LBA - Dinamo Sassari, il DS Sartori a lavoro: novità in arrivo?
Mauro Sartori, direttore sportivo della Dinamo Sassari, ha parlato a La Nuova dopo la sconfitta a Napoli. "Certo vincere sarebbe stato un plus, non da poco – commenta un preoccupato diesse Mauro Sartori – ne abbiamo parlato con i ragazzi e abbiamo cercato di far passare il messaggio per quello che può valere. Fortunatamente la classifica è abbastanza corta, ci sono altre tre a pari punti, ma sicuramente non era nelle nostre previsioni avere solo 4 punti in questo momento. Non siamo riusciti a sfruttare quel paio di occasioni iniziali con Varese in casa, a Cremona, a capitalizzare un +15 con Milano che sarebbe stato una ciliegina non da poco, adesso paghiamo le conseguenze". A preoccupare è la discontinuità delle prestazioni: "Vero – risponde Sartori – non siamo mai riusciti a fare una prestazione corale, nella sua interezza, a parte una volta. Questo è un peccato perché per quanto noi tutti nel club siamo consci dei limiti strutturali, di talento, di qualsiasi altra cosa della squadra, vediamo anche che qualcosa di buono c'è. Però non basta in questo momento, quindi sì, siamo preoccupati, come lo devono essere altre squadre, ma guardando in casa nostra abbiamo ancora fiducia in tutti questi ragazzi che, dovendo fare i conti anche con le energie perse in Coppa, comunque continuano a provarci".
Tema mercato. Come anticipato ieri, Sassari sta valutando un cambio nel roster. Lo conferma il DS: "Il mio occhio è sempre sul mercato, lo era anche prima, ma non dobbiamo fare il passo più lungo della gamba, quindi niente pazzie, dobbiamo rispettare i range economici. Confermo che è un mercato difficile, pazzo, a maggior ragione adesso: quando ci sono delle situazioni di estrema necessità come potrebbe essere la nostra, agenti e giocatori ti prendono per la gola. Dobbiamo essere razionali. Le valutazioni cambiano di continuo: una volta il play, un altro giorno la guardia, il 3, il 4, il 5... Non credo ci siano delle cose eccezionali da fare, vediamo anche cosa offre il mercato, senza farci condizionare dalle piazze in cui ha giocato un atleta, o dal fatto che costa 2000 euro invece che 15.000. Rischi di compiere errori e spendere di più in seguito. Dobbiamo capire bene se sia il caso di cambiare adesso e in che maniera. Evitare di fare danni, capire se abbiamo intrapreso una strada positiva che però ancora non si è rivelata del tutto e se un innesto può far bene o se può bloccare una crescita, che in qualche modo secondo me c'è stata. Gli italiani? Hanno richieste esorbitanti. Avete già dei nomi? Si. Potrebbe esserci qualche notizia a breve? Possibile".