Mini basket: la storia della Basketball School dove si impara a divertirsi

C'è una società in provincia di Treviso dove fanno le cose semplici ma con regole ed idee chiare e dove tutti possono davvero essere contenti
16.11.2022 16:39 di Eduardo Lubrano Twitter:    vedi letture
Mini basket: la storia della Basketball School dove si impara a divertirsi

Proprio oggi vado a San Martino di Lupari a vedere una delle nostre ragazze, 11 anni più di un metro ed ottanta di altezza, che gioca la sua prima partita d mini basket. Ha cominciato con noi quest’anno e non aveva mai fatto nulla prima. Eppure è già coordinata e chissà se può diventare una giocatrice. Sono e siamo molto contenti per lei”. Lino Frattin inizia così il racconto a Pianeta Basket della Basket School Asd, società nata nel settembre del 2021 a Castelfranco Veneto in provincia di Treviso.

Frattin è un allenatore che ha visto le migliori piazze italiana ed europee (anche con un’esperienza in Messico) nel suo lavoro ed un pomeriggio di qualche mese fa con due amici al bar – o quasi – si è trovato a mettere nero su bianco l’idea di questa società sportiva dedicata solo al mini basket. E solo femminile. Gli altri due amici sono Fabio e Claudio Coldebella, il primo giocatore fino alla serie C organizzatore di eventi sportivi, il secondo grande playmaker della Virtus Bologna, dell’Olimpia Milano, dell’AEK Atene del Paok Salonicco e della Nazionale italiana con la quale ha vinto l’argento agli Europei del 1997.

All’inizio di questa avventura pur sapendo che sul territorio non c’era molto, ci dicevamo che saremmo stati contenti di avere 10, 15 ragazze. A dicembre 2021 ne avevamo 30 in palestra. E su richiesta delle famiglie a gennaio abbiamo creato anche due gruppi di ragazzi, sempre mini basket, di circa 15 elementi l’uno. Ma l’esplosone l’abbiamo avuta quest’anno: siamo a140 iscritti con più di 50 tesserate. Voglio dire subito che la cosa che più ci dispiace è aver dovuto chiudere le iscrizioni, ma per garantire ad ogni singolo iscritto la massima qualità dell’insegnamento non possiamo fare di più”.

Ricapitoliamo: la Basketball School va in scena due volte a settimana nella palestra di una scuola a Castelfranco Veneto che ha un campo regolamentare ed uno più piccolo messo a T. La società ha comprato tutto quello che serve: canestri, palloni, reti per i passaggi, coni, cerchi e via dicendo oltre a tutte le misure sanitarie necessarie. Martedì e giovedì dalla 16.45 alle 20 ed una volta a settimana nell’ora più tarda anche un gruppo di 2 ragazzi e 13 ragazze dai 13 ai 19 anni che si trova in palestra per allenarsi insieme per passione. “Anche questo non ce lo aspettavamo francamente e quindi siamo contenti. La nostra struttura e fatta da una istruttrice nazionale di mini basket, Martina Manu, io che sono Direttore Tecnico ed istruttore, un istruttore per i progetti scuola e 4 assistenti in modo che in ogni gruppo ci siano due persone ad allenare. Quest’anno abbiamo fatto un corso gratuito per 13 maestre della scuola elementare, gratuito, per dar loro i primi rudimenti del minibasket. Non facciamo campionati ma solo tornei, a Natale, fine anno e Pasqua”.

Tutto questo ha un costo? Certo che sì ma la cosa straordinaria, o una delle cose straordinarie è proprio questa: 50 euro a ragazzo per tutta la stagione. Con due magliette, una sacca porta indumenti, il tesseramento, regali a Natale, piccolo diploma a fine corso e l’assicurazione. Come è possibile? Perché lavorando bene sul territorio quelli della Basketball School hanno portato dalla loro parte 23 sponsor più l’Avis per il materiale sportivo che consentono una quota che ogni famiglia può permettersi.

Che succede alle ragazze ed ai ragazzi che escono dai vostri corsi? “Noi abbiamo una collaborazione molto stretta – risponde Frattin - con San Martino di Lupari con la quale stiamo cercando di impostare un percorso anche tecnico che non si limiti dunque solo al fatto che noi diamo loro le giocatrici. E la stessa cosa facciamo con le società maschili del territorio. Il nostro obiettivo è quello di far innamorare ragazze e ragazzi della pallacanestro non di creare giocatori o di insegnare loro la tecnica superiore. Una cosa che mi ha fatto particolarmente piacere è stato il messaggio di una nonna che raccontava come il nipote dopo aver provato da altre parti ha deciso di fermarsi da noi perché qui ha trovato l’ambiente giusto per lui. Ecco a cosa puntiamo e perché ci teniamo a garantire ad ognuno il massimo della nostra qualità: orari, tutti vestiti con le magliette, puntualità, ma soprattutto gioia e voglia di socializzare e stare insieme correndo dietro ad un pallone da mettere dentro ad un canestro”. Questo ha portato la società ad essere la prima nel territorio di Castelfranco per numero di ragazze tesserate. E non parliamo di una zona dove il basket latita.

Ma come si è arrivati a tutto questo? “Con i sistemi più semplici – dice coach Lino Frattin – e cioè siamo nelle scuole con un istruttore nazionale a far vedere cos’è il minibasket, usiamo i social media e lasciamo il nostro volantino nella cassetta della posta. Il passaparola così diventa il nostro miglior modo di far reclutamento. Alcuni genitori ci ha chiesto di fare attività i dopo scuola nei giorni in cui non svolgiamo la nostra attività :45 minuti di sport ed un’ora in un’aula comune dove i ragazzi studiano. Forse a breve avremo la possibilità di utilizzare la palestra di una scuola di una frazione di Castelfranco per lavorare anche lì”.

Insomma cose semplici, obiettivi ed idee chiare, coinvolgimento del territorio a tutti i livelli – vedi i 24 meravigliosi sponsor che affiancano la Basketball School – lavoro veramente dedicato ai ragazzi. Uscirà una giocatrice o un giocatore di serie A? Non importa. Ma è possibile. Ed è un modelle di attività riproducibile in altre zone. Chi vuol saperne di più può andare sul sito www.basketballschool.it

Se lo capissero quelli che vanno ai Mondiali…