Clamoroso: I Clippers licenziano Chris Paul nel bel mezzo di un road trip
Chris Paul ha sorpreso tutti con un post su Instagram: “Ho appena scoperto che sono stato mandato a casa”. Nel pieno di una lunga trasferta che tocca Atlanta, Memphis, Minnesota e Houston, il veterano quarantenne ha annunciato il suo rientro a Los Angeles. Poco dopo, i Clippers hanno chiarito che la decisione è quella di separarsi da lui, anche se non è escluso che resti formalmente a roster fino al 15 dicembre, data utile per inserirlo in eventuali scambi e valutare altre opzioni di mercato. Il presidente delle Basketball Operations, Lawrence Frank, ha spiegato la scelta con parole nette: “Chris non farà più parte della squadra, ma lo accompagneremo nel prossimo passo della sua carriera. È una leggenda dei Clippers, nessuno lo ritiene responsabile dei nostri risultati. La responsabilità è mia, ci sono molte ragioni per cui stiamo faticando. Siamo grati per ciò che ha dato alla franchigia”.
La situazione di squadra è pesante: con 5 vittorie e 16 sconfitte, i Clippers sono scivolati al 14º posto della Western Conference. Dopo un avvio discreto, con tre successi nelle prime cinque gare, è arrivata una serie di 14 ko nelle ultime 16 partite. Bradley Beal è fermo per tutta la stagione, il roster appare lento e invecchiato, e persino James Harden ha lasciato trasparire il suo malumore. Il proprietario Steve Ballmer avrebbe intensificato la pressione su Frank e coach Tyronn Lue per provare a salvare una stagione già compromessa. Per Paul, che aveva annunciato di voler chiudere la carriera a Los Angeles e con la famiglia vicino, la fine è stata brusca. Futuro Hall of Famer e candidato a vedere la sua maglia ritirata dai Clippers, ora si trova davanti a un bivio: accettare un nuovo approdo per concludere la sua ultima annata NBA o fermarsi qui. La prima tessera del domino è caduta, resta da capire se ne seguiranno altre.