Le 10 cose da sapere della Final Four di Coppa Italia LNP 2024

Le 10 cose da sapere della Final Four di Coppa Italia LNP 2024

DUE FINALI, UNO SPARTITO UNICO: DA PARI A +9 – Sia la finale di Serie A2 che quella di B Nazionale sono state decise nell’ultimo periodo, con parziali simili da parte delle squadre vincenti per andare a rompere la situazioni di equilibrio. In B, sulla parità 60-60 a 5 minuti dal termine, Livorno ha fallito per tre occasioni il tiro del vantaggio; la tripla di Chiera ha dato il via ad un 10-1 degli Herons, per il decisivo +9 ad un minuto dal termine. Stessa musica per l’atto finale di A2, dove Forlì e Fortitudo Bologna si trovano sul 50-50 a 6 minuti dalla fine; due errori in attacco dei bolognesi, e dall’altra parte libero di Xavier Johnson per il vantaggio forlivese, subito rafforzato da un canestro pesante dello stesso Johnson, su rimbalzo offensivo di Zampini. È il là al 9-0 decisivo da parte dell’Unieuro, per il 59-50 biancorosso ad un minuto dal termine.
LA COPPA ITALIA DI A2 E LA CONNECTION CON LA A - La Unieuro Forlì aggiorna l’Albo d’Oro della Coppa Italia di Serie A2. Quello in era LNP evidenzia una dato interessante, visto che ben sei delle sette squadre che hanno vinto il trofeo tra il 2016 ed il 2022 partecipano attualmente al campionato LBA: Scafati (vincitrice della Coppa Italia di A2 nel 2016), Virtus Bologna (2017), Tortona (2018), Treviso (2019), Napoli (2021) e Vanoli Cremona (2023). Manca all’appello solo Udine (2022) che, come testimonia l’ingaggio di Jalen Cannon, a maggio inizierà un nuovo assalto. Ed ovviamente sarà in piena corsa anche Forlì.
ZAMPINI, IL RISCATTO DOPO GLI INFORTUNI – 7 dicembre 2022, Tramec Cento-Allianz Pazienza San Severo. Federico Zampini (nella foto), play della squadra centese, 15 punti nel solo primo tempo, si infortuna al ginocchio sinistro ad inizio terzo periodo. La diagnosi parla di rottura al legamento crociato; il play classe ’99 è costretto ad operarsi per la terza volta in quattro anni allo stesso ginocchio, dopo i precedenti interventi dell’autunno 2018 e dell’estate 2019, con la maglia di Ferrara, che lo costrinsero di fatto a 2 anni di stop (rientrò a pieno regime solo nell’ottobre 2020). Ad un anno e tre mesi dall’ultimo ko Federico Zampini, rientrato in campo a settembre 2023, si è laureato Mvp della Coppa Italia di A2 con la sua nuova maglia dell’Unieuro Forlì, con una finale da 10 punti, 8 rimbalzi e 3 recuperi, decisivo nel successo romagnolo contro la Fortitudo Bologna. All’interno di una stagione da 8.9 punti, 4.1 rimbalzi e 3.1 assist nella prima fase, numeri saliti nella fase a orologio a 12.4 punti e 3.8 rimbalzi. Le migliori cifre della carriera per il regista perugino, 191 centimetri, cresciuto nelle giovanili della PMS Moncalieri e Nazionale azzurro a livello giovanile, oltre che con la Sperimentale. Con la quale ha disputato il torneo Globl Jam in Canada nell’estate 2022.
COME E’ CAMBIATA LA FORTITUDO: DA DUE DIMENSIONI AD UNA - Una finale giocata senza Pietro Aradori, e che ha poi visto la perdita di Deshawn Freeman, potenziale MVP fino all’uscita per infortunio (12 in 18’ col 75% dal 2 ed il 100% ai liberi) ha certamente condizionato l’esito della gara. E lo ha sottolineato nel dopogara, con grande onestà, Antimo Martino prima di alzare la Coppa. La percentuale dall’arco ha rappresentato un macigno per la Fortitudo che, perso Freeman, si è ritrovata a dover fronteggiare uno squilibrio tattico. Con Ogden a prendersi molti tiri da 3, consentendo rimbalzi senza opposizione a Forlì. Mancando la possibilità di avere un gioco interno, e da lì di riaprirlo, l’assenza di Aradori ha evidenziato un pacchetto esterni dalle mani freddissime. I numeri: contro Trapani, Bologna ha tirato con il 76% da 2, che ha avuto un’incidenza sul anche 40% da (10/25), fatturato in particolare da Ogden (4/6), Aradori (3/6) e Panni (2/3); contro Forlì da 2 si è scesi al 63% (non malvagio) ma il 2/30 da 3 è stato letale, con Ogden a 1/7, Bolpin a 1/5 ed il resto della squadra impantanata a 0/18. Tornando allo sfortunato Freeman, la sua Final Four si è chiusa con un eclatante 11/13 dal campo giocando appena 18+18 minuti nelle due gare.
RADONJIC, L’EROE DA… RIPESCATO - Todor Radonjic è uscito da trionfatore dalla Final Four di Roma, ispiratore dell’aggancio di Forlì con le due triple che in un minuto di gioco hanno ricucito un -5 nella parità, a quota 45, tra fine terzo quarto ed inizio dell’ultimo. E nelle ultime due curve della finale, ha aggiunto un canestro ed un percorso netto ai liberi per il 61-51 della sirena. Premiato quale miglior marcatore della finale (13) nonché “giocatore rivelazione”, ricevendo dalla famiglia Bertolazzi il premio intitolato alla memoria di Matteo. Eppure in estate la permanenza del montenegrino era apparsa in dubbio, per un disegno tecnico che ne avrebbe limitato spazi e ruolo. In pochi giorni l’impasse si sarebbe poi risolta. Con il “reintegro” e la giornata di gloria di domenica.
MARTINO E BARSOTTI, STORIE DI ALLENATORI - Battendo quella Fortitudo che aveva portato in A nel 2019, Antimo Martino ha modificato il suo record personale in Coppa Italia. Che, a seconda di come lo si voleva leggere, poteva essere quello delle due finali già raggiunte; oppure delle due finali perse. Nel 2018, a Jesi, guidando Ravenna eliminò a sorpresa proprio la Fortitudo Bologna, per poi cadere in finale contro la Tortona implacabile di quei giorni. L’anno dopo, passato lui sulla panchina della Fortitudo, avrebbe ceduto a Treviso di un immarcabile David Logan, MVP. Al terzo tentativo, e sempre con la Fortitudo coinvolta, ecco il primo successo. Come è stato nella Final Four di B Nazionale per il coach degli Herons Montecatini, Federico Barsotti. Arrivato nel 2021, alla creazione del progetto Herons, già nel giugno scorso il Club termale gli ha esteso il contratto fino al 2026. Originario di Massa e Cozzile, 47 anni, cresciuto nelle giovanili di Montecatini ai tempi della Serie A, sono poi seguite 7 stagioni all’Etrusca San Miniato con altre tappe a Firenze, Prato, Pontedera e due stagioni di B sulla panchina dell’allora Sporting Club 1949 Montecatini.
Il 2.16 BUCA ESALTA I LIBERTASSINI. E L’AZZURRO DEL FUTURO? - Ha esaltato i tifosi della Libertas con il suo piatto forte, stoppate e schiacciate in alley-oop. E chissà che questa Final Four non rappresenti i primi veri passi di Dorin Buca verso un futuro che potrebbe essere molto interessante. Considerando che si tratta di un 2.16 di 22 anni, eleggibile per la Nazionale italiana. Origini rumene, ma in Italia da quando aveva 2 anni, parla un umbro/toscano e non la lingua dei suoi genitori. Cresciuto a Narni, lo scorso anno era in doppio tesseramento tra Perugia e Mens Sana Siena (C Gold). E’ arrivato alla Libertas su intuizione del DS Dino Seghetti. Che lo ha visto e, oltre alla taglia fisica del giocatore, ha intuito da preparatore fisico quale è che su quel corpo molto filiforme si potesse lavorare. Dieta studiata ad hoc, cresciuto già 8 chili da quando è a Livorno, ha iniziato un percorso realmente professionistico e professionale. Comprese sedute di tiro con i suoi due tutor, Tozzi e Allinei. In allenamento viene forgiato dai pochi complimenti di Fantoni e Fratto. Legato alla Libertas fino al 2026 (con opzione), se regge potrebbe far parlare. Magari anche in azzurro.
BENITES E SERIE B, UN LEGAME VINCENTE – Josè Alberto Benites, Mvp della Coppa Italia di Serie B Nazionale con gli Herons Montecatini, si conferma come uno dei giocatori più vincenti degli ultimi anni di Serie B. Lo scorso giugno il regista italo-dominicano, classe ’97, 180 centimetri, ottenne infatti la promozione in A2 con la maglia di Vigevano, al termine delle Finali di Ferrara, vissute da protagonista; nella sfida decisiva contro Rieti, che regalò il salto in A2 ai lomellini, chiuse con 9 punti, 5 rimbalzi e 5 assist. A Roma Benites si è confermato, aumentando il proprio livello nelle gare senza domani: 14 punti e 5 rimbalzi in semifinale contro Roseto, 16 punti, 6 rimbalzi e 7 falli subiti nell’atto conclusivo contro la Libertas Livorno. A Montecatini Benites ha ritrovato coach Barsotti, che lo guidò per cinque stagioni a San Miniato, dal 2016 al 2021.
RADUNIC E QUEI 14 PUNTI – Un fondamentale mattoncino sulla vittoria della FABO Herons Montecatini nella Coppa Italia di B Nazionale l’ha portato Matej Radunic, nel secondo quarto della semifinale contro Roseto. Sotto 19-34 al 15°, il centro croato classe ’96, 212 centimetri, ha realizzato 14 punti in 4 minuti, propiziando il break di 18-4 degli Herons, capaci di riportarsi sotto 37-38 ad un minuto dall’intervallo; saranno 17 i suoi punti al termine. Un contributo risultato poi decisivo per far rientrare in gara la FABO, bissato poi da un’altra solida prova in finale con 6 punti e 8 rimbalzi in 21 minuti.
CERTEZZA RICCI PER LA LIBERTAS – L’Akern Libertas Livorno finalista in B Nazionale ha potuto contare su un positivo Antonello Ricci (guardia, ’92, 190 cm). Superlativa, in particolare, la sua semifinale contro Ruvo, da 15 punti e 7 rimbalzi in 21 minuti con 6/9 dal campo, decisivo nei momenti chiave della sfida con canestri pesanti. Per lui anche 8 punti in 28 minuti nella finale contro gli Herons Montecatini. Si conferma quindi la continuità dell’esterno abruzzese, al quarto anno alla Libertas, sempre in doppia cifra per punti in ogni torneo disputato con i toscani; 12.9 punti a gara nel 2020/21, 12.5 punti nel 2021/22, 11 punti nel 2022/23, 10.7 punti nell’attuale 2023/24.