I Warriors surclassano i Jazz nei quarti centrali, Curry e Butler sugli scudi

I Warriors surclassano i Jazz nei quarti centrali, Curry e Butler sugli scudi
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Reduce dalla sconfitta di misura con i Lakers, Utah parte a razzo: Keyonte George (28 punti, 7 assist), Lauri Markkanen (17 punti, 6/19) e Ace Bailey (21 punti) aprono con 3/3 da tre, mentre i Warriors restano a “0.5” e sprofondano sull’11-0. Serve l’aggressività di Jimmy Butler (18 punti, 7 assist, 6 rimbalzi) e una difesa finalmente registrata per innescare il 17-3 che rimette Golden State sui binari giusti. La mira dall’arco dei Dubs fatica, ma il Jazz torna a spingere: 15 di George e 9 di Brice Sensabaugh (14 punti) nel primo quarto danno ossigeno a Utah (35-26).

Il risveglio cingente arriva con la “strigliata” di Steve Kerr: Will Richard (9 punti, 6 rimbalzi), Moses Moody (15 punti) e Butler alzano intensità e aprono il secondo periodo con un devastante 21-0 (47-35). Il rientro di George argina l’emorragia, ma il sussulto di Stephen Curry e i 9 punti di Buddy Hield (20 punti) dalla panchina spingono i Warriors all’intervallo con dodici lunghezze di vantaggio (67-55). Due bombe di Curry e Moody all’inizio della ripresa portano il margine a 17 (80-63), segnando l’inerzia del match. Markkanen prova a ridurre il gap dopo una prima metà complicata, ma un Curry improvvisamente scatenato piazza 14 punti nel terzo quarto e tiene i Jazz a distanza (94-77).

Golden State passa in zona per chiudere il rubinetto e con Butler a prendersi il testimone, l’affondo diventa pesante fino al 106-81. Il triple di Gary Payton II (9 punti, 8 assist, 6 rimbalzi), onnipresente, annuncia l’inizio del garbage time. Per Utah restano i guizzi di George e la solidità di Kyle Anderson, ma l’onda d’urto Warriors è ormai ingovernabile e interrompe la striscia negativa di tre ko consecutivi. Con Hield chirurgico, Moody efficace e Richard energico, i Dubs ritrovano ritmo e fiducia in vista della sfida ai Rockets nella notte tra mercoledì e giovedì. Vittoria di sistema: difesa, transizione e leadership di Curry e Butler firmano la rimonta e la gestione del vantaggio fino alla sirena.