Paolo Galbiati esordiente in EuroLeague: "Il Baskonia è la mia sfida"

Paolo Galbiati esordiente in EuroLeague: "Il Baskonia è la mia sfida"
© foto di Baskonia Twitter

Ferragosto inconsueto a Vitoria per Paolo Galbiati, che aggiunge un nuovo capitolo alla sua storia di coach: è l'allenatore del Baskonia, succedendo a un mostro sacro come Pablo Laso che non è riuscito a smentire il detto "nemo propheta in patria". In arrivo in squadra anche l'italiano di EuroLeague Matteo Spagnolo, che ha allenato a Trento. Galbiati ha parlato della avventura che lo attende in una intervista pubblicata stamani sul Quotidiano Sportivo. Queste alcune delle sue parole.

Baskonia, EuroLeague. "Nei miei sogni non era immaginabile così velocemente, invece sono qui. È bellissimo. L'estero è una sfida, culture diverse, persone che non hai mai visto che diventeranno abitudine. Tanti colleghi che hanno allenato fuori mi dicono che è un modo diverso di vivere la nostra professione, si viene giudicati solo per il lavoro."

Stagione intrigante. "Partiamo da 72 partite tra campionato e Coppa, sapendo che ne vogliamo giocare molte di più. Ci siamo prefissati idee, metodo di lavoro, gestione dei minutaggi, poi sappiamo che tanto la stagione li stravolgerà. Vogliamo portare i ragazzi tutti nel la miglior condizione anche per lo stile di gioco con rotazione veloce che voglio applicare."

Perché Paolo Galbiati. "Penso di averli convinti per lo stile di gioco, spero che abbiano riconosciuto la fame e il desiderio di voler crescere, fare bene e godere di ogni momento di questa avventura. Sviluppare giocatori è una delle cose che certamente mi piace di più. Poi, come è giusto che sia, conteranno anche i risultati."

Baskonia, Vitoria. "Le strutture sono impressionanti, la Buesa Arena fantastica, la facility di allenamento è un posto speciale. Fuori dal basket, quanto sia pulita la città, di quanto rispetto abbiano per la loro terra. Lascio l'Italia come tutti gli italiani, andare via è difficilissimo. Ora ti rendi conto delle tante comodità che si perdono, ma con una valigia piena di sogni e le farfalle nello stomaco. Quando tornerò vorrei che tutte le società potessero avere delle strutture come qui in Spagna e che si trovi un modo per dare spazio ai tanti giovanissimi in rampa di lancio."