Bradley Beal e il pessimo ritorno a Phoenix, la risposta ai fischi dei fans

07.11.2025 20:00 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Bradley Beal e il pessimo ritorno a Phoenix, la risposta ai fischi dei fans

Il ritorno di Bradley Beal nel deserto dell’Arizona non è andato come speravano i tifosi dei Los Angeles Clippers. L’ex stella dei Phoenix Suns, accolta da una pioggia di fischi ogni volta che toccava il pallone, è stata un fattore del tutto irrilevante nella vittoria dei Suns per 115-102. Beal ha chiuso con appena 2 canestri su 14 tentativi e un plus/minus di -23, il terzo peggiore in campo. Dopo la partita, però, il giocatore non si è tirato indietro e ha rilasciato dichiarazioni forti sul suo periodo a Phoenix. “Quando mi permetti di essere quel giocatore, io lo sarò,” disse a The Athletic. “Ma quando hai due allenatori che vogliono che io faccia blocchi e giochi vicino al ferro, non sei Brad Beal. Sei qualcun altro.

Beal, che ha trascorso due stagioni complicate con la maglia dei Suns, ha spiegato che non considerava il ritorno a Phoenix un momento di rivalsa. “Non si trattava di una vendetta. Li abbiamo già battuti qualche settimana fa. Non è stato per quello. Per me, senza mancare di rispetto a Phoenix, era più significativo tornare a giocare a Washington, dopo undici anni lì. Quella è la mia franchigia,” ha raccontato. “Ero più emozionato per quello che per tornare qui. Non c’è mancanza di rispetto… ma loro hanno il loro modo di vedere le cose.”

Nel post-partita, Beal ha minimizzato l’accaduto e il clima ostile. “Era solo un’altra partita. Penso che voi probabilmente la ingigantirete più di quanto faccia io,” ha detto ai giornalisti. Sulla reazione dei tifosi, ha aggiunto: “Ci sono fan che non mi hanno mai apprezzato e altri che sì. Non puoi piacere a tutti, l’ho imparato molto presto. Ti rovini la vita se provi a rendere tutti felici.” Nonostante tutto, Beal non serba rancore verso la franchigia: “Mi sono divertito a giocare qui, mi è piaciuta questa organizzazione. Hanno preso una decisione, si va avanti. Fa parte del gioco, fa parte del tifo. Le persone fischiano, è normale. Nessun rancore.” Guardando al passato, però, ammette che resterà un rimpianto: “Tutti abbiamo fatto i nostri ‘se’, ma non puoi vivere nel passato. Potevamo avere qualcosa di speciale, ma non è successo. Sarà per sempre una grande storia del tipo ‘e se…’. Si controlla ciò che si può controllare.”