NBA Cup: I Cavaliers travolgono Washington con Garland e Mitchell in controllo

NBA Cup: I Cavaliers travolgono Washington con Garland e Mitchell in controllo
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I Cleveland Cavaliers sono ufficialmente tornati: terza vittoria di fila dopo Atlanta (117-109) e Philadelphia (132-121), con i Washington Wizards come nuova vittima. Trascinati dal duo Darius Garland – Donovan Mitchell e dalla muraglia interna Evan Mobley – Jarrett Allen, gli uomini di Kenny Atkinson hanno soffocato Washington fin dai primi possessi sul parquet di casa. L’approccio aggressivo e la qualità nelle esecuzioni hanno immediatamente indirizzato la gara a favore di Cleveland.

Non sono bastati gli spunti iniziali di CJ McCollum e un Alex Sarr incisivo: in meno di due minuti, sul finire del primo quarto, i Cavs hanno scaricato un 13-2 alimentato dalle triple di Donovan Mitchell e Sam Merrill (24-37). L’inizio del secondo periodo con il 3/3 dall’arco di McCollum non ha riacceso la scintilla (37-44): attorno a Garland e Mitchell l’armata di Cleveland ha rialzato i giri e ha toccato il +17 all’intervallo (59-76), controllando il ritmo senza mai scomporsi.

Al rientro dagli spogliatoi, Donovan Mitchell ha dato il tono con un schiacciata e tre bombe consecutive, spingendo il parziale fino al 67-95. Pur con un finale vivace, le iniziative di Alex Sarr e compagni non hanno scalfito l’inerzia: i Cavaliers, quasi al completo, hanno chiuso in scioltezza 148-114. Dominio tecnico e fisico nell’area con Mobley e Allen, mano calda dall’arco e superiorità nella transizione hanno reso la partita fuori portata per Washington.

Cosa resta: i Cavs rimettono le cose a posto dopo lo scivolone nel primo match di NBA Cup contro i Raptors, allora privi del quartetto Garland-Mitchell-Merrill-Allen, e mostrano il loro vero livello con un eloquente +34. Alex Sarr non ha abbassato la testa: prova completa da 20 punti (10/17), 4 rimbalzi, 4 assist e 4 stoppate, gli è mancata solo un’ombra di precisione dall’arco per nobilitare la serata. Esordio da titolare per il 19enne Tre Johnson, autore di 18 punti (7/11) e nuovo career-high. E il “point-average” della NBA Cup tiene acceso ogni possesso fino alla sirena, spiegando perché il quarto periodo sia rimasto combattuto nonostante il destino del match fosse segnato.