Sogno o obiettivo: questa Italia può diventare grande agli Europei

C'è chi parla di sogno, c'è chi parla di obiettivo. Poco cambia, conta il risultato finale. E la sensazione mai come questa estate è che questa Italia può diventare grande e fare qualcosa di davvero importante. Gli elementi di una squadra da metallo ci sono tutti. Pozzecco ha costruito negli ultimi anni un gruppo Azzurro più unito che mai, inserendo pezzo dopo pezzo gli elementi che oggi la compongono, a partire dai più giovani. Il torneo di Atene, ultimo test prima di EuroBasket, sarà importante perché ci metterà di fronte ad alcune delle migliori della classe. Che però così tanto migliori non sono più. L'Italia ha una opportunità anche per questo: la Spagna sta attraversando una completa rivoluzione e non ha più i nomi di una volta; situazione simile per la Grecia, che ancora non riesce ad aggiungere la sua unica vera stella, Giannis Antetokounmpo, per motivi di copertura assicurativa. Alla Lituania manca la stella Sabonis ma anche Buzelis, la stessa Germania si ritrova senza Kleber, Hartenstein e Wagner. La Slovenia ha Luka Doncic e poco altro. Chi può essere nettamente davanti sono la Francia - nonostante le assenze di Wemby, Gobert, Fournier, Lessort - e la Serbia, che pure aveva i pronostici a favore probabilmente in tutte le occasioni nelle quali hanno perso contro l'Italbasket. Quindi strada spianata? Assolutamente no. Ma ci sono motivi obiettivi per credere che questo gruppo possa riportarci al vertice del basket europeo.
La squadra - Avere avuto Donte DiVincenzo sicuramente sarebbe stato intrigante, ma anche Darius Thompson potrà dare una mano alla causa. L'esordio in Azzurro è stato da sufficienza: un canestro e fallo, ma anche qualche errore, un paio per troppa generosità. Tutto normale nel chi cerca di entrare a far parte di una squadra che già si conosce benissimo. Ma le lunghe leve, l'esperienza, e anche la sua dimensione saranno preziose, potrà essere prezioso contro alcune avversarie nella gestione della palla, in difesa ma anche a rimbalzo. Caratteristica dove sulla carta dovremmo soffrire, anche se questo Europeo inizierà con una certezza chiamata Momo Diouf. Potrà spostarsi da quattro capitan Melli, anche con l'arrivo prossimo di Gallinari (curiosità sul suo inserimento in questi equilibri). Ma anche l'esperienza di Ricci e il prezioso contributo di Akele. Il numero tre è la nostra stella, Simone Fontecchio: sempre in fiducia anche dopo un errore, sa che i compagni sono con lui. E così diventa davvero letale. Dietro di lui il giovane Niang. Situazione più incerta tra gli esterni: le certezze sono Thompson, Spissu, Pajola e ora Spagnolo, che da guardia sta esprimendo il suo maggior potenziale. L'ultimo posto è di Stefano Tonut, a meno che l'infortunio non lo costringa a restare ai box. Il ballottaggio è presumibilmente tra lui e Procida, difficilmente Niang e Akele. Ma indipendentemente da questo una cosa è certa. Incontrare l'Italia oggi non è piacevole per nessuno, evitarla sì. Forza Azzurri.