La Valtur Brindisi si gode un ritrovato Miani e strapazza Cento
Ci sono delle opinioni non del tutto popolari, che però tante volte trovano nel campo la propria realizzazione. Una di queste è emersa sabato sera nella larga vittoria della Valtur Brindisi sul Gruppo Sella Cento per 90-69, ovvero che per i pugliesi un Gabriele Miani in forma è più importante di un americano di assoluto livello come Blake Francis. La notizia dell’infortunio muscolare del play tascabile, proprio dopo la sontuosa prova di Torino, aveva gettato nello sconforto l’ambiente brindisino ormai troppo abituato quest’anno a vedere la propria squadra giocare senza uno straniero. Nessuno però si aspettava un Gabriele Miani finalmente tornato ai suoi livelli dopo i problemi alla schiena e vero mattatore della serata con 16 punti, 5 rimbalzi e 3 assist in appena 15 minuti di gioco. La sua prestazione però va al di là delle mere statistiche e aiuta a capire quanto la sua assenza sia stata pesante nelle partite contro Forlì, Verona e Fortitudo. In quelle occasioni i quintetti small e il conseguente uso di Esposito da 5 per adattarsi, avevano depotenziato notevolmente l’attacco e la difesa brindisina. Sabato sera invece si è visto quanto avere un 4/5 come Miani possa essere un’arma tattica fondamentale nelle mani di coach Bucchi. Quando coach di Paolantonio ha provato il quintetto small per mettere in crisi la difesa brindisina, perfetta nella secondo tempo, il tentativo è stato respinto con notevoli perdite proprio grazie all’ala forte ex Cividale. Non solo Brindisi non ha minimamente sofferto la mossa tattica come in altre occasioni, ma ha anche incrementato il vantaggio, regalando al pubblico del PalaPentassuglia una tranquilla serata senza particolari patemi d’animo. Brindisi ha vinto e lo ha fatto anche bene, giocando con intelligenza, lasciando sfogare i due americani di Cento nel primo tempo, salvo poi serrare le fila in difesa in un secondo tempo praticamente perfetto. A nulla sono valse le difese di coach Di Paolantonio, intento a cambiare zona (2-3 e a volte anche 1-3-1) e marcatura a uomo praticamente ad ogni possesso. La squadra di casa ha sempre trovato la via del canestro, grazie anche a un ispirato Zach Copeland (24 punti in 24 minuti) e in generale a un attacco che ha portato 5 giocatori in doppia cifra grazie alla sapiente regia di Andrea Cinciarini, fresco di estensione contrattuale fino alla fine della stagione e autore di 8 punti e i suoi soliti 11 assist.
GIOCARE CON LA TESTA - Tante volte in questo campionato si è vista Brindisi dilapidare vantaggi in doppia cifra e lo stesso sembrava potesse succedere anche sabato. Nel primo tempo, grazie anche alle ottime percentuali dall’arco, più volte Brindisi è andata avanti di 8/9 punti, ma bastavano due tiri che non entravano e Cento si rifaceva subito sotto. Perché? La risposta è semplice e va ascritta nella solita frenesia che tante volte attanaglia gli uomini di coach Bucchi. Spinti dalle buone percentuali si è optato troppe volte per tiri affrettati, con poca copertura a rimbalzo. Il risultato era un rimbalzo facile con i giocatori di Cento già in ritmo e pronti a correre il campo per trovare punti facili. Nel terzo quarto però la musica è cambiata. La difesa di Brindisi ha alzato l’intensità, ma invece di cercare la transizione a tutti i costi, si è cercato l’attacco ragionato, andando nel pitturato, lucrando falli e soprattutto tanti liberi una volta che Cento aveva raggiunto il bonus. Nel giro di pochissimo, il vantaggio dei pugliesi ha scavallato la doppia cifra e sostanzialmente la partita è finita li. Non si è trattato di un parziale fiammante, fatto di triple e attacchi veloci, ma un lento logorare l’avversario facendolo faticare in attacco con una difesa perfetta e attaccandolo continuamente sul versante opposto del campo con pick ’n roll snervanti e la continua ricerca di mismatch. Quando la difesa non ha fatto fallo, si è sempre trovato qualcuno libero per il tiro ed è li che Miani ha preso possesso dell’angolo e ha punito a più riprese la difesa di Cento.
POLIZZA RADONJIC - Sul montenegrino di formazione italiana ha già detto tutto Bucchi a più riprese, ma se fino ad ora era stato usato sempre in marcatura sul go to guy avversario e ci si è affidati alla sua mano fatata dall’arco, sabato lo si è visto anche in una posizione che è stata fondamentale per scardinare la zona di Cento. Fino ad oggi il perno su cui l’attacco si basava per arginare le difese a zona era Vildera, che saliva sulla linea del tiro libero e da li era libero di ribaltare l’azione. C’era però un piccolo problema. Ad Avellino, Buscaglia lo ha seguito sempre, liberando il taglio sulla linea di fondo di Radonjic che fece a fette la difesa irpina. Lo stesso però non si è visto nelle partite successive, sia nelle situazioni di zona, sia nello short roll. Il motivo? Vildera da li non è pericoloso, quindi gli si può lasciare un metro per invitarlo a tirare e coprire eventuali tagli sul lato debole. Radonjic invece lo è, da li con un metro di spazio non solo segna senza problemi, ma le sue letture gli permettono anche di vedere dove la difesa è più esposta. Ieri Bucchi lo ha usato per la prima volta in quella posizione e i risultati si sono visti tutti. Se il coach bolognese lo definisce la sua assicurazione sulla vita, per Brindisi può essere tranquillamente definito il mister duttilità di questa squadra. Giocatore serio, uomo squadra e soprattutto dotato di un’intelligenza cestistica che fa ritornare in mente un piccolo grande protagonista di una promozione in serie A: Micio Cardinali
MASPERO FA LE COSE PER BENE - Si ok, la famosa pubblicità era leggermente diversa, ma il play milanese “scongelato” dopo zero minuti nelle ultime 5 partite e ritornato nelle rotazioni per l’assenza di Francis, ha dimostrato che lui qualche minuto lo merita sempre, se non altro per l’intensità difensiva che ci mette. Due palle recuperate degne di Arsenio Lupin, una difesa asfissiante sul portatore di palle e una tripla a suggellare gli ottimi minuti in cui si è visto in campo. Pur lasciandolo in panchina, finora Bucchi si è sempre opposto a una sua cessione e Lorenzo è stato bravissimo a dargli ragione non appena è stato chiamato in causa.
ORA RIPOSO - La vittoria contro Cento era sicuramente doverosa per una squadra che punta alla promozione, ma l’impegno era insidioso perché la squadra di coach Di Paolantonio gioca bene, è la vera sorpresa di questo campionato e si presentava al Pentassuglia con uno score di 7 vittorie e 5 sconfitte, solo una in più dei padroni di casa. Non era quindi un impegno da sottovalutare e Brindisi è stata bravissima a restare concentrata per tutti i 40 minuti. Adesso ci saranno 10 giorni di pausa, utili a cercare il recupero di Francis già per la partita del 3 dicembre contro Mestre, poi dopo 4 giorni il big match contro la capolista Pesaro. Entrambe le partite saranno in casa e Bucchi sa benissimo che ha di fronte una grande occasione per dare una vera svolta a questo campionato.