La nuova Olimpia Milano di Peppe Poeta: «Un buon allenatore deve togliere pressione»
Il nuovo coach dell'Olimpia Milano Peppe Poeta è stato presentato ufficialmente oggi ai media insieme al General Manager Christos Stavropoulos. Poeta è diventato capo allenatore dopo le dimissioni di Ettore Messina arrivate il 24 novembre. Alla prima uscita ha guidato l'Olimpia alla vittoria a Belgrado contro il Maccabi Tel Aviv.
Sulla nomina come Capo Allenatore
“Per tanti motivi non è accaduto come speravo, in corsa, perché la mia intenzione, il mio obiettivo, era aiutare Coach Messina a finire la sua esperienza in panchina a Milano nel migliore dei modi. L’avrebbe meritato. Lui è una risorsa per l’Olimpia. Quando avrò bisogno di un consiglio, di aiuto, so che troverò la porta sempre aperta. Ne sono consapevole. E’ andata com’è andata, ma ora voglio dare il massimo: sono felice perché avverto forte la fiducia della proprietà e il sostegno delle persone che lavorano qui con me. Sento fiducia e io ci metto l’entusiasmo. La squadra ha risposto, ma questa è una maratona e ci saranno alti e bassi”.
Sulle sue caratteristiche come allenatore
"Allenerò da Peppe Poeta, nel senso che non c’è un sistema ideale o migliore. Vince Ancelotti in un modo, Allegri o Conte vincono in un altro modo per parlare di calcio. Io ho un mio approccio probabilmente più gentile. Non ho tutta questa esperienza, quindi prendere la squadra in corsa è ancora più sfidante. Sono affascinato sia dagli schemi che dall’uso della lavagna. Ero così anche da giocatore, cercavo di rubare sempre qualcosa da qualcuno. Ora mi diverto a disegnare un gioco dopo un time-out ma senza dimenticare che le partite te le fanno vincere i giocatori. Il gioco è il loro gioco”.
Togliere pressione
"Credo che oggi un buon allenatore debba togliere pressione, non aggiungerne. Questa generazione ne riceve tantissima dall’esterno, e se ne mette addosso altrettanta. I social amplificano tutto: finisci una partita e hai cento commenti. Ai miei tempi, se il giorno dopo prendevi un 4 sul giornale, ti arrabbiavi col giornalista e finiva lì.
Questi ragazzi invece vivono un carico diverso, e lo sentono. Sono i primi a voler giocare bene, entrano già in campo con molte aspettative. Se li aiutiamo a togliersi un po’ di questa pressione e a ritrovare lo spirito ludico del gioco, un po’ di leggerezza, possono rendere meglio.
Questa è la mia idea, il mio modo di allenare. Non esiste giusto o sbagliato: vincono anche allenatori che puntano moltissimo su disciplina ed esigenza, e vincono quelli che giocano in un modo più libero. Non c’è una sola verità".
Divertirsi giocando
"Credo tantissimo in questo. Lo spirito con cui siamo usciti da Brescia l’anno scorso era un po’ questo: lì le contingenze e la pressione erano diverse, qui è tutto amplificato, ma la parte ludica del gioco resta fondamentale.
I giocatori devono avere un po’ di leggerezza per alleggerire la pressione di cui parlavo prima. Questo non significa fare le cose a caso: significa essere professionali nel modo giusto, seri in quello che si fa, ma comunque divertirsi.
Ho detto ai ragazzi: se siamo professionali e seri, possiamo divertirci. “Divertirsi” non vuol dire non avere regole, ma fare le cose fatte bene per avere maggiore possibilità di vincere. L’unico modo che ho per divertirmi è vincere: se facciamo le cose nel modo giusto, aumentiamo le chance di vincere e quindi di divertirci".
Questione playmaker
"Lorenzo Brown verrà reinserito gradualmente, perché ha già avuto 2-3 infortuni muscolari e dobbiamo stare attenti. Oggi ci godiamo questo Ellis in ascesa: sta facendo davvero bene. Anche nell’ultima partita, in cui ha segnato solo un punto, ha difeso in maniera incredibile e tenuto alto il ritmo del gioco. 24 punti a una guardia, 26 a un’altra: avere due esterni così innescati in una partita in cui lui non si è mai messo in proprio è un valore enorme. Siamo molto contenti".
Ali forti dopo l'infortunio di Sestina
"Non vedo problemi. Abbiamo Zach LeDay e Pippo Ricci. Se serve, l’abbiamo fatto contro l’Olympiacos, posso usare in quel ruolo Shields o Bolmaro e andare “small”. Ricci sta producendo una stagione stellare e intendo cavalcarlo. E’ un po’ l’anima della squadra”.
Gestione del roster
"All’interno di una singola partita la rotazione può essere un po’ più corta, ma questo non significa che chi gioca meno venga escluso dalla partita successiva. Penso che, se un giocatore resta in campo per un certo minutaggio – con la possibilità di sbagliare e di entrare in ritmo – questo possa aiutarlo a prendere fiducia e performare meglio. È un mio credo e lo porterò avanti. La gestione di un roster lungo non l’ho mai fatta a questi livelli, quindi dovrò adattarmi strada facendo. Cercherò di sfruttare al massimo le caratteristiche di ognuno, mettendoli nelle condizioni migliori per rendere".
Le parole di Danilo Gallinari
"Dani è mio fratello: abbiamo fatto cinquanta raduni insieme, in camera in nazionale. Abbiamo un legame fortissimo. Oggi però non abbiamo nessuna intenzione di aggiungere giocatori.
Se Danilo venisse qui, lo porterei a casa mia, questo è sicuro e lui lo sa. Gli voglio bene e sarebbe stato bellissimo se avesse chiuso qui la carriera, ma in queste circostanze è qualcosa di molto complesso, molto difficile".
Sulle prime tre partite
“Me lo sono godute. Siamo stati sotto praticamente mai. E’ stato tutto troppo bello per essere vero, oltre ogni aspettativa. La realtà è un’altra, il calendario alle porte è difficilissimo, in campionato siamo ottavi e dobbiamo affrontare questa situazione con razionalità. Per ora ho avvertito un affetto dal Forum straordinario e un impegno da parte della squadra che non poteva essere migliore".
Sul format
“Da assistente l’ho già sperimentato. Ora dovrò adattarmi e imparare in fretta. La mia fortuna è che mi diverto. Allenare in partita mi diverte, mi piace, lo faccio con la leggerezza che avevo da giocatore. Lo stress ci sarà, provo a percepirlo meno”.