LBA - 50 anni della LBA. Tutte le novità di Bruno Bogarelli

LBA - 50 anni della LBA. Tutte le novità di Bruno Bogarelli

Per il mondo della informazione Bruno Bogarelli (al centro nella foto con l'ex presidente dell'Olimpia Livio Proli e il presidente di RCS MediaGroup Urbano Cairo) non è stato solo l’inventore dei telegiornali della Fininvest e pioniere della prima informazione nelle tv di Berlusconi. Per la tribù del basket è invece soprattutto l’uomo che nel 1975 acquistò la rivista storica del settore “Giganti del Basket” divenendone direttore ed editore e lanciandola in una serie di iniziative che bene si inseriscono in quel vulcano in perenne ebollizione, pieno di novità ed iniziative che era il basket italiano tra gli anni ‘70 e ‘80.

Tra queste iniziative, una fu portata avanti anche con la collaborazione della Lega Basket, costituendo un “unicum” perché apriva le porte del basket, sino a quel momento limitato alla Rai, anche ad altre realtà televisive che stavano emergendo e cioè le emittenti televisive che stavano nascendo sul territorio italiano.

“Sottocanestro nasce come rotocalco di basket a Telenova a cui collaboravo: l’emittente era della San Paolo e io maturai l’idea di allargare la sua circolazione. Visto che il progetto non interessava ai Paolini chiesi se mi potevano cedere il marchio. Acconsentirono e così, da rotocalco limitato alla Lombardia, “Sottocanestro” divenne, grazie anche alla collaborazione con la Lega Basket, un prodotto che circolava su tutto il territorio nazionale. Tutti lo aiutavano a crescere, compresi gli arbitri che alla domenica sera rientrando a Milano ci portavano le cassette delle gare. O i giocatori che venivano ospiti in studio rinunciando al giorno di riposo. Registravamo al martedì e dal mercoledì iniziava la distribuzione”.

Bogarelli è un fiume in piena, “Giganti del Basket” diventa non più solo una rivista ma un “brand” che ospita nel suo inserto “Giovani Giganti” interventi di Lucio Dalla, grande appassionato di basket e storico tifoso della Virtus Bologna, gestisce programmi, eventi: EDB (Editoriale Giganti del Basket) diventa non più solo editore della rivista storica del settore, oltre che della rivista federale denominata “Basket”, ma appunto produttore di format televisivi, libri di approfondimento tecnico come il famoso “Basket essenziale“ di Dan Peterson e ben presto anche di grandi eventi.

“La nascita di Superbasket nel 1978 con cadenza settimanale ci costringeva a prendere in esame altre iniziative che potessero portare risorse alla nostra casa editrice: il nostro basket guardava naturalmente oltreoceano, alla Nba e così, insieme a Giorgio Gandolfi che curava il basket americano per la rivista, nacque l’idea di una gara esibizione dei pro americani in Italia. Parlammo direttamente con Larry Fleisher, presidente di NBA Players che era la associazione dei giocatori e organizzammo la sfida tra due selezioni al palazzone di San Siro richiamando 11 mila persone. Fu un evento di grande richiamo perché per la prima volta la gente poteva vedere dal vivo i “pro” della Nba”.

Siamo ne 1979 e qui entra in scena l’altro personaggio chiave di quelli che saranno i mitici anni ‘80: si chiama Dan Peterson, allena l’Olimpia Milano ma ha già mostrato che fare l’allenatore non gli basta:

“Bogarelli – ricorda Peterson - mi chiese di fare lo speaker di quella prima esibizione e accettai volentieri: mi disse che ero l’uomo adatto perché non potevamo sbagliare e serviva uno che pronunciasse alla perfezione i nomi dei giocatori americani. Fu un successo di pubblico, bissato anche a Bologna e che ripetemmo l’anno successivo. Eravamo in grande sintonia, lui era un grande appassionato di basket ma soprattutto era un visionario nel senso positivo del termine cioè aveva una visione e guardava avanti, anni luce rispetto a tutti. E cosi, tra un evento e l’altro, Bruno intavolò trattative anche con la Nba per i diritti televisivi. A quel tempo la Nba non aveva copertura all’estero, fatta eccezione per qualche paese sudamericano: rispose che se ne poteva parlare”.

Bogarelli acquista così dalla Cbs i diritti della Nba: il pacchetto annuale prevede 35 partite, Bogarelli li cede a Primarete Indipendente, tv edita da Rizzoli e a commentare la prima gara trasmessa il 31 gennaio 1981 tra Boston Celtics e Los Angeles Lakers è proprio lui, il mitico Dan, divenuto telecronista. Qualche settimana prima, Bogarelli viene convocato da Silvio Berlusconi che sta lanciando il suo impero televisivo: vuole quelle gare a tutti i costi: “Ma avevo già dato la parola a PIN e non potevo rimangiarmela. Gli dissi che avrebbe dovuto aspettare la fine dell’accordo: credo che apprezzò tanto che dopo un po’ mi volle alla guida della informazione sulle sue reti”.

L’attesa di Berlusconi dura poco: PIN, nata nel 1980, chiude i battenti l’anno dopo e la Nba, dalla stagione 1981-82, viene trasmessa da Canale 5, per poi passare a Italia 1. “Ancora adesso scherzo - afferma Peterson - e dico che siamo stati noi, io e Bogarelli, a farla chiudere. Scherzi a parte, da quella acquisizione nacque lo sport sulle reti Fininvest anche senza la diretta: il Superbowl, il Wrestling ma anche eventi e costume: la cerimonia degli Oscar, la elezione di Reagan, il secolo americano. Commentavo tutto, ero il suo jolly”.

Così, a forza di sentire la sua voce inconfondibile, anche il mondo della pubblicità si innamora di Dan Peterson: nasce il celebre spot con Tè Lipton, la voce di Dan è ormai familiare per tutti.

Bogarelli è intanto volato a Mediaset, Peterson nel 1987 chiude la carriera di allenatore e resta solo commentatore e uomo di comunicazione a tempo pieno: le loro strade si incontreranno nuovamente nel 2005 a Sportitalia, la neonata emittente sportiva di cui Bogarelli assume la direzione e che dal 2009 assicurerà alla Eurolega alcune stagioni un importante visibilità sul digitale terrestre. Sempre con la inconfondibile voce di Dan Peterson e insieme all’emergente Nicolò Trigari.