Valtur Brindisi: Cinciarini, Francis e Copeland possono giocare insieme?

01.12.2025 17:00 di  Michele Longo  Twitter:    vedi letture
Valtur Brindisi: Cinciarini, Francis e Copeland possono giocare insieme?
© foto di Giannuzzi/Ciamillo

Settimana di pausa forzata in casa Valtur Brindisi. La convocazione in nazionale camerunense di Aristide Mouaha ha fatto si che le partite contro Mestre e Rieti fossero rinviate e di conseguenza i tifosi brindisini hanno avuto tempo per riprendere fiato e prepararsi a un dicembre particolarmente intenso. Quando però non c’è da parlare di basket giocato c’è tempo per analizzare altre cose, tra cui il nuovo assetto della squadra con il rientro di Francis. Quindi quale occasione migliore per provare a rispondere a una domanda che è piuttosto frequente negli ambienti brindisini: “Ma Cinciarini, Francis e Copeland, sono compatibili e possono giocare insieme?”. Per rispondere a questa domanda, un aiuto possono darlo le statistiche avanzate con cui è possibile analizzare ogni singola peculiarità del gioco di ognuno e capire se e come può incastrarsi con i punti di forza o di debolezza degli altri.

ANDREA CINCIARINI: partiamo dalla base di tutto, ovvero il NET rating (rapporto tra Offensive e Defensive rating ovvero punti fatti e concessi ogni cento possessi, la statistica madre per analizzare l’attacco e la difesa di una squadra). Con Cinciarini in campo la squadra ha un NET rating positivo di +6,7 e, in 30.9 minuti di utilizzo a partita è un dato più che buono e abbastanza rappresentativo di quello globale di squadra. È chiaramente un giocatore che predilige giocare il pick‘n roll, tanto che rappresenta il 50% dei suoi giochi offensivi. Dalle statistiche si nota che se riesce a servire il rollante il gioco funziona, ma se è costretto a concludere le percentuali iniziano ad abbassarsi tanto che si parla di 0,57 punti per possesso, percentuali al tiro sotto il 50% e il 19.7% delle volte il gioco si chiude con una palla persa. Da questo punto di vista va ancora peggio la transizione che porta si più punti per possesso (0,86), ma anche un maggiore percentuale di palle perse (21,4%). C’è da dire però che il volume della transizione occupa solamente l’11,5% dei possessi di Cinciarini e non è una sorpresa dato che è un giocatore che predilige ritmi più bassi. Dove invece il play eccelle è nelle situazioni di catch&drive, ovvero quando mette la palla a terra dopo la ricezione e cerca l’entrata a canestro. Qui si raggiungono 1,23 punti a possesso e soprattutto lo 0% di palle perse. Nonostante sia un play, Cinciarini eccelle a rimbalzo. Ne prende 5.3 a partita (terzo posto complessivo tra le guardie di A2), ma soprattutto è una presenza costante a rimbalzo offensivo, fondamentale che gli porta 2 punti a possesso.

ZACH COPELAND: Il NET rating di Copeland è molto simile a quello di Cinciarini (+6) e non sorprende dato che hanno praticamente la stessa media di minuti giocati. Le statistiche di Copeland sono invece molto più chiare e lasciano subito una certezza: non è un playmaker, non può giocare da handler principale e ha delle difficoltà ad attaccare il canestro. Copeland eccelle quando si deve muovere senza palla. Nel catch&shoot segna con il 50% da tre e segna 1.5 punti a possesso, in transizione ne segna 1.27 e soprattutto tira con il 63,2% da due e un irreale 71,4% da tre, così come mantiene delle ottime percentuali negli handoff e nei tagli. Insomma, una guardia che sta facendo una grande stagione e che si muove molto bene nel campo sfruttando alla grande i blocchi e i movimenti dei compagni. I problemi, anche se non eccessivi, ci sono quando decide di mettere la palla a terra e cercare l’azione personale. Come handler principale nel pick’n roll (il 37,4% delle sue azioni), i punti per possesso scendono a 0,88 (che considerando la qualità dei tiri che prende è anche un buon dato) e il 16,8% delle volte l’azione si conclude con una persa. Più preoccupante è il dato relativo ai catch&drive, ovvero quando riceve e mette palla a terra, con soli 0,75 punti per possesso e il 20% di perse. Se si rapporta al dato con il catch&shoot è evidente che Copeland è un eccellente tiratore sugli scarichi, ma al tempo stesso ha delle difficoltà nell’attaccare il canestro in palleggio. Su Copeland c’è da dire che molti hanno negli occhi quell’ultimo quarto di Livorno e anche quelle volte in cui si intestardisce nelle soluzioni personali e tiri con pochi qualità. La realtà è che finora sta facendo una grande stagione, molto solida e con ottimi numeri, segno che Bucchi lo sta limitando in quelli che sono i suoi punti deboli e che il ragazzo ascolta l’allenatore.

BLAKE FRANCIS: i dati su Francis sono meno indicativi rispetto ai precedenti, ma solo perché avendo giocato poche partite il campione è più limitato. Nonostante ciò iniziano a dirci qualcosa. Il Net rating è pressoché neutro (-0,4), con lui in campo la squadra produce molti più punti (+15,4 su cento possessi), ma allo stesso difende decisamente peggio (-27,4 di defensive rating). La peculiarità di Francis rispetto a Cinciarini e Copeland è che sembra che lui vada a compensare le lacune degli altri. Nei precedenti due casi abbiamo visto le difficoltà nel concludere il pick ‘n roll come handler principale, mentre Francis sceglie questa soluzione per il 46,3% dei suoi attacchi, produce 1.44 punti a possesso e ha una percentuale di palle perse risibile (8%), lo stesso anche nel catch&drive che da punto debole si trasforma in punti di forza (1.5 punti a possesso), nonostante sia usato davvero poche volte da Francis, forse troppo poco. Nel catch&shoot è ancora più devastante, come del resto palesano le sue percentuali al tiro (56% da tre e 47% da due) e produce 1.75 punti a possesso, mentre ha delle difficoltà negli handoff in cui garantisce sempre un buon numero di punti a possesso (1.29), ma che il 28.6% delle volte si chiude con una palla persa. Al contrario di Copeland invece fatica molto negli isolamenti in quanto, anche a causa della sua statura fatica a trovare lo spazio necessario per un buon tiro sia da due che da tre, pur producendo 1 punto per possesso che non è una brutta statistica.

CONCLUSIONI: Dopo aver visto le peculiarità di gioco dei tre interpreti ci sono alcune cose chiarire. Con Copeland e Cinciarini in campo Brindisi ha difficoltà ad attaccare il ferro, deve giocare obbligatoriamente sugli scarichi quindi ha bisogno che tutti gli altri interpreti in campo si muovano in una certo modo per garantire e agevolare questo tipo di soluzione. Con Francis invece la soluzione è diversa, in quanto l’americano è l’unico in grado di crearsi il tiro da solo dal palleggio con ottime percentuali. Già questo assunto rende l’idea su come Bucchi abbia dovuto completamente cambiare pelle alla squadra dopo l’infortunio di Francis. Se prima l’idea era quella di correre, con un play veloce, abile con la palla in mano e pronto a cercare i compagni sugli scarichi, si è poi trovato con un play diametralmente opposto, che predilige i ritmi più bassi, che è in grado di fare segnare letteralmente chiunque grazie alla sua visione, ma che al tempo stesso per farlo ha bisogno di tanto movimento del resto della squadra. Inoltre se Copeland può evitare di giocare da handler primario e sa farsi trovare pronto sugli scarichi, lo stesso non si può dire di Cinciarini che invece fa fatica a chiudere da solo il pick’n roll e sembra aver bisogno accanto di un lungo abile nel rollare e farsi trovare pronto al momento dell’assist. Ma quindi possono giocare insieme? Se si guardano i minuti giocati la risposta è no. Il quintetto più usato con loro tre in campo insieme a Radonjic e Vildera ha giocato solo per 12 minuti collezionando un NET rating di -44, quindi decisamente negativo. Poi la loro presenza si è combinata in altri quintetti con un minutaggio troppo basso per fornire una stat affidabile o rilevante. Il dato quindi è troppo piccolo (forse anche minuscolo) per essere affidabile, quindi meglio analizzare altri numeri. Cinciarini e Francis non sembrano molto compatibili quando giocano insieme, mentre sembrano esserlo di più quando giocano con anche con Copeland. Ci vuole però chiarezza nei ruoli e, se sono tutti e tre in campo, Francis e Copeland devono obbligatoriamente fare un gioco diverso e farsi trovare liberi sugli scarichi. Al tempo stesso la loro presenza in campo potrebbe rubare attenzioni alla difesa che, concentrandosi più sugli esterni, potrebbe agevolare il pick’n roll tra Cinciarini e il lungo. Inoltre i due play potrebbero anche generare attacchi interessanti con Cinciarini come handler primario per muovere la difesa e mettere Francis nelle migliori condizioni possibili per poi giocare il suo pick’n roll. Più delicato il discorso difensivo in quanto sia Cinciarini che Francis non sono dei gran difensori e avere due punti deboli sugli esterni potrebbe essere un problema nella partite che si chiudono punto a punto.L’unico che invece sembra poter stare in campo con entrambi è sicuramente Copeland, dato che non essendo l’handler primario, potrebbe concentrarsi nel suo ruolo principale ovvero quello di guardia. L’impressione è invece che senza Copeland la coesistenza tra Francis e Cinciarini possa essere difficile, in quanto entrambi hanno bisogno di avere la palla in mano e prediligono lo stesso gioco pur adottando una soluzione diversa (la conclusione per Francis, l’assist per Cinciarini). C’è però un dato che non va sottovalutato, soprattutto quando si hanno in squadra tre giocatori di questo tipo: pur trovandosi più a proprio agio con la palla in mano, nessuno di questi è un mangia palloni e l’impressione è che ci sia la voglia di collaborare da parte di tutti. Per vedere i tre insieme all’opera però ci sarà ancora da aspettare qualche giorno, dato che Francis è ancora ai box e si prova a recuperarlo per la partita casalinga contro Pesaro di domenica prossima.