LBA - Come si fa a non immaginare il blocco delle retrocessioni?

11.11.2020 07:15 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
LBA - Come si fa a non immaginare il blocco delle retrocessioni?

Lo stillicidio continua anche stamani, dopo che nel pomeriggio di ieri gran parte dell'Olimpia Milano era risultata positiva al tampone del Covid-19. Pesaro, accanto a Cain, accusa un secondo positivo; Brindisi ha scoperto il suo giusto mentre stiamo scrivendo queste parole (12:25).

Olimpia Milano, Cantù, Cremona e Reggio Emilia sono state costrette a interrompere l'attività; Treviso ha visto scorrere tre settimane tra le due ultime gare disputate, Trieste sta andando su quella strada. E facciamo gli scongiuri alla Pallacanestro Brescia, domenica al Forum proprio contro Milano, che tutto vada per il meglio. Ah, ecco altri due positivi in casa Reggiana (12:37).

I limiti del protocollo FIP sono evidenti anche ai sassi, la pandemia sta tracimando all'interno dei mondi chiusi ricordandoci che di "bolle" ce n'è una sola e che la NBA sta osservando quanto accade in Europa, visto che per il 2020-21 intenderebbe ripartire il 22 dicembre in queste condizioni.

Cominciano a fioccare le partite rinviate: una alla quinta, due alla sesta altrettante alla settima, e se ne prospettano già tre all’ottava giornata. In più il calendario di chi gioca in Europa aggiunge rinvii su rinvii, il tempo comincia a stringere, Natale sarà dietro l'angolo subito dopo la finestra FIBA delle Nazionali, ci sarà da chiudere il girone di andata di serie A.

Momento stagionale imprescindibile per molte formazioni, che vedrebbero nel raggiungimento delle Final Eight di Coppa Italia un traguardo che vale da solo una stagione (dopo la salvezza, ovviamente). A quale prezzo?

In tutto questo sembra che un prezzo da pagare ci sia, e che il conto potrebbe rivelarsi troppo salato per molte società. Raffazzonate nella preparazione, sbilencate da infortuni, contagi, assenza di pubblico, costi Covid aggiuntivi, leggi che non aiutano né a sostenere gli sponsor né a contenere le perdite a giugno, esse saranno costrette a implorare la retrocessione solo per non dover sottoporre i propri bilanci alla Com.Te.C. e se non andrà peggio.

Perché (Fortitudo Bologna docet) quando le cose vanno male in campo, anche senza pubblico pagante occorre lanciarsi in costose operazioni di mercato sotto la spada di Damocle di rimescolamenti di calendario che daranno vantaggi e svantaggi a caso togliendo credibilità ai risultati sportivi.

Che peraltro lo sono già, visto che l'assenza del fattore campo sta pagando dazio alle vittorie fuoricasa, arrivate al 50%. E quando si arriverà a finire i giorni e le opere, quante partite rimarranno escluse?

Di fronte a questa realtà l'idea del blocco delle retrocessioni potrebbe rivelarsi decisivo per salvare il futuro, e forse anche il presente. Chi vorrà giocare per il titolo avendo i mezzi propri per finanziarsi potrà continuare a farlo, chi sta andando incontro a grossi problemi finanziari avrà modo e tempo per riequilibrarli con scelte magari dolorose e possibili.

LBA ha due possibilità: cavalcare la realtà e stabilire nuove regole minime condivise oppure rimanere alla finestra a vedere deteriorarsi il prosieguo della stagione verso un "si salvi chi può" finale che oggi ci sembra più che mai nelle corde di diversi addetti ai lavori.

E con le società di A2 che già hanno risposto picche la scorsa estate verso una promozione onerosa e poco sostenibile, nel 202-22 potremmo andare incontro anche a un campionato con otto/dieci squadre al via. Memento!