e risposte per il coach

- Messina, quel che fu vinto ieri e l’altro ieri oggi non conta. Voce di popolo: questo allenatore non sa più dove mettere le mani. 

“Già bollito, come dicono a Bologna. Scudetto e Coppa Italia, la nostra bella accoppiata datata ’22, pare roba dell’altro secolo. Ma poi anche ora senza Pangos, Shields e Datome siamo secondi in Italia e indietro in Europa, vero, però vivi. Torneremo a giocare insieme, e lì faremo il nostro.”

- Il derby infinito tra Virtus e Olimpia fa tappa a Bologna il 2 gennaio. Una sfida alta, di qualità, ma anche dura, gonfia di polemiche. Abitate entrambe le case, con quali sentimenti l’accosti? 

“Sul piano sportivo mi piace, le belle rivalità fanno bene a tutti e due squadre italiane in Eurolega ne sono un esito di cui essere contenti. Sul piano personale mi suscita amarezza, perchè a Bologna sono state lasciate correre dicerie su un potere che non ho, come quello di fermare i campionati per il Covid, e si è generato un clima di odio che non pensavo mai di meritare, dopo vent’anni meravigliosi, di vita professionale e non, in quel club e in quella città.”

- Quanto ti vedi ancora su una panchina, se c’è un orizzonte temporale.

“Nessun orizzonte, non lo so davvero, anche se ci tengo a rispettare l’accordo che ho, fino alla fine della prossima stagione. Usciamo da uno scudetto vinto, proviamo a vincerne un altro, la terza stella, e a tornare a una Final Four. C’è chi dice: vado avanti finché mi diverto. E si diverte se vince. Correggerei così: continuo finché mi piacerà esser parte di un gruppo che si sbatte. La squadra di quest’anno sta faticando a mettersi insieme però è la difesa numero uno in coppa e in campionato. Per me ha un valore e di ciò le sono grato.”

- Questo basket per stakanovisti divora i propri assi. Tutte le squadre lamentano infortuni. La sfida di potere tra Fiba ed Eurolega impone calendari folli. Può durare?

“Sui calendari scrissi una lettera aperta, qualcuno rise, ora tutti d’accordo. Serve cambiare formule, ridurre le partite, e il primo passo è un tavolo fra i club, quelli i cui budget da decine di milioni pagano il gioco di tutti e sulla salute dei giocatori devono avere la prima parola. Il paradosso è che oggi ogni squadra non lavora subito insieme e riceve uomini già stanchi prima del via. Fatta un’intesa fra i club si può parlare di date con Fiba e Eurolega. Io tornerei ai grandi tornei per le nazionali a luglio, riposo ad agosto, preparazione a settembre. Tempi umani. Quest’anno mi sono arrivati dagli Europei sette giocatori sfiniti. Datome è fuori da tre mesi, Melli gioca stanco e stanco giocherà fino a fine stagione. Quando recupera?”.