Femminile: la fiducia di Giulia Natali per la stagione di Lucca

La guardia della formazione toscana guarda con ottimismo al finale di stagione dopo un girone di andata davvero difficile
05.01.2023 11:24 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
Femminile: la fiducia di Giulia Natali per la stagione di Lucca

Ad appena vent’anni, il palmares del numero 9 della Gesam Gas e Luce Basket Le Mura Lucca è già ricco e se continua così tra un po' dovrà prendere un mobile solo per coppe e medaglie. Giulia Natali da Ferrara è nata il 21 giugno del 2002 ed è uno dei talenti migliori prodotti dal settore giovanile italiano, quello che si occupa di creare giocatrici e persone allo stesso tempo. Uno scudetto ed una Supercoppa italiana con la Reyer Venezia del 2020, un oro agli Europei Under 18 ed uno a quelli Under 16 con la Nazionale più un bronzo Under 16 ed uno Under 20 nella scorsa estate sempre con la maglia azzurra delle giovanili. C’è da credere ad un amore tra Giulia e la pallacanestro che arriva da lontano…

Da molto lontano. Mio papà giocava ed io e mio fratello andavamo sin da piccoli a vedere le sue partite. Lui non ci ha mai detto nulla ma per noi è stato naturale seguire le sue orme. Prima mio fratello poi io. Ho iniziato con Gioca Sport che è un’attività per mettere i bambini in contatto con il proprio corpo ed i primi rudimenti delle attività sportive. Poi alle elementari ho iniziato col Minibasket. All’inizio con i maschi come tutte poi con le compagne di squadra ed a 15 anni l’esordio in serie A1 con Vigarano”.

Al quinto anno di serie A1 come ti trovi, quanto ha capito del campionato?

Abbastanza ma non tutto ovviamente. Mi sono abituata a tante cose ma anche perché sono diversa io come persona rispetto a quando sono entrata. Lavoro molto per migliorare le cose che so che mi servono per incidere di più sulle partite ed aiutare la mia squadra. Per esempio? Non difendo come vorrei, non tiro come vorrei e non sempre riesco a creare dei vantaggi per me o le mie compagne come so che dovrei fare”.

Torniamo indietro di qualche anno, dopo Vigarano la partenza per l’Umana Reyer Venezia. Come è stato quel momento?

Strano. Ero in quinta liceo e sono andata via di casa per la prima volta e tutta la mia vita è cambiata, dall’organizzazione della giornata al mangiare, allo studio e quant’atro. La conquista dell’indipendenza non è stata facile ma ritengo sia un passo importante, fondamentale e lo consiglio a chi vuole fare la sportiva perché è davvero una sfida importante con sé stessi”.

Se le dico Allie Quigley cosa le viene in mente?

La giocatrice più faticosa da marcare nella mia carriera. Ma anche la più affascinante. Ho difeso su di lei nell’anno in cui era a Schio e sono diventata matta, però che spettacolo vederla giocare. Io avevo 16 anni lei 32 quindi era proprio gioventù contro esperienza e classe. Se dovessi difendere oggi su di lei, proverei ad essere più aggressiva a toglierle certi punti di riferimento. A contenerla perché una così non la puoi cancellare. Però anche l’anno di Venezia mi sono divertita a giocare ogni giorno con Yvonne Anderson, a difendere su di lei. Giocatrice pazzesca, capace di essere sempre sotto controllo e per questo in grado di sorprenderti in un momento”.

Solo per la cronaca: Allie Quigley, australiana, classe 1986, quasi 350 partite nella WNBA, ha giocato anche a Mersin, Cracovia, al Galatasaray, Fenerbahce, Ekaterinburg. Ha vinto un titolo WNBA nel 2021, per due volte è stata eletta miglior sesta giocatrice dell’anno, miglior tiratrice di liberi nel 2022, miglior tiratrice da tre nel 2021…Una buona giocatrice????

Veniamo al Basket Le Mura. Che succede quest’anno, due sole vittorie sono poche…

Non c’è dubbio che non stiamo facendo un buon campionato. La squadra è cambiata molto rispetto alla stagione corsa e per questo non credo sia giusto fare un paragone. E vorrei subito togliere di mezzo alcune giustificazioni che certamente sono valide tipo l’infortuno di Agnew ed i vari guai che abbiamo avuto un po' tutte. Non riusciamo a cogliere al volo certe richieste dello staff tecnico come facevamo lo scorso anno. Per esempio fino ad oggi abbiamo giocato cercando subito un tiro senza entrare nei giochi anche grazie al fatto che Que Morrison ha questo modo di giocare da rookie, molto istintivo ed esplosivo. Invece la richiesta era sì di trovare un tiro nei primi secondi dell’azione ma giocando insieme, in 4 o 5. Però da qualche partita vedo che le cose stanno cambiando e stiamo giocando meglio. Ci manca un po' di continuità nel risultato, due vittorie di seguito per esempio”.

Sentite la pressione del momento?

Un po' quella esterna arriva ma non è così negativa come si potrebbe pensare. Anche nei momenti più bui tra di noi, nella squadra intendo, il clima è sempre stato buono, positivo, con voglia di lavorare e di migliorare. Quel che ci serve adesso è lavorare sulla nostra caratteristica principale di gioco che è la transizione, trovare dei tiri facili anche con chi ha meno responsabilità offensive per aumentare la nostra pericolosità ed imprevedibilità. Io sono ottimista”.

Intanto è arrivata la chiamata della Nazionale senior…

Per adesso ho fatto solo un paio di raduni e due amichevoli ma la sensazione che ho provato è stata bellissima. Diversa da quella delle giovanili, per certi versi pesa di più ma io l’ho presa con una certa leggerezza senza ansia voglio dire. Gli anni delle giovanili sono indimenticabili e ricordo che a tutti quelli che mi chiedevano com’era passare l’estate in ritiro ed in giro per l’Europa ho sempre risposto che era bellissimo e che era quello che volevo".

Come passa il suo tempo libero?

Tempo libero inteso quel che rimane dagli allenamenti, viaggi, partite, studio (Scienze Motorie,ndr) eccetera eccetera? Intanto io vivo con tre compagne di squadra, Gilli, che è di Ferrara come me, Frustaci e Cappellotto. Quindi abbiamo sempre qualcosa da fare insieme, organizziamo un’uscita, siamo spesso insieme anche con le altre ragazze. Se poi c’è una giornata libera magari ci sta una gita fuori porta, Pisa, Firenze ed altri luoghi bellissimi. Da sola mi ascolto un po' di musica, le top italiane preferibilmente, e guardo qualche serie televisiva. La preferita? Prison Break”.